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lunedì 2 settembre 2019

Brexit: sterlina sempre piu' debole, pesa ipotesi no deal =

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 17.29.00


Brexit: sterlina sempre piu' debole, pesa ipotesi no deal =

(AGI) - Roma, 2 set. - Pesa sulla sterlina la prospettiva sempre piu' concreta di una Brexit a fine ottobre senza accordo. La valuta britannica chiude una seduta molto debole, e dopo aver toccato il minimo delle ultime 3 settimane nei confronti del dollaro, passa di mano a 1,2063 sul biglietto verde. Nei confronti dell'euro, viene scambiata a 0,9090. Ad influire, non soltanto le manovre di Boris Johnson che pone come possibile un'espulsione dal Partito Conservatore per quei parlamentari che tenteranno di bloccare una Brexit senza accordo, ma anche i deludenti dati macroeconomici sull'economia britannica. Il settore manifatturiero ha infatti registrato un calo degli ordini nonostante la debolezza della sterlina, e cio' per gli analisti conferma il fatto che una Brexit senza accordo avrebbe un impatto devastante sull'economia. (AGI) Pit 021728 SET 19 NNNN   

Brexit: oppositori presentano la bozza di legge anti-no deal

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 18.54.04

Brexit: oppositori presentano la bozza di legge anti-no deal

ZCZC6183/SXB XAI27647_SXB_QBXB U EST S0B QBXB Brexit: oppositori presentano la bozza di legge anti-no deal Mira a imporre al governo un rinvio in mancanza di un accordo (ANSA) - LONDRA, 2 SET - E' stato reso noto oggi il progetto di legge anti-no deal che il fronte ostile a Boris Johnson si prepara a presentare domani ai Comuni, alla riapertura del Parlamento britannico. Il testo prevede che il governo non possa portare a termine l'uscita dall'Ue il 31 ottobre, in mancanza di un accordo di divorzio con Bruxelles, senza un preventivo consenso parlamentare. Per l'avvio dell'iter, la proposta dovra' essere tuttavia preceduta da un'iniziativa dell'aula per sottrarre il controllo del calendario all'esecutivo. Il progetto ha come primo firmatario il deputato laburista Hilary Benn, convinto alfiere pro Remain al referendum del 2016 e attuale presidente della commissione parlamentare sulla Brexit. Secondo i media, al momento esso ha anche il sostegno di un numero di conservatori moderati contrari all'ipotesi del no deal compreso "fra 12 e 16" deputati: numero inferiore comunque alle attese dopo che diversi altri dissidenti pare siano rientrati nei ranghi sull'onda della minaccia di espulsione e di elezioni anticipate avanzata da Downing Street.(ANSA). LR 02-SET-19 18:53 NNNN 

>>>ANSA/ Johnson avverte, la mia Brexit o le elezioni anticipate

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 20.14.00

>>>ANSA/ Johnson avverte, la mia Brexit o le elezioni anticipate

ZCZC7127/SXB XAI28815_SXB_QBXB R EST S0B QBXB >>>ANSA/ Johnson avverte, la mia Brexit o le elezioni anticipate Boris minaccia le urne a ottobre se Parlamento blocca il no deal (di Alessandro Logroscino) (ANSA) - LONDRA, 2 SET - All in. Si gioca tutta in tre giorni, in un Regno Unito in piena fibrillazione e con l'orizzonte sempre piu' concreto di elezioni anticipate, la mano decisiva nella partita di poker sulla Brexit fra Boris Johnson e il fronte che continua a non arrendersi al divorzio dall'Ue. O almeno a un traumatico divorzio senz'accordo alla data del 31 ottobre, indicata come spartiacque irrevocabile dallo scapigliato neo primo ministro Tory. BoJo si prepara allo scontro sfoggiando le maniere pesanti che l'utilizzo muscolare - se non la forzatura - della normativa britannica mette a sua disposizione. Ribadendo in uno statement serale di fronte a Downing Street di non voler chiedere ulteriori rinvii dell'addio a Bruxelles "in alcuna circostanza", dopo aver minacciato di espellere dal gruppo parlamentare conservatore tutti i deputati ribelli che a partire da domani - data di riapertura post estiva di Westminster prima della contestata sospensione del Parlamento preannunciata dal governo dalla settimana prossima al 14 ottobre - dovessero unirsi al Labour e ad altre forze d'opposizione nel tentativo d'approvare il progetto di legge anti-no deal appena messo sul tavolo dal laburista Hilary Benn e ispirato alla speranza di un'ulteriore proroga di tre mesi da chiedere ai 27. Una legge che del resto l'influente Leader of the House, il ministro arci-brexiteer dei Rapporti con la Camera dei Comuni Jacob Rees-Mogg, non esita a equiparare a una questione di fiducia. Adombrando chiaramente la spada di Damocle d'un altro voto politico anticipato sull'isola: appuntamento che Johnson assicura di non volere, ma che secondo i media si prepara a innescare giovedi' (circola gia' la data del 14 ottobre) in caso di sconfitta dell'esecutivo in aula sulla proposta Benn. La mossa del premier mira a imporre la disciplina di partito con le buone o con le cattive in vista di un confronto parlamentare all'ultima scheda. Ma anche a dimostrare ai dissidenti Tory irriducibili - fra 12 e 16, stando ai calcoli aggiornati dei media, dopo il rientro fra i ranghi dei piu' malleabili - che la via delle urne, e della purga dei reprobi dalle candidature, e' a questo punto piu' di una ipotesi: con tanto di bozza di mozione di scioglimento della Camera gia' pronta. Per recapitare un messaggio senza equivoci, Johnson ha fatto precedere il suo breve discorso alla nazione sia da un Consiglio dei ministri "di emergenza", sia da un incontro con i deputati del suo partito, dopo aver sbattuto la porta in faccia alla richiesta di un meeting separato con un drappello di Tory moderati guidati da Philip Hammond, ex cancelliere dello Scacchiere. Il refrain non cambia: l'alternativa, nelle sue parole, e' fra allinearsi a lui o a Jeremy Corbyn 'il rosso' e alla pretesa di un ennesimo "rinvio senza senso" che rischia di "tagliare le gambe" allo stesso tentativo di rinegoziare un accordo con l'Ue senza backstop. Corbyn da parte sua replica da Manchester raccogliendo la sfida. Determinato a cercare di sottrarre il controllo del calendario parlamentare al governo, di unire tutti coloro che intendono provare a "fermare il no deal" e di "salvare il Paese dall'abisso" attraverso una legge: unico strumento disponibile in questa fase, visto che ne' le petizioni popolari ne' le proteste di piazza possono nulla. Un obiettivo per raggiungere il quale la settimana appena iniziata potrebbe rappresentare "l'ultima chance", ammette il numero uno laburista. Disponibile peraltro a sua volta ad accettare la scommessa delle elezioni, malgrado le polemiche interne allo schieramento anti-Boris al riguardo. Con la contrarieta' aperta dei Liberaldemocratici di Jo Swinson come di Tony Blair, predecessore (e detrattore) del compagno Jeremy, convinto che affrettarsi alle urne - invece di cercare di promuovere la carta pur problematica di un secondo referendum - possa finire per favorire il nuovo corso Tory a causa dell'impopolarita' attribuita al portabandiera attuale del Labour fra gli elettori moderati. Ma comunque rassegnato a votare "pure per Corbyn" qualora la resa dei conti elettorale dovesse diventare in fondo inevitabile.(ANSA). LR 02-SET-19 20:13 NNNN 

REGOLAMENTO , n. 136 Regolamento n. 136 della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) - Disposizioni uniformi relative all'omologazione di veicoli della categoria L riguardo a requisiti specifici per il motopropulsore elettrico [2019/1120] - Pubblicato nel n. L 176 del 1° luglio 2019 (19CE1714)

REGOLAMENTO , n. 136Regolamento n. 136 della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) - Disposizioni uniformi relative all'omologazione di veicoli della categoria L riguardo a requisiti specifici per il motopropulsore elettrico [2019/1120] - Pubblicato nel n. L 176 del 1° luglio 2019 (19CE1714)

DECISIONE 28 giugno 2019 , n. 1119 Decisione di esecuzione (UE) 2019/1119 della Commissione, del 28 giugno 2019, relativa all'approvazione di un sistema di illuminazione esterna efficiente che si avvale di diodi a emissione di luce (LED) da utilizzare nei veicoli a combustione interna e nei veicoli elettrici ibridi non a ricarica esterna come tecnologia innovativa per la riduzione delle emissioni di CO2 delle autovetture a norma del regolamento (CE) n. 443/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio - Pubblicato nel n. L 176 del 1° luglio 2019 (19CE1713)

DECISIONE 28 giugno 2019 , n. 1119Decisione di esecuzione (UE) 2019/1119 della Commissione, del 28 giugno 2019, relativa all'approvazione di un sistema di illuminazione esterna efficiente che si avvale di diodi a emissione di luce (LED) da utilizzare nei veicoli a combustione interna e nei veicoli elettrici ibridi non a ricarica esterna come tecnologia innovativa per la riduzione delle emissioni di CO2 delle autovetture a norma del regolamento (CE) n. 443/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio - Pubblicato nel n. L 176 del 1° luglio 2019 (19CE1713)

DECISIONE PESC 28 giugno 2019 , n. 1114 Decisione (PESC) 2019/1114 del Consiglio, del 28 giugno 2019, che modifica la decisione 2013/354/PESC, relativa alla missione di polizia dell'Unione europea per i territori palestinesi (EUPOL COPPS) - Pubblicato nel n. L 176 del 1° luglio 2019 (19CE1708)

DECISIONE PESC 28 giugno 2019 , n. 1114Decisione (PESC) 2019/1114 del Consiglio, del 28 giugno 2019, che modifica la decisione 2013/354/PESC, relativa alla missione di polizia dell'Unione europea per i territori palestinesi (EUPOL COPPS) - Pubblicato nel n. L 176 del 1° luglio 2019 (19CE1708)

DECISIONE PESC 12 giugno 2019 , n. 1112 Decisione (PESC) 2019/1112 del comitato politico e di sicurezza, del 12 giugno 2019, relativa alla nomina del comandante della forza dell'UE per l'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale (EUNAVFOR MED operazione SOPHIA) e che abroga la decisione (PESC) 2018/1219 (EUNAVFOR MED 1/2019) - Pubblicato nel n. L 176 del 1° luglio 2019 (19CE1706)

DECISIONE PESC 12 giugno 2019 , n. 1112Decisione (PESC) 2019/1112 del comitato politico e di sicurezza, del 12 giugno 2019, relativa alla nomina del comandante della forza dell'UE per l'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale (EUNAVFOR MED operazione SOPHIA) e che abroga la decisione (PESC) 2018/1219 (EUNAVFOR MED 1/2019) - Pubblicato nel n. L 176 del 1° luglio 2019 (19CE1706)

REGOLAMENTO 25 giugno 2019 , n. 1111 Regolamento (UE) 2019/1111 del Consiglio, del 25 giugno 2019, relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilita' genitoriale, e alla sottrazione internazionale di minori - Pubblicato nel n. L 178 del 2 luglio 2019 (19CE1705)


REGOLAMENTO 25 giugno 2019 , n. 1111Regolamento (UE) 2019/1111 del Consiglio, del 25 giugno 2019, relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilita' genitoriale, e alla sottrazione internazionale di minori - Pubblicato nel n. L 178 del 2 luglio 2019 (19CE1705)

Hong Kong, manifestazione davanti a stazione della polizia

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 17.20.31


Hong Kong, manifestazione davanti a stazione della polizia

Hong Kong, manifestazione davanti a stazione della polizia Dopo gli scontri in metropolitana di ieri Roma, 2 set. (askanews) - La tensione continua a essere alta a Hong Kong. Centinaia di manifestanti, oggi, si sono diretti verso la stazione di polizia di Mong Kok, urlando slogan contro gli agenti responsabili, a loro dire, degli scontri nella metropolitana. Molti manifestanti con magliette nere hanno spruzzato vernice su un muro, con slogan come "se noi bruciamo, voi bruciate con noi". Alcuni hanno lanciato uova contro la stazione di polizia o hanno puntato raggi laser. I poliziotti, usando gli altoparlanti hanno avvertito i dimostranti che stavano mettendo in scena una manifestazione non autorizzata. Inoltre hanno innalzato la bandiera arancione, che indica il possibile uso di armi per il controllo della folla se la gente non si disperderà. I dimostranti protestano contro la legge per l'estradizione, che l'amministrazione di Hong Kong avrebbe voluto approvare per consentire il trasferimento di detenuti verso la Cina ma poi ha sospeso, e per la democrazia. Pechino, dal canto suo, sostiene che i manifestanti siano in qualche modo aizzati dall'estero, in particolare dagli Stati uniti. Mos 20190902T172026Z  

Salute: svelato segreto di chi e' magro anche se mangia troppo

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 15.58.02

Salute: svelato segreto di chi e' magro anche se mangia troppo =

(AGI) - Washington, 2 set. - Risolto il mistero che rende alcune persone naturalmente magre, nonostante mangino troppo e facciano poca attivita' fisica. Un gruppo di ricercatori del Nestle' Institute of Health Sciences, in Svizzera, ha scoperto che la magrezza naturale dipende dall'avere cellule adipose geneticamente piu' efficienti. Lo studio, pubblicato sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition, ha coinvolto 30 uomini e donne naturalmente magri, cioe' con un indice di massa corporeo (Bmi) uguale o inferiore a 18,5. (AGI) red/Mld (Segue) 021557 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 15.58.08

Salute: svelato segreto di chi e' magro anche se mangia troppo (2)=

(AGI) - Washington, 2 set. - I soggetti mangiavano normalmente e quindi non presentavano disturbi alimentari. I ricercatori hanno analizzato una piccola quantita' di grasso prelevato dallo stomaco dei partecipanti, che hanno anche fornito campioni di sangue, urine e feci. In particolare gli studiosi hanno analizzato il tessuto adiposo bianco, cioe' la principale forma di grasso nel corpo responsabile della conservazione dei lipidi, le sostanze grasse che provengono dagli alimenti presenti nella nostra dieta. Ebbene, hanno scoperto che le cellule adipose delle persone magre avevano i geni coinvolti sia nella degradazione che nella produzione di grasso espressi in modo molto elevato. Ci sono piu' di 200 varianti genetiche che influenzano il peso. Le cellule adipose dei soggetti sono risultate anche piu' piccole del 40 per cento rispetto alle persone di peso normale. In generale, il tessuto adiposo con meno cellule ma piu' grandi viene definito come "ipertrofico", mentre il tessuto adiposo con molte cellule di dimensioni piu' piccole viene definito "iperplastico". Il tessuto adiposo in uno stato ipertrofico e' collegato all'insulino-resistenza, al diabete e alle malattie cardiovascolari. I risultati hanno anche mostrato che le cellule adipose delle persone magre avevano i mitocondri, le "centraline energetiche" delle cellule, piu' attivi. (AGI) red/Mld (Segue) 021557 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 15.58.02

Salute: svelato segreto di chi e' magro anche se mangia troppo (3)=

(AGI) - Washington, 2 set. - Secondo i ricercatori, poiche' i mitocondri di questi soggetti lavorano a un livello piu' elevato, le cellule adipose sono piu' efficienti e questo potrebbe spiegare perche' le persone magre sono resistenti all'aumento di peso. In effetti, le loro cellule adipose sono geneticamente inclini a bruciare cosi' tanto grasso che non hanno mai il tempo di accumulare abbastanza cellule adipose da far ingrassare qualcuno. "Per la prima volta abbiamo mostrato che, per quanto ne sappiamo, un basso peso corporeo persistente nell'uomo e' associato a caratteristiche del tessuto adiposo bianco che sono opposte a quelle dei pazienti obesi", spiegano i ricercatori. I risultati potrebbero aprire la strada a nuoci trattamenti per la perdita di peso. (AGI) red/Mld 021557 SET 19 NNNN
   

Dormire da 6 a 9 ore a notte riduce il rischio di infarto

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 14.17.08


Dormire da 6 a 9 ore a notte riduce il rischio di infarto

ZCZC3237/SX4 XSP22636_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Dormire da 6 a 9 ore a notte riduce il rischio di infarto (EMBARGO ALLE 20.00) Anche se e' alto (EMBARGO ALLE 20.00) (ANSA) - ROMA, 02 SET - Dormire troppo o troppo poco aumenta il rischio di infarto anche in assenza di altri fattori di rischio noti (come fumo, obesita', sedentarieta' etc). E non solo, il corretto apporto di sonno (almeno sei, ma non piu' di nove ore a notte) puo' addirittura controbilanciare un elevato rischio di attacco cardiaco legato a predisposizione familiare. Lo rivela una ricerca pubblicata sul Journal of American College of Cardiology, che conferma l'importanza del sonno in particolare per la salute cardiovascolare. Lo studio e' stato condotto presso la University of Colorado a Boulder coinvolgendo quasi mezzo milione di persone. Gli esperti hanno esaminato le abitudini al sonno del campione, il cui stato di salute e' stato monitorato nell'arco di sette anni. E' emerso che coloro che dormivano in media meno di sei ore a notte avevano un rischio di infarto del 20% maggiore rispetto a chi dormiva dalle 6 alle 9 ore a notte; e che chi tende a dormire per oltre 9 ore ogni notte ha un rischio cuore del 34% maggiore. Quando poi gli epidemiologi hanno studiato solo coloro ad elevato rischio di infarto per motivi familiari e' emerso che dormire dalle 6 alle 9 ore per notte riduce il rischio di questi individui del 18%. Significa che chi e' a rischio di cuore per predisposizione familiare puo' tenere sotto controllo il problema oltre che facendo sport e con una alimentazione sana, anche dormendo il giusto numero di ore per notte. Gli scienziati hanno anche indagato la questione dal punto di vista genetico, vedendo che chi e' geneticamente predisposto a dormire meno e' anche piu' a rischio di infarto. Gli esperti hanno visto che esistono 27 regioni del genoma che predispongono a dormire poco e suggeriscono che queste sono anche interessate nel rischio cuore, anche se con meccanismi ignoti. "Questo studio fornisce la prova piu' solida finora disponibile che la durata del sonno sia un fattore chiave per la salute del cuore e mostrano che questa 'regola' vale per tutti", ha concluso Celine Vetter, uno dei coordinatori del lavoro. Y27-DR 02-SET-19 14:16 NNNN 

Salute: da studio italiano molecole in grado di rallentare Parkinson =

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 13.51.34


Salute: da studio italiano molecole in grado di rallentare Parkinson =

(AGI) - Roma, 2 set. - Lo sviluppo della malattia di Parkinson potrebbe essere rallentato grazie alle Resolvine, molecole prodotte dal nostro organismo per spegnere processi infiammatori e riparare i tessuti danneggiati da questi processi. Da tempo la ricerca sta puntando i riflettori sui possibili rapporti tra stati infiammatori e malattie neurodegenerative. Nel nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Roma Tor Vergata, Fondazione Santa Lucia IRCCS e Universita' Campus Bio-Medico di Roma, hanno prima rilevato un ridotto livello di una specifica Resolvina, la Resolvina D1, in pazienti affetti dalla patologia e sono quindi intervenuti in modo sperimentale su modelli di laboratorio per riequilibrare la presenza di questa importante molecola nell'organismo animale. Il gruppo di ricerca e' cosi' riuscito a rallentare il processo neurodegenerativo che caratterizza la malattia di Parkinson. (AGI) red/Mld (Segue) 021351 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 13.51.47


Salute: da studio italiano molecole in grado di rallentare Parkinson (2)=

(AGI) - Roma, 2 set. - "Lo studio - spiega Nicola Mercuri, Ordinario di Neurologia dell'Universita' di Roma Tor Vergata, responsabile della Linea di Ricerca di Neuroscienze Sperimentali dell'IRCCS Santa Lucia e coordinatore dello studio - ci ha permesso di dimostrare che la proteina alfa sinucleina, nota per il ruolo chiave nello sviluppo della malattia di Parkinson, causa molto precocemente un cattivo funzionamento dei neuroni dopaminergici. Le conseguenze sono disturbi motori e cognitivi, ma anche un'aumentata neuroinfiammazione associata a ridotti livelli di Resolvina D1 che abbiamo osservato nel sangue e nel liquor cefalorachidiano di pazienti affetti da Parkinson, in cura presso il Policlinico di Tor Vergata". Partendo da questa osservazione, i ricercatori hanno somministrato Resolvina D1 in modelli di laboratorio e dopo due mesi di trattamento hanno potuto osservare una progressiva riduzione dello stato infiammatorio e del processo degenerativo che nella malattia di Parkinson provoca la nota distruzione dei neuroni deputati alla produzione di dopamina. Con essi si sono ridotti anche i sintomi motori e comportamentali caratteristici della malattia. "Ad oggi la diagnosi di malattia di Parkinson avviene tardivamente, quando piu' della meta' dei neuroni dopaminergici e' gia' andata distrutta e non abbiamo terapie per rigenerarli", sottolinea Marcello D'Amelio, ordinario di Fisiologia Umana del Campus Bio-Medico di Roma e Responsabile del Laboratorio di Neuroscienze Molecolari dell'IRCCS Santa Lucia.(AGI) red/Mld (Segue) 021351 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 13.51.47


Salute: da studio italiano molecole in grado di rallentare Parkinson (3)=

(AGI) - Roma, 2 set. - "Essere riusciti a intervenire in Laboratorio su un processo infiammatorio collegato a questa neurodegenerazione prima che i neuroni dopaminergici siano andati persi per sempre, fa ben sperare per future sperimentazioni cliniche in grado di rallentare o auspicabilmente arrestare lo sviluppo della malattia", aggiunge. I risultati dello studio, sottolineano i ricercatori, offrono nuovi spunti non solo per l'individuazione di terapie efficaci ma anche nell'anticipazione dei tempi di diagnosi della malattia. "E' ragionevole ipotizzare che la presenza ridotta di Resolvine in pazienti affetti da Parkinson possa in futuro servire anche come marcatore precoce della malattia", spiega Valerio Chiurchiu', Ricercatore dell'Unita' di Biochimica dell'Universita' Campus Bio-Medico di Roma e dell'IRCCS Santa Lucia. (AGI) red/Mld 021351 SET 19 NNNN   

RICERCA: VECCHIO FARMACO SPERANZA PER CAVERNOMI CERVELLO, CERCASI VOLONTARI

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 13.08.24


RICERCA: VECCHIO FARMACO SPERANZA PER CAVERNOMI CERVELLO, CERCASI VOLONTARI =

ADN0442 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RICERCA: VECCHIO FARMACO SPERANZA PER CAVERNOMI CERVELLO, CERCASI VOLONTARI = 6 centri italiani testano il propranololo, arruolamento aperto fino al 30 settembre Milano, 2 set. (AdnKronos Salute) - Da un vecchio farmaco la speranza di una possibile cura per i cavernomi cerebrali, malformazioni dei vasi sanguigni del cervello che possono provocare emorragie a volte associate a deficit neurologici, crisi epilettiche, mal di testa ricorrenti, paralisi o ictus emorragico. Il propranololo, un medicinale già disponibile e di uso comune, si è dimostrato efficace negli animali e ora uno studio clinico lo testerà nell'uomo. La speranza è quella di offrire ai pazienti un'alternativa 'dolce' alla rimozione chirurgica del cavernoma tramite craniotomia. All'origine ci sono ricerche firmate da un team guidato da Elisabetta Dejana dell'Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) e dell'università Statale di Milano, sostenute dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) e dall'European Research Council (Erc). La sperimentazione clinica, in collaborazione con Roberto Latini dell'Irccs Istituto di ricerche farmacologiche di Milano e finanziata dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), coinvolge 6 centri della Penisola - Policlinico, Besta e Niguarda di Milano, università Cattolica di Roma, Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia) e università di Messina - che fino al 30 settembre arruolano volontari. Per info scrivere a roberto.latini@marionegri.it o telefonare al numero 3396092097. Ad oggi sono state reclutate 69 persone, ma si punta ad arrivare a 80. Lo studio durerà 2 anni e prevede l'assunzione quotidiana del farmaco accompagnata da diverse indagini, tra cui una risonanza magnetica annuale centralizzata per tutti i pazienti al Policlinico di Milano, e prelievi che consentano l'identificazione e la caratterizzazione di nuovi marcatori diagnostici e terapeutici. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 02-SET-19 13:07 NNNN
LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 13.08.24

RICERCA: VECCHIO FARMACO SPERANZA PER CAVERNOMI CERVELLO, CERCASI VOLONTARI (2) =

ADN0443 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RICERCA: VECCHIO FARMACO SPERANZA PER CAVERNOMI CERVELLO, CERCASI VOLONTARI (2) = (AdnKronos Salute) - I cavernomi cerebrali, malformazioni vascolari di natura congenita o sporadica, hanno una forma a grappolo simile a un lampone e sono composti da 'acini' gonfi di sangue chiamati caverne e rivestiti da una parete endoteliale estremamente sottile. Una volta effettuata la diagnosi tramite risonanza magnetica e analisi genetica delle mutazioni responsabili, l'unico trattamento possibile finora è la rimozione chirurgica attraverso craniotomia: "Una procedura invasiva e particolarmente critica se il paziente è un bambino - spiegano gli esperti - o se il cavernoma è ubicato in un'area cerebrale delicata o nel midollo spinale". Già nel 2013, in un articolo pubblicato su 'Nature', il gruppo dell'Ifom aveva definito i cavernomi come tumori benigni formati da cellule endoteliali trasformate che diventano più mobili, invasive e vanno incontro a una crescita incontrollata. La causa di questo cambiamento è stata individuata nell'assenza di una delle tre proteine che formano il complesso Ccm (Cerebral Cavernous Malformation) e che sono codificate dai tre geni Ccm1, Ccm2 e Ccm3. Con un nuovo articolo pubblicato di recente su 'Nature Communications', Dejana e colleghi hanno aggiunto un tassello alla caratterizzazione molecolare dei cavernomi: un contributo che, secondo i ricercatori, si può rivelare "molto importante per caratterizzare più precisamente la patologia e individuare un approccio terapeutico alternativo alla neurochirurgia". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 02-SET-19 13:07 NNNN
LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 13.08.24

RICERCA: VECCHIO FARMACO SPERANZA PER CAVERNOMI CERVELLO, CERCASI VOLONTARI (3) =

ADN0444 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RICERCA: VECCHIO FARMACO SPERANZA PER CAVERNOMI CERVELLO, CERCASI VOLONTARI (3) = (AdnKronos Salute) - "Quanto emerge dalle ultime ricerche che abbiamo condotto in laboratorio - afferma Dejana - è che, dal punto di vista molecolare, vi sono similitudini sorprendenti tra il cavernoma e un tumore benigno". La formazione dei cavernomi partirebbe infatti da una sola cellula, che mantiene nei vasi del cervello delle caratteristiche di immaturità. Questa cellula, se portatrice di una mutazione in uno dei tre geni Ccm, è capace di proliferare vigorosamente e di creare le grosse malformazioni tipiche del cavernoma. "Abbiamo sospettato fin dall'inizio che la responsabilità di queste malformazioni fosse legata alla proliferazione delle cellule staminali endoteliali presenti nel cervello, dove sono in numero più elevato che in altri organi - sottolinea Matteo Malinverno, primo autore dell'articolo - Dopo aver indotto la mutazione di uno dei geni Ccm in topi di laboratorio abbiamo potuto monitorare i tempi di formazione dei cavernomi e, grazie a una tecnica che permette di seguire il destino di ogni singola cellula, abbiamo ottenuto conferma sperimentale che l'iniziale formazione dei cavernomi è effettivamente dovuta a una cellula sola, immatura, che entra in una fase di espansione clonale". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 02-SET-19 13:07 NNNN
LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 13.08.24

RICERCA: VECCHIO FARMACO SPERANZA PER CAVERNOMI CERVELLO, CERCASI VOLONTARI (4) =

ADN0445 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RICERCA: VECCHIO FARMACO SPERANZA PER CAVERNOMI CERVELLO, CERCASI VOLONTARI (4) = (AdnKronos Salute) - "L'aspetto interessante - nota Dejana - è che, una volta identificate, queste cellule potrebbero essere eliminate selettivamente, bloccando così la formazione dei cavernomi. Il tutto senza creare grossi danni ai vasi normali del cervello". Grazie all'uso di topi di laboratorio, infatti, si è riusciti a ricreare il decorso della patologia umana e a verificare l'efficacia di farmaci potenzialmente utili a sostituire la chirurgia nella cura del cavernoma. "Sorprendentemente il propranololo, un classico beta-bloccante già disponibile in commercio, riduce significativamente la formazione di cavernomi nel topo", hanno osservato i ricercatori. "Questa osservazione - conclude Dejana - ci ha permesso di programmare uno studio clinico controllato in collaborazione con Roberto Latini dell'Istituto Mario Negri. Grazie a questo studio dovremmo raccogliere informazioni importanti sugli effetti di questa terapia nei pazienti". (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 02-SET-19 13:07 NNNN 

RICERCA: DA STUDIO ITALIANO NUOVE SPERANZE CONTRO IL PARKINSON

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 11.41.21


RICERCA: DA STUDIO ITALIANO NUOVE SPERANZE CONTRO IL PARKINSON =

ADN0265 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RLA RICERCA: DA STUDIO ITALIANO NUOVE SPERANZE CONTRO IL PARKINSON = Roma, 2 set. (AdnKronos Salute) - Una scoperta italiana per frenare la progressione della malattia di Parkinson: la 'chiave' è rappresentata dalle resolvine, molecole prodotte dal nostro organismo per spegnere processi infiammatori e riparare i tessuti danneggiati da questi processi. Da tempo la ricerca sta puntando i riflettori sui possibili rapporti tra stati infiammatori e malattie neurodegenerative. Nel nuovo studio pubblicato oggi su 'Nature Communications', ricercatori dell'Università di Roma Tor Vergata, Fondazione Santa Lucia Irccs e Università Campus Bio-Medico di Roma hanno prima rilevato un ridotto livello di una specifica resolvina, la resolvina D1, in pazienti affetti dalla patologia, quindi sono intervenuti in modo sperimentale su modelli di laboratorio per riequilibrare la presenza di questa importante molecola nell'organismo animale. Il gruppo di ricerca è così riuscito a rallentare il processo neurodegenerativo che caratterizza la malattia di Parkinson. "Lo studio - spiega Nicola Mercuri, ordinario di Neurologia dell'Università di Roma Tor Vergata, responsabile della Linea di ricerca di Neuroscienze sperimentali dell'Irccs Santa Lucia e coordinatore del lavoro - ci ha permesso di dimostrare che la proteina alfa sinucleina, nota per il ruolo chiave nello sviluppo della malattia di Parkinson, causa molto precocemente un cattivo funzionamento dei neuroni dopaminergici. Le conseguenze sono disturbi motori e cognitivi, ma anche un'aumentata neuroinfiammazione associata a ridotti livelli di resolvina D1 che abbiamo osservato nel sangue e nel liquor cefalorachidiano di pazienti affetti da Parkinson, in cura presso il Policlinico di Tor Vergata". (segue) (Red-Bdc/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 02-SET-19 11:40 NNNN
LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 11.41.21


RICERCA: DA STUDIO ITALIANO NUOVE SPERANZE CONTRO IL PARKINSON (2) =

ADN0266 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RLA RICERCA: DA STUDIO ITALIANO NUOVE SPERANZE CONTRO IL PARKINSON (2) = (AdnKronos Salute) - Partendo da questa osservazione, i ricercatori hanno somministrato resolvina D1 in modelli di laboratorio e, dopo 2 mesi di trattamento, hanno potuto osservare una progressiva riduzione dello stato infiammatorio e del processo degenerativo che nella malattia di Parkinson provoca la nota distruzione dei neuroni deputati alla produzione di dopamina. Con essi si sono ridotti anche i sintomi motori e comportamentali caratteristici della malattia. "Ad oggi la diagnosi di malattia di Parkinson avviene tardivamente, quando più della metà dei neuroni dopaminergici è già andata distrutta e non abbiamo terapie per rigenerarli - sottolinea Marcello D'Amelio, ordinario di Fisiologia umana del Campus Bio-Medico di Roma e responsabile del Laboratorio di Neuroscienze molecolari dell'Irccs Santa Lucia - Essere riusciti a intervenire in laboratorio su un processo infiammatorio collegato a questa neurodegenerazione prima che i neuroni dopaminergici siano andati persi per sempre fa ben sperare per future sperimentazioni cliniche in grado di rallentare, o auspicabilmente arrestare, lo sviluppo della malattia". I risultati dello studio, sottolineano i ricercatori, offrono nuovi spunti non solo per l'individuazione di terapie efficaci, ma anche nell'anticipazione dei tempi di diagnosi della malattia. E' ragionevole ipotizzare che la presenza ridotta di resolvine in pazienti affetti da Parkinson possa in futuro servire anche come marcatore precoce della malattia", evidenzia Valerio Chiurchiù, ricercatore dell'Unità di Biochimica dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e dell'Irccs Santa Lucia. Lo studio ha visto anche la collaborazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, dell'Università degli Studi di Perugia, dell'Università di Tubinga in Germania e dell'Università di Harvard negli Stati Uniti. (Red-Bdc/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 02-SET-19 11:40 NNNN 

Dieta vegana, occhio a carenza sostanza chiave per cervello

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 10.49.53


Dieta vegana, occhio a carenza sostanza chiave per cervello

ZCZC1340/SX4 XSP20012_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Dieta vegana, occhio a carenza sostanza chiave per cervello E' la colina. Fonti primarie sono manzo, uova, latticini e pesce (ANSA) - ROMA, 2 SET - Seguire una dieta base vegetale e vegana con l'idea di far bene al pianeta e' un gesto senz'altro con intenti encomiabili, ma rischia di peggiorare l'assunzione gia' bassa di un nutriente essenziale coinvolto nella salute del cervello, la colina. La molecola viene assunta tramite l'alimentazione. Le fonti primarie sono manzo, uova, latticini, pesce e pollo, con livelli molto piu' bassi in noci, fagioli e verdure crucifere, come i broccoli. A mettere in guardia e' la nutrizionista britannica Emma Derbyshire, in un articolo online su BMJ Nutrition, Prevention & Health. L'esperta ricorda che nel 1998, riconoscendo l'importanza della colina, l'Istituto americano di medicina ha raccomandato un'assunzione giornaliera minima quantificata in 425 mg al giorno per le donne e 550 per gli uomini, che diventano 450 e 550 per le donne in gravidanza o che allattano. Nel 2016 l'Autorita' europea per la sicurezza alimentare ha pubblicato requisiti giornalieri simili. Tuttavia, sondaggi in Nord America, Australia ed Europa mostrano che l'assunzione abituale di colina, in media, non e' quella raccomandata. "Questo e' preoccupante - evidenzia Derbyshire - dato che le tendenze attuali sembrano essere verso la riduzione della carne e le diete a base vegetale". L'esperta poi si sofferma in particolare sul Regno Unito, spiegando che "attualmente la colina e' esclusa dai database di composizione degli alimenti nel Regno Unito, dalle principali indagini dietetiche e dalle linee guida dietetiche". Potrebbe essere il momento che il Comitato consultivo scientifico indipendente sulla nutrizione del governo del Regno Unito inverta tutto questo,suggerisce, in particolare alla luce delle crescenti prove dell'importanza della colina per la salute umana. (ANSA). Y09-VI 02-SET-19 10:49 NNNN 

Maltempo: Coldiretti, anno nero per api italiane, miele dimezzato =

LUNEDÌ 02 SETTEMBRE 2019 09.36.43


Maltempo: Coldiretti, anno nero per api italiane, miele dimezzato =

(AGI) - Roma, 2 set. - Praticamente dimezzata quest'anno la raccolta di miele in Italia "per effetto dell'andamento climatico anomalo che non ha risparmiato gli alveari e fatto soffrire le api, un indicatore sensibile dello stato di salute dell'ambiente". E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti in occasione dell'arrivo di una nuova ondata di maltempo in un anno segnato fino ad ora da 1.126 eventi meteo estremi lungo la penisola fra grandinate, trombe d'aria, tempeste di acqua e vento e ondate di calore, il 56,4% in piu' rispetto all'anno precedente, secondo la banca dati ESWD. "L'annata 2019 - continua la Coldiretti - sta prospettandosi per l'intera apicoltura nazionale come la piu' critica e problematica di sempre. A caldo e siccita' nei primi mesi primaverili sono seguite copiose precipitazioni, unite ad un significativo calo termico per buona parte del mese di maggio che ha compromesso le fioriture mentre nell'estate bollente si sono verificate violente ondate di maltempo. Le api non hanno avuto la possibilita' di raccogliere il nettare e il poco miele che sono riuscite a produrre lo hanno mangiato per sopravvivere: il risultato e' che quest'anno la produzione nazionale risultera' ben al di sotto degli oltre 23,3 milioni di chili del 2018 mentre le importazioni sono risultate pari a 9,7 milioni di chili nel primi cinque mesi del 2019" (circa la meta' dall'Ungheria e quasi il 10% dalla Cina). (AGI) Bas (Segue) 020936 SET 19 NNNN