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mercoledì 18 settembre 2019

Brexit, Johnson "sorpreso" suo piano non eviti dogana Nordirlanda

MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 15.54.14


Brexit, Johnson "sorpreso" suo piano non eviti dogana Nordirlanda

Brexit, Johnson "sorpreso" suo piano non eviti dogana Nordirlanda Nel corso del pranzo con Juncker e Barnier Roma, 18 set. (askanews) - Il premier britannico Boris Johnson ha espresso sorpresa parlando con i suoi consiglieri nel corso del pranzo con Jean-Claude Juncker e con il capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier quando è stato informato della quantità di controlli che sarebbero necessari in Irlanda al confine anche se venisse applicato il suo piano alternativo di Brexit. Lo riferiscono fonti Ue riportate dal Guardian. Nel corso delle due ore e mezza di incontro in Lussenburgo, definito "positivo" dalle due parti, soprattutto perché si è potuto spiegare direttamente al premier quali siano i punti nodali del divorzio, si è parlato nel dettaglio di come consentire al Nord Irlanda di restare dentro le regole del mercato comune Ue per le merci come alimenti, farmaci e presidi sanitari e fitosanitari. (Segue) Dmo 20190918T155404Z
MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 15.54.20


Brexit, Johnson "sorpreso" suo piano non eviti dogana Nordirlanda -2-

Brexit, Johnson "sorpreso" suo piano non eviti dogana Nordirlanda -2- Roma, 18 set. (askanews) - Anche se Downing Street ha descritto come "assurda" la ricostruzione del Financial Times secondo cui Johnson avrebbe detto al suo capo negoziatore David Frost e al ministro per la Brexit Stephen Barclay "quindi mi state dicendo che il piano SPS non risolve il problema alla dogana?", fonti Ue che hanno parlato in forma anonima al Guardian confermano che Johnson ha espresso sgomento e sorpresa sulla reale complessità della situazione e che abbia avuto "un assaggio della realtà sentendolo dire dai responsabili Ue". Un diplomatico Ue ha confermato: "Quando la commissione ha illustrato le sfide tecniche e le perduranti necessità di controlli doganali nel caso della proposta britannica, Johnson ha espresso sorpresa rivolgendosi ai suoi consulenti". Dmo 20190918T155411Z  

Gb: Johnson contestato a visita ospedale, "qui per farti pubblicita'" =

MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 18.38.05

Gb: Johnson contestato a visita ospedale, "qui per farti pubblicita'" =

(AGI) - Londra, 18 set. - Il premier britannico, Boris Johnson, continua a essere contestato pubblicamente all'estero e in patria: la sua visita, oggi, a un ospedale nel nord-est di Londra e' stata 'rovinata' dalla protesta del papa' di una bambina di sette anni, ricoverata nella stessa struttura. Omar Salem - che poi si e' scoperto essere un attivista del maggiore partito d'opposizione, il Labour - ha affrontato di petto il primo ministro, accusandolo di sfruttare il dolore dei malati solo per avere "visibilita' sui media". Il video del confronto sta facendo il giro dei siti e dei social nel Regno Unito. Johnson era in visita al Whipps Cross University Hospital, dove la figlioletta di Salem era stata ricoverata il giorno prima. L'uomo si e' lamentato col premier delle cure tardive ricevute dalla piccola, che - a suo dire - stava "quasi per morire". Denunciando che "non ci sono abbastanza infermiere e dottori", il papa' furioso ha avvertito che "il reparto non e' sicuro per i bambini". "Il sistema sanitario e' stato distrutto e ora lei viene qui per avere visibilita' sulla stampa", lo ha accusato il Salem. Durante quello che alcuni media hanno definito uno "scontro straordinario", Johnson ha negato di essere venuto in visita alla clinica solo per una photo opportunity. Incredulo, il papa' della piccola paziente si e' girato e ha indicato le telecamere che riprendevano il premier: "Intende dire che non ci sono giornalisti qui? Chi sono queste persone?". Mentre lo staff del premier interveniva per calmare la situazione, Johnson si e' difeso dicendo che era li' "proprio per capire cosa si potesse fare" e ha ricordato che il governo ha stanziato miliardi di sterline in piu' per il sistema sanitario pubblico. "Questo non servira' ad aggiustare le cose", ha tagliato corto il papa'. Si tratta dell'ultimo episodio di una serie di contestazioni che hanno caratterizzato gli ultimi appuntamenti pubblici del premier di Londra. Quelle piu' clamorose sono state lunedi' in Lussemburgo, dove i cori anti-Brexit davanti agli uffici del primo ministro del Granducato, nel cui cortile doveva tenersi una conferenza congiunta, hanno spinto BoJo a disertare il punto stampa. (AGI) All 181837 SET 19 NNNN   

ROMA. GIARDINO RICORDA DOMENICO RICCI, CARABINIERE UCCISO IN VIA FANI



MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 20.10.02


ROMA. GIARDINO RICORDA DOMENICO RICCI, CARABINIERE UCCISO IN VIA FANI

DIR2628 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT ROMA. GIARDINO RICORDA DOMENICO RICCI, CARABINIERE UCCISO IN VIA FANI (DIRE) Roma, 18 set. - La citta' di Roma ricorda l'appuntato dei Carabinieri Domenico Ricci, assassinato con gli altri quattro agenti della scorta di Aldo Moro in via Fani il 16 marzo 1978. Oggi pomeriggio il vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo ha inaugurato insieme al presidente del Municipio V Giovanni Boccuzzi, entrambi i figli, Giovanni e Paolo, e i familiari il giardino tra via Aldo Balma e via Ferruccio Lamborghini dedicato a Domenico Ricci. Domenico Ricci si arruolo' nel 1954 ed era nella scorta di Moro gia' dal 1957. Il giorno dell'agguato delle Br guidava l'auto che conduceva il presidente e, probabilmente, anche per questo fu tra i primi ad essere ucciso. L'appuntato dei Carabinieri fu insignito della medaglia d'oro al Valor Civile "alla memoria", il 16 febbraio 1979 e della medaglia d'oro come vittima del terrorismo nel 2009 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. (Red/ Dire) 20:08 18-09-19 NNNN 

ANSA/ Franchi tiratori all'opera,niente arresti per Sozzani




MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 19.27.14


>>>ANSA/ Franchi tiratori all'opera,niente arresti per Sozzani

ZCZC8616/SXA XPP24067_SXA_QBXB R POL S0A QBXB >>>ANSA/ Franchi tiratori all'opera,niente arresti per Sozzani Da Camera no a procedere contro esponente Fi, l'ira di Di Maio (di Francesco Bongarra') (ANSA) - ROMA, 18 SET - Colpo di scena alla Camera. Al primo voto "pesante" dalla nascita del governo M5S-Pd-Leu, a sorpresa e a voto segreto, l'Aula di Montecitorio nega gli arresti domiciliari per l'azzurro Diego Sozzani. Il voto sovverte diametralmente quello della Giunta per le Autorizzazioni che, lo scorso 31 luglio, aveva deciso, con il Pd e M5s favorevoli, di concedere la misura cautelare nei confronti del deputato forzista, chiesta nell'ambito di un procedimento per finanziamento illecito relativo ad una fattura di diecimila euro. Si staglia l'ombra dei franchi tiratori nella maggioranza. E si scatena l'ira di Luigi Di Maio, che reclama l'abolizione dell'istituto del voto segreto perche' "ognuno deve assumersi le sue responsabilita'". Quando il presidente Roberto Fico comunica il risultato della votazione (235 per la misura cautelare, 309 contro ed un astenuto), nell'Emiciclo esplode la gioia dei deputati di Forza Italia e Lega, mentre la rabbia di quelli M5S fa pendant con l'immobilita' dei parlamentari Dem. Mentre in Transatlantico Sozzani, che decide di non parlare con i cronisti, esulta tra i colleghi che lo abbracciano (non aveva partecipato alla votazione "per non influenzare nessuno", dichiarandosi "devastato psicologicamente" dalla vicenda), subito parte la 'caccia' ai 74 che, schermandosi dietro il voto segreto, hanno fatto la differenza. Secondo la 'vulgata' dominante, a votare contro l'arresto con l'opposizione sarebbero stati i deputati renziani di Italia Viva, che sarebbero 26, ma non solo: scorrendo i tabulati della votazione si ritiene che i franchi tiratori del Pd sarebbero stati in realta' ben 46. Del resto, fra i dem in mattinata non era mancato chi manifestava perplessita' sull'arresto di Sozzani. E quando il forzista, lasciando l'Aula prima del voto, si era proclamato innocente ribadendo di volersi confrontare con la Giustizia "da uomo libero", qualche deputato del Pd, pur se timidamente, e' stato visto associarsi all'applauso dell'opposizione. Dopo il voto, mentre qualcuno tra i M5S prova invano a protestare, i capigruppo dei pentastellati e dei Dem Francesco D'Uva e Graziano Delrio si appartano a lungo per parlare. Poco dopo, pero', D'Uva si affretta a puntualizzare: "Dire che al primo voto la maggioranza non ha tenuto sarebbe sbagliato: in questa votazione non entrava il governo". Anche se Manlio Di Stefano va giu' duro: "Il centrodestra ritrova l'unita' con il voto comune di Fi, Lega e FdI (e parte del PD) sul salvataggio di Sozzani. Sul negarsi alla giustizia sono sempre coesi". E i deputati M5S rivendicano la loro coerenza, sottolineando: "Approfittare del voto segreto non e' bello, non si fa cosi'". Per il Pd Delrio assicura non si e' trattato di un voto sul governo ed e' chiaro che i deputati "hanno votato secondo coscienza". Ma Luigi Di Maio va all'attacco: "Chi ha votato contro l'arresto Di Sozzani dovrebbe risponderne davanti all'opinione pubblica. Il voto segreto va abolito. Ognuno deve assumersi le sue responsabilita'", sbotta, pur ribadendo che quel voto non ha impatti sul governo. FLB 18-SET-19 19:26 NNNN 
MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 19.06.29 


= IL PUNTO = 49 franchi tiratori su Sozzani. M5s-Pd, no voto su governo = 

(AGI) - Roma, 18 set. - Prima votazione alla Camera dopo la nascita del governo giallorosso e subito nasce un caso franchi tiratori, in tutto almeno 49. Ma M5s e Pd si affrettano ad assicurare che il voto non ha nulla a che fare con la tenuta della maggioranza e, quindi, non avra' alcuna ripercussione sull'alleanza. "Oggi il Parlamento non decideva su un provvedimento governativo o su una decisione assunta collegialmente dall'esecutivo. Oggi decideva su un'indagine specifica, in merito a un singolo parlamentare di Forza Italia e alle sue azioni, individuali, e presumibilmente illecite. Qualcuno dice che il voto odierno 'e' tema di Governo', io rispondo 'e' tema di valori'", scandisce Luigi Di Maio. Tra le fila pentastellate, pero', c'e' chi punta il dito contro i renziani, ancora ufficialmente parte integrante del gruppo Pd, ma da ieri pronti a dar vita al gruppo autonomo Italia viva, la neoformazione politica di Matteo Renzi. Dubbi su come hanno realmente votato i renziani si insinuano anche tra gli ormai ex colleghi di gruppo: diversi deputati dem, sotto anonimato, ritengono infatti che i circa 20 parlamentari del futuro gruppo Italia viva si siano espressi contro la richiesta degli arresti domiciliari nei confronti di Diego Sozzani, esponente di Forza Italia coinvolto nell'inchiesta milanese 'Mensa dei poveri', con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Per gli azzurri non vi e' dubbio. Anche tra i 5 stelle c'e' chi ha votato contro in difformita' dal gruppo. Scorrendo i tabulati della votazione, risultano 'mancanti' ai si' annunciati da Pd e M5s almeno 49 voti, presumendo pero' che tutto il centrodestra compatto abbia votato contro i domiciliari e che anche i 14 deputati di Leu si siano espressi contro gli arresti nei confronti di Sozzani (il capogruppo ha lasciato liberta' di voto). I voti favorevoli sono stati 235, Pd e M5s contano 327 deputati. Si devono tuttavia escludere le assenze per missione, quindi 'giustificate': 13 M5s e 7 Pd. I deputati che non hanno partecipato al voto, quindi assenti 'non giustificati' sono 13 tra i pentastellati e 10 tra i dem. Dunque, tirando le somme, ai 92 voti che mancano ai numeri di M5s-Pd (327) vanno tolti i 20 deputati in missione, i 23 assenti 'non giustificati'. Il che fa 49 voti che non 'tornano' all'appello. (AGI) Ser (Segue) 181905 SET 19 NNNN 
MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 19.06.17 


= IL PUNTO = 49 franchi tiratori su Sozzani. M5s-Pd, no voto su governo (2)= 


(AGI) - Roma, 18 set. - Tutto ha inizio a luglio scorso, quando la Giunta per le autorizzazioni della Camera deve esprimersi sulla richiesta all'autorizzazione della misura cautelare degli arresti domiciliari contro Sozzani. Pd e M5s votano a favore. Oggi toccava all'Aula di Montecitorio esprimersi sul caso e M5s e Pd, in dichiarazione di voto, confermano il si' all'arresto. Il voto si svolge a scrutinio segreto e i franchi tiratori entrano in azione: i voti a favore dei domiciliari si fermano a quota 235, i contrari sono 309. La Camera 'salva' Sozzani, che poco prima era intervenuto rivendicando la propria innocenza: "Vi chiedo di potermi difendere e confrontare con i magistrati, di cui ho piena fiducia, da cittadino libero". E scoppia la bagarre: l'esito del voto viene accolto da un lungo e fragoroso applauso del centrodestra. E' a quel punto che il pentastellato Davide Zanichelli prende la parola per contestare il no della Camera ai domiciliari, esprimendo "disappunto" e stigmatizzando il ricorso al voto segreto. Parole che fanno insorgere non solo il centrodestra, ma anche diversi deputati della parte sinistra dell'emiciclo. E' il presidente Roberto Fico a riportare l'ordine, togliendo la parola al 5 stelle in quanto "non e' consentito commentare ile votazioni". Il clima, seppur a fatica, torna sereno, ma e' in Transatlantico che si da' libero sfogo alle congetture e ai sospetti. Di certo c'e' che a M5s e Pd sono mancati circa 90 voti, ma tolte le missioni e i non partecipanti al voto sono 49 i si' spariti nel nulla. Leu ha lasciato liberta' di voto ai suoi 14 deputati e tra i capannelli si da' per scontato che abbiano votato contro i domiciliari. Ma e' in particolare su Pd e M5s che si concentrano le supposizioni: "Sono almeno 15 i 5 stelle che hanno votato contro in difformita' dal gruppo", sostengono alcuni esponenti di Forza Italia. I quali sono convinti anche che tra i franchi tiratori vi siano i 20 deputati renziani di Italia viva. E' verso di loro che puntano il dito anche alcuni deputati Pd: "Tra i voti contrari ci sono sicuramente i renziani". (AGI) Ser (Segue) 181905 SET 19 NNNN 

N. 212 SENTENZA 3 luglio - 12 settembre 2019 Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Sanzioni amministrative - Commercializzazione di prodotti sementieri privi di requisiti o contrari a divieti - Sanzione edittale minima di euro 4.000,00 - Denunciata irragionevolezza intrinseca, disparita' di trattamento, violazione della funzione rieducativa delle sanzioni (anche amministrative) nonche' del principio di ragionevolezza nell'attivita' amministrativa - Non fondatezza delle questioni. - Legge 25 novembre 1971, n. 1096, art. 33, comma 1, come sostituito dall'art. 3, comma 2, lettera c), della legge 3 febbraio 2011, n. 4. - Costituzione, artt. 3, 27, terzo comma, e 97. (GU n.38 del 18-9-2019 )

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 settembre 2019 Nomina dei Sottosegretari di Stato. (19A05855) (GU n.219 del 18-9-2019)

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 settembre 2019

Nomina dei Sottosegretari di Stato. (19A05855)
(GU n.219 del 18-9-2019)


                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

  Visti i decreti del Presidente della Repubblica in data 4 settembre
2019, di nomina del Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  e  dei
Ministri;
  Visto l'art. 10 della legge 23 agosto 1988, n.  400,  e  successive
modificazioni,  recante  disciplina  dell'attivita'  di   Governo   e
ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri;
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300,  e  successive
modificazioni, recante riforma  dell'organizzazione  del  Governo,  a
norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59;
  Vista la legge 26 marzo 2001, n. 81, recante norme  in  materia  di
disciplina dell'attivita' di Governo;
  Visto l'art. 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre  2007,  n.
244,  e  successive  modificazioni,  recante  disposizioni   per   la
formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato;
  Sulla proposta  del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri,  di
concerto con i Ministri che i Sottosegretari di Stato sono chiamati a
coadiuvare;
  Sentito il Consiglio dei ministri;

                              Decreta:

  Sono nominati Sottosegretari di Stato:
    alla Presidenza del Consiglio dei ministri:
      dott.ssa Laura Agea;
      sen. Gianluca Castaldi;
      sen. prof.ssa Simona Flavia Malpezzi;
      dott. Andrea Martella;
      sen. prof. Mario Turco;
    per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale:
      on. dott.ssa Emanuela Claudia Del Re;
      Marina Sereni;
      on. dott. Manlio Di Stefano;
      sen. dott. Ricardo Antonio Merlo;
      on. dott. Ivan Scalfarotto;
    per l'Interno:
      sen. Vito Claudio Crimi;
      on. dott. Matteo Mauri;
      on. dott. Carlo Sibilia;
      dott. Achille Variati;
    per la Giustizia:
      on. dott. Vittorio Ferraresi;
      on. prof. Andrea Giorgis;
    per la Difesa:
      dott. Giulio Calvisi;
      on. dott. Angelo Tofalo;
    per l'Economia e le finanze:
      on. dott.ssa Laura Castelli;
      sen. dott. Antonio Misiani;
      Pier Paolo Baretta;
      prof.ssa Maria Cecilia Guerra;
      on. dott. Alessio Mattia Villarosa;
    per lo Sviluppo economico:
      on. dott. Stefano Buffagni;
      on. dott.ssa Mirella Liuzzi;
      dott. Gian Paolo Manzella;
      on. dott.ssa Alessia Morani;
      dott.ssa Alessandra Todde;
    per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo:
      on. dott. Giuseppe L'Abbate;
      per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare:
      on. dott. Roberto Morassut;
    per le Infrastrutture e i trasporti:
      Giovanni Carlo Cancelleri;
      sen. dott Salvatore Margiotta;
      on. dott. Roberto Traversi;
    per il Lavoro e le politiche sociali:
      sen. Stanislao Di Piazza;
      dott.ssa Francesca Puglisi;
    per l'Istruzione, l'universita' e la ricerca:
      on. dott.ssa Anna Ascani;
      on. dott.ssa Lucia Azzolina;
      dott. Giuseppe De Cristofaro;
    per i Beni e le attivita' culturali:
      dott.ssa Lorenza Bonaccorsi;
      on. dott.ssa Anna Laura Orrico;
    per la Salute:
      sen. prof. Pierpaolo Sileri;
      dott.ssa Sandra Zampa.
  Il presente decreto sara' comunicato alla Corte dei  conti  per  la
registrazione.

    Dato a Roma, addi' 13 settembre 2019

                             MATTARELLA

                                  Conte, Presidente del Consiglio dei
                                  ministri

                                  Di  Maio,  Ministro  degli   affari
                                  esteri   e    della    cooperazione
                                  internazionale

                                  Lamorgese, Ministro dell'interno

                                  Bonafede, Ministro della giustizia

                                  Guerini, Ministro della difesa

                                  Gualtieri, Ministro dell'economia e
                                  delle finanze

                                  Patuanelli, Ministro dello sviluppo
                                  economico

                                  Bellanova, Ministro delle politiche
                                  agricole  alimentari,  forestali  e
                                  del turismo

                                  Costa,  Ministro  dell'ambiente   e
                                  della tutela del territorio  e  del
                                  mare

                                  De    Micheli,    Ministro    delle
                                  infrastrutture e dei trasporti

                                  Catalfo,  Ministro  del  lavoro   e
                                  delle politiche sociali

                                  Fioramonti,                Ministro
                                  dell'istruzione, dell'universita' e
                                  della ricerca

                                  Franceschini, Ministro per i beni e
                                  le attivita' culturali

                                  Speranza, Ministro della salute

Registrato alla Corte dei conti il 18 settembre 2019
Ufficio controllo atti P.C.M.,  Ministeri  della  giustizia  e  degli
affari esteri e della cooperazione internazionale,  reg.ne  succ.  n.
1850

Usa: entrano nell'Area 51, arrestati due youtuber olandesi =

MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 17.14.58

Usa: entrano nell'Area 51, arrestati due youtuber olandesi =

(AGI) - New York, 18 set. - Due giovani youtuber olandesi che volevano curiosare nella mitologica Area 51 sono stati arrestati in Nevada e condannati a un anno di carcere. Ties Granzier, 20 anni, e Jacob Sweep, 21, sono stati intercettati dalla polizia della contea, quando ormai si erano addentrati in auto, per circa cinque chilometri, dentro l'area militare, considerata una delle piu' inaccessibili e misteriose al mondo. Da piu' di trent'anni l'Area 51 alimenta teorie cospirazioniste secondo cui e' qui, nei sotterranei della base militare, che il governo americano conserva la prova dell'esistenza degli extraterrestri: il corpo congelato di almeno un alieno. I due olandesi si sono difesi, dicendo di aver risposto a un appello lanciato su Facebook in cui si invitava a invadere l'area per "vedere gli extraterrestri", al grido di "nessun potra' fermarci". Invece i due turisti sono stati subito bloccati e arrestati. Ties e Jacob hanno detto di non conoscere l'inglese e quindi di non aver capito che il cartello "No Trespassing" vietasse l'accesso. Uno dei due ha negato di essere uno youtuber, ma nell'auto gli agenti hanno trovato telecamere, telefonino, un pc e un drone. Processati subito, i due sono stati condannati a un anno di carcere, pena sospesa se accetteranno di pagare 2.280 dollari ciascuno entro domani, giorno in cui potrebbero essere rilasciati. Gli olandesi hanno gia' annunciato che lo faranno. "Non volevamo creare problemi - ha ammesso Granzier - abbiamo imparato dai nostri errori". (AGI) Nwy/Zec 181714 SET 19 NNNN   

Trump: revochiamo l'autonomia della California su emissioni auto

MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 18.15.08

Trump: revochiamo l'autonomia della California su emissioni auto

Trump: revochiamo l'autonomia della California su emissioni auto Il presidente: "Produrremo auto più sicure e meno costose" New York, 18 set. (askanews) - "L'amministrazione Trump sta revocando alla California l'esenzione federale sulle emissioni, in modo da produrre auto molto meno costose per i consumatori e allo stesso tempo sostanzialmente più sicure". Lo ha scritto su Twitter il presidente statunitense, Donald Trump, confermando quindi le indiscrezioni del Washington Post. A lla California, infatti, era stata concessa autonomia sui limiti alle emissioni e il Golden State ne aveva approfittato per fissare dei limiti più stringenti rispetto a quelli proposti da Trump. La decisione farà partire senza dubbio una battaglia legale tra governo federale e California, facendo cadere nell'incertezza i produttori e creando tensioni nel mercato automobilistico. (segue) A24/Pca 20190918T181500Z
MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 18.15.14

Trump: revochiamo l'autonomia della California su emissioni... -2-

Trump: revochiamo l'autonomia della California su emissioni... -2- New York, 18 set. (askanews) - "Questo porterà a una maggiore produzione, grazie al vantaggio determinato da prezzi e sicurezza e grazie al fatto che le auto più vecchie e inquinanti saranno sostituite da auto nuove ed estremamente amiche dell'ambiente. Ci sarà una differenza minima in termini di emissioni tra gli standard della California e i nuovi standard statunitensi, ma le auto saranno molto più sicure e meno costose. Molte più auto saranno prodotte sotto il nuovo e uniformato standard, questo significa molti più posti di lavoro. I produttori dovrebbero cogliere questa opportunità perché senza questa alternativa alla California chiuderebbero i battenti" ha scritto Trump. Lo scontro tra Washington e la California è iniziato lo scorso anno, quando l'Epa - l'agenzia federale per la protezione ambientale - e il dipartimento dei Trasporti hanno proposto di revocare l'autonomia del Golden State in questo settore. (segue) A24/Pca 20190918T181507Z
MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 18.15.26

Trump: revochiamo l'autonomia della California su emissioni... -3-

Trump: revochiamo l'autonomia della California su emissioni... -3- New York, 18 set. (askanews) - A luglio, Ford Motor, Volkswagen, Honda e Bmw (che insieme rappresentano circa il 30% del mercato statunitense dell'auto) hanno raggiunto un accordo con la California per produrre, entro il 2026, auto capaci di percorrere in media quasi 50 miglia (circa 80 chilometri) con un gallone (3,785 litri) di benzina. L'amministrazione Trump, invece, vorrebbe mantenere il requisito di 37 miglia con un gallone, senza alzarlo gradualmente fino a circa 51 miglia entro il 2025, come stabilito dall'amministrazione Obama. Secondo la Casa Bianca, standard meno stringenti servirebbero a far produrre vetture più economiche, permettendo agli americani di comprare auto più nuove e sicure. La California, invece, sta andando in direzione opposta, con l'intenzione di far circolare auto meno inquinanti. A24/Pca 20190918T181521Z  

Consiglio di Stato 2019: Guardia di Finanza e servizio mensa



ANSA/ Diabete aggressivo fra gli adolescenti, in aumento

MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 17.44.18

ANSA/ Diabete aggressivo fra gli adolescenti, in aumento

ZCZC7065/SX4 XSP21161_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN ANSA/ Diabete aggressivo fra gli adolescenti, in aumento Test per chi e' a rischio. Non e' piu' la 'malattia dei nonni' (dell'inviata Manuela Correra) (ANSA) - BARCELLONA, 18 SET - Non solo uomini e donne dai 60 anni in su. Il diabete di tipo 2 'cambia volto' per colpire, oggi, sempre piu' giovani ed adolescenti: si stima che siano 150-200mila i ragazzi con questa patologia in Italia ma il trend e' in crescita e allarma i diabetologi che, dal congresso dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd), avvertono: "Non e' piu' solo la 'malattia dei nonni' e l'elemento preoccupante e' che nei giovani questa patologia si sta dimostrando molto piu' aggressiva e le terapie sono meno efficaci". "Il diabete che stiamo sempre piu' spesso diagnosticando in giovani e adolescenti - spiega il presidente della Societa' italiana di diabetologia (Sid), Francesco Purrello - e' molto diverso da quello degli adulti. Si presenta infatti come una forma piu' grave ed aggressiva, con una tendenza alle complicanze cardiovascolari ancora maggiore e che risponde meno alle cure, portando spesso in breve tempo alla terapia con insulina. Ci troviamo davanti ad una generazione di ventenni con casi di diabete che presentano una gravita' sorprendente per gli stessi ricercatori. Purtroppo, le opzioni terapeutiche sono fortemente ridotte e gli studi disponibili ancora pochi". Insomma, chiarisce Purrello, "cade il dogma del diabete solo nella mezza eta' ed oggi c'e' una nuova generazione a rischio". In effetti, solo negli Usa, la prevalenza di questo diabete dell'adulto a 'comparsa anticipata' nei giovani fa registrare un aumento del 2,3% annuale negli under 30 dal 2010 ad oggi e gli esperti prevedono che i casi si quadruplicheranno entro il 2050. La gravita' del fenomeno e' confermata anche da uno studio dell'Univesita' di Melbourne, presentato all'Easd, su un campione di 370.854 soggetti con diabete in Gran Bretagna dall'anno 2000, che dimostra come la proporzione di giovani si sia incrementata a partire dall'inizio del secolo. Inoltre, un ulteriore studio dell'Universita' di Bristol ha dimostrato che segnali precoci del diabete di tipo 2 possono essere gia' individuati in bambini di soli 8 anni, ovvero decenni prima che la malattia venga eventualmente diagnosticata. Una situazione "allarmante", avvertono quindi i diabetologi, che potra' essere contrastata solo con forti misure puntate alla prevenzione. Le priorita' "devono essere la lotta alla sedentarieta' e alle abitudini alimentari scorrette tra i giovani, ma fondamentale - afferma Purrello - e' anche sottoporre a screening tutti i giovani a rischio diabete perche' sono sovrappeso, sedentari e con una storia familiare di malattia". Ma molto, secondo l'Easd, possono fare anche le scuole, l'industria alimentare (riducendo i contenuti di grasso e zuccheri) ed i governi. Tra le possibili misure indicate dall'Easd, anche una tassazione per scoraggiare il consumo di bevande zuccherate da parte dei ragazzi, proposta gia' avanzata dalla Societa' italiana di diabetologia. (ANSA) CR 18-SET-19 17:43 NNNN 

FNSI: CASO ILARIA ALPI, DUE INIZIATIVE A ROMA PER DIRE NO AD ARCHIVIAZIONE =

MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 17.46.30


FNSI: CASO ILARIA ALPI, DUE INIZIATIVE A ROMA PER DIRE NO AD ARCHIVIAZIONE =

ADN1388 7 CRO 0 ADN CRO NAZ FNSI: CASO ILARIA ALPI, DUE INIZIATIVE A ROMA PER DIRE NO AD ARCHIVIAZIONE = Roma, 18 set. (AdnKronos) - Una conferenza stampa per illustrare il conferimento, da parte del Comitato dei garanti dell'Archivio 'Ilaria Alpi' alla Fnsi e da questa alla Fondazione Murialdi, del 'Fondo Alpi' e un presidio, davanti al tribunale, in concomitanza con l'udienza in cui il gip è chiamato a decidere sulla richiesta di archiviazione delle indagini sull'omicidio della giornalista del Tg3 e di Miran Hrovatin. Sono le due iniziative promosse dal sindacato dei giornalisti il 19 e il 20 settembre, a Roma, nell'ambito della campagna #NoiNonArchiviamo. Domani, alle 12, nella sede della Fondazione per gli studi sul giornalismo 'Paolo Murialdi' (via Augusto Valenziani 10/a-11), Federazione nazionale della Stampa italiana, Fondazione Murialdi e Comitato dei garanti dell'archivio 'Ilaria Alpi' sottoscriveranno il protocollo per la conservazione e valorizzazione dell'archivio. Con il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e con il presidente e il segretario generale della Fondazione, Vittorio Roidi e Giancarlo Tartaglia, saranno presenti, fra gli altri, il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani; la direttrice del Tg3, Giuseppina Paterniti; l'onorevole Mariangela Gritta Grainer, l'avvocato Giulio Vasaturo e Francesco Cavalli. La professoressa Margherita Martelli, dell'Archivio di Stato, illustrerà la fase di avanzamento dei lavori di schedatura dell''Archivio Alpi'. Venerdì 20, alle 9.30, a piazzale Clodio, la Fnsi, insieme con l'Usigrai, il Comitato di redazione del Tg3, Articolo 21, Libera, Libera Informazione, Amnesty International Italia, Ordine dei giornalisti del Lazio, associazione Amici di Roberto Morrione, associazione Carta di Roma, associazione Noi Antimafia, i giornalisti della Rete NoBavaglio, promuoveranno un sit-in in concomitanza con l'udienza sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma. Sarà l'occasione per ribadire: #NoiNonArchiviamo il caso di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. (Ses/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 18-SET-19 17:46 NNNN 

Maltempo, temporali e venti forti sulle regioni adriatiche

MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 16.53.36


Maltempo, temporali e venti forti sulle regioni adriatiche

Maltempo, temporali e venti forti sulle regioni adriatiche Allerta arancione in Molise e in Puglia Roma, 18 set. (askanews) - La discesa di aria fredda in quota sta determinando un peggioramento del tempo sulle regioni adriatiche settentrionali, che nelle prossime ore interesserà anche i versanti adriatici centro-meridionali dell'Italia. ll passaggio della perturbazione sarà accompagnato da un deciso rinforzo dei venti nord-orientali, con conseguente flessione delle temperature. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d'intesa con le regioni coinvolte - alle quali spetta l'attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati - ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che estende quello diffuso ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it). L'avviso prevede dalle prime ore di domani, giovedì 19 settembre, precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su Abruzzo, Molise e Puglia centro-settentrionale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, giovedì 19 settembre, allerta arancione sull'area costiera del Molise e sull'area garganica della Puglia. Allerta gialla, inoltre, sul basso Veneto, su gran parte di Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, sulla Toscana sud-occidentale, sulle Marche, su Umbria, Lazio e Abruzzo, sul restante territorio del Molise, sulla Basilicata, sul versante ionico settentrionale della Calabria, sul resto della Puglia e sulla Sicilia occidentale. red/Rus 20190918T165329Z

TUMORI: CARCINOMA SPINOCELLULARE AVANZATO, SVOLTA DALL'IMMUNOTERAPIA (2)

MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 15.32.59

TUMORI: CARCINOMA SPINOCELLULARE AVANZATO, SVOLTA DALL'IMMUNOTERAPIA (2) =

ADN0967 7 CRO 0 ADN CRO NAZ TUMORI: CARCINOMA SPINOCELLULARE AVANZATO, SVOLTA DALL'IMMUNOTERAPIA (2) = (AdnKronos Salute) - "Esposizione al sole, magari cronica per ragioni professionali; fototipo chiaro; età superiore ai 40 anni". Sono questi, ricorda Zalaudek, i fattori di rischio principali per il carcinoma cutaneo a cellule squamose, secondo tumore della pelle non melanomatoso per incidenza ("in Italia è compresa fra 5 e 96 casi su 100 mila", ma "è molto sottostimata" e "cresciuta del 263% dagli anni '80 ai 2000"), primo per mortalità. Come sempre, contro il cancro e non solo, le parole d'ordine sono "prevenzione e diagnosi precoce", perché "grazie alla dermatoscopia è possibile individuare la malattia anche nelle fasi in cui non si vede a occhio nudo". Bisogna parlarne, ammonisce l'esperta. Se "il messaggio sta passando per il melanoma, sul Cscc resta molto da fare". "Nell'80% dei casi il tumore insorge su zone cutanee molto visibili", osserva Bossi. La malattia pesa dunque anche sulla sfera estetica e psicologica, accompagnandosi a vergogna, crollo dell'autostima, ansia e isolamento sociale. Senza contare che nelle fasi avanzate "aumentano i ricoveri e quindi i costi per il Servizio sanitario nazionale". Le buone notizie però ci sono: volendo fare un paragone tecnologico, il progresso scientifico ha permesso di passare nelle forme non risolvibili con la chirurgia "dal telefono a rotella (la chemioterapia) - esemplifica l'oncologo - alla 'mattonella' anni '90 (i farmaci target, al bersaglio) fino allo smartphone (l'immunoterapia)". Da "risposte non durevoli, ottenute in percentuali basse di pazienti", si è arrivati a "risposte rapide (meno di 2 mesi) e prolungate (un anno e mezzo) nella maggioranza dei malati". (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 18-SET-19 15:32 NNNNMERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 15.37.25


TUMORI: CARCINOMA SPINOCELLULARE AVANZATO, SVOLTA DALL'IMMUNOTERAPIA (3) =

ADN0974 7 CRO 0 ADN CRO NAZ TUMORI: CARCINOMA SPINOCELLULARE AVANZATO, SVOLTA DALL'IMMUNOTERAPIA (3) = (AdnKronos Salute) - Insomma "una rivoluzione". Ma quanto costerà al Ssn? Di fronte a una nuova cura, risponde Francesco Saverio Mennini, professore di economia sanitaria all'università di Roma Tor Vergata, "dico sempre che la domanda giusta non è 'quanto costa?', bensì 'quanto costerebbe non utilizzarla?'". Ebbene, "i risultati di un'analisi dell'Economic Evaluation and Hta (Eehta-Ceis) indicano per ogni paziente con Cscc avanzato costi medi stimati in 3.319 euro all'anno: il 36% in più rispetto a un paziente con Cscc resecabile chirurgicamente (2.175 euro l'anno). Oltre mille euro di differenza". Ecco quindi che "una corretta identificazione e un costante monitoraggio della patologia - ragiona l'economista - consentirebbero una gestione precoce dei pazienti, così da poterli curare con trattamenti innovativi ed efficaci in grado di migliorare la loro Salute e permettere al Ssn di gestire i costi nel tempo". Avverte Mannini: "In sanità il punto di partenza non dovrebbe essere l'economia, ma l'epidemiologia e i bisogni dei pazienti", tanto più sul fronte tumori che rappresentano "la seconda causa di morte e la prima causa di anni di vita persi per disabilità o morte prematura. Basta ragionare per 'silos' sulla spesa farmaceutica o su quella sanitaria: le valutazioni vanno fatte in un'ottica di strategia globale. Bisogna superare la logica del prezzo: prezzo - conclude il docente - non vuol dire costo. Il costo va sempre messo in relazione all'efficacia". (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 18-SET-19 15:37 NNNN

TUMORI: CARCINOMA SPINOCELLULARE AVANZATO, SVOLTA DALL'IMMUNOTERAPIA =

MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 14.29.53

TUMORI: CARCINOMA SPINOCELLULARE AVANZATO, SVOLTA DALL'IMMUNOTERAPIA =

ADN0785 7 CRO 0 ADN CRO NAZ TUMORI: CARCINOMA SPINOCELLULARE AVANZATO, SVOLTA DALL'IMMUNOTERAPIA = Atteso in Italia il primo farmaco, speranza per il 3% di malati in cui il cancro cutaneo avanza Milano, 18 set. (AdnKronos Salute) - "Quando lo scopri ti dicono solo che è un tumore della pelle. Non ti dicono che può essere molto di più": aggressivo, invasivo, deturpante, mortale. Patrizia, 61 anni, fa parte di quella piccola quota di pazienti che il carcinoma cutaneo a cellule squamose (Cscc, o spinocellulare), 11 mila casi l'anno stimati in Italia, non riescono a estirparlo con la chirurgia o la radioterapia. Per questi malati, 3 su 100, il Cscc progredisce in forme localmente avanzate o metastatiche. Sopravvivenza media inferiore ai 2 anni. Almeno in passato, perché a luglio l'Agenzia europea del farmaco Ema ha approvato la prima immunoterapia mirata alle forme più difficili di Cscc. Per gli esperti "una vera e propria svolta", attesa anche in Italia dove è ancora in corso la negoziazione con l'Aifa. Se n'è parlato oggi a Milano durante un incontro promosso da Sanofi Genzyme, che con Regeneron ha sviluppato l'anticorpo monoclonale anti Pd-1 cemiplimab. "Toglie il freno che il tumore ha messo sul sistema immunitario, lasciando libero l'acceleratore delle naturali difese dell'organismo", è la metafora usata da Paolo Bossi, professore di oncologia medica all'università di Brescia. Gli specialisti ci tengono a "non fare terrorismo", a chiarire che "nel 97% dei casi il Cscc è ben gestibile e curabile". Ma nel 3% no ed è per questi pazienti che "c'è urgenza d'azione", sottolinea Iris Zalaudek, direttrice della Clinica dermatologica dell'azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste, presidente dell'International Dermoscopy Society. E' per loro che "oggi mancano protocolli standardizzati", evidenzia la specialista che insieme a Bossi siede nel comitato multidisciplinare impegnato ad aggiornare le linee guida nazionali sul tema in seno all'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). Perché quando dopo la chirurgia e la radioterapia il cancro torna, e dopo un nuovo intervento ritorna ancora e poi ancora, "nel 60% dei casi non si fa più niente". A volte non si può, altre non può più sopportarlo il malato: "Di nuovo sotto i ferri per la terza volta no", dice Patrizia in un video di Elma Research che racconta le storie di alcuni pazienti. Persone che il male sfigura soprattutto su viso, orecchie, collo, braccia e gambe, e che ora possono tornare a sperare. (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 18-SET-19 14:29 NNNN

Sigaretta elettronica: esperto, in Ue mancano controlli specifici =

MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 12.20.07


Sigaretta elettronica: esperto, in Ue mancano controlli specifici =

(AGI) - Roma, 18 set. - "Nonostante in Europa sia prevista una direttiva del tabacco nell'ambito della quale e' stata stilata una 'black list' delle sostanze vietate nei liquidi da inalazione, in Italia e non solo mancano ancora controlli specifici sui prodotti". Lo ha detto all'AGI Emanuele Ferri, Ph.D. Founder e CEO di Trusticert, impresa che si occupa degli aspetti regolatori e scientifici per lo sviluppo del settore di sigaretta elettronica e relativi prodotti di consumo. "Negli Stati Uniti, nel Tobacco Control Act, non sono elencate sostanze vietate, come in Europa. Il regolamento americano prevede che ogni azienda produca dossier scientifici in cui devono dimostrare, in accordo con le linee guida sull'argomento, che i loro prodotti non rappresentino un rischio per la salute". In Europa e in Italia le regole, pur essendo ancora migliorabili, sono sicuramente piu' precise. "La direttiva europea, ad esempio, vieta espressamente e integralmente tutte le sostanze CMR, ovvero "Cancerogene Mutagene e Reprotossiche", a prescindere dalla quantita'. Si tratta di sostanze che possono essere usate nell'industria alimentare entro certi valori soglia stabiliti. Ma un liquido per la sigaretta elettronica che contenga un CMR e' considerato non conforme". Tuttavia, di fronte a tanto zelo, manca un attento e preciso controllo. "Ad esempio, in quasi tutta europa non vengono fatti controlli sulle sigarette elettroniche - spiega Ferri - che devono essere a prova di bambino e manomissione, e devono essere protetti contro la rottura e le perdite e muniti di un meccanismo per una ricarica senza perdite e non vengono eseguiti controlli sui liquidi per verificare la presenza o meno di sostanze vietate. Si tratta di una fase fisiologica dovuta alle novita' introdotte da una normativa recente applicata a prodotti completamente nuovi. E' normale che le autorita' debbano sviluppare la professionalita' necessaria per gestire le verifiche di conformita', quindi su questo fronte possiamo migliorare tanto". (AGI) Red/Pgi 181219 SET 19 NNNN