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mercoledì 29 dicembre 2010

Ministero dell'Interno - Circolare n.330/A/16052/10/101/3/3/9 del 29 dicembre 2010 - "Disposizioni in materia di sicurezza stradale" - Ulteriori disposizioni operative.

  
Ministero dell'Interno - Circolare n.330/A/16052/10/101/3/3/9 del 29 dicembre 2010 - "Disposizioni in materia di sicurezza stradale" -  Ulteriori disposizioni operative.
Circolare Ministero dell'Interno
Decreto 8 settembre 2010 All.1
Decreto 8 settembre 2010 All.1

Lavoro: rischio stress, arriva obbligo valutazione ma per aziende molti dubbi




LAVORO: RISCHIO STRESS, ARRIVA OBBLIGO VALUTAZIONE MA PER AZIENDE MOLTI DUBBI =
'INDAGINE DI 'QUOTIDIANO SICUREZZA' DELL'ANFOS

Roma, 29 dic. (Adnkronos/Labitalia) - A poche ore dall'entrata
in vigore dell'obbligo per migliaia di aziende italiane di preparare
un documento per la valutazione del rischio stress, come impone il
Testo Unico 81 del 2008, molti i dubbi e le incertezze sulla corretta
applicazione della norma che ha l'importante obiettivo di ridurre la
possibilita' che lo stress lavorativo diventi malattia professionale,
incidendo sulla salute di lavoratori e manager. A evidenziare le
difficolta' delle aziende, un'indagine di 'Quotidiano Sicurezza'
(www.quotidianosicurezza.it), giornale on line dell'Anfos,
Associazione nazionale formatori Sicurezza sul Lavoro), condotta tra
alcune delle piu' grandi aziende dell'information technology, come
Microsoft, Telecom, HP, IBM, Vodafone o Symantec, dove piu' alto e' il
'rischio stress lavoro correlato'.

Nel comparto Ict lavorano infatti circa 1,3 milioni di addetti,
impegnati ogni giorno per molte ore su computer e internet, con ritmi
di lavoro spesso incalzanti, che li espongono anche al rischio 'tecno
stress', la nuova malattia professionale balzata agli onori della
cronaca in seguito all'impegno del giudice Raffaele Guariniello della
procura di Torino. Le conseguenze sulla salute sono concrete:
insonnia, ipertensione, disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci,
ansia, mal di testa, depressione, deficit immunitari.

Delle 12 grandi aziende interpellate, 5 hanno deciso di non
rispondere, anche ammettendo di non avere ancora una posizione in
merito. Alla prima domanda "In che modo la vostra azienda si e'
adoperata per redigere il Documento Valutazione Rischio Stress lavoro
correlato?", delle 7 aziende che hanno risposto 5 hanno dichiarato di
essersi mosse tempestivamente e in linea con il rispetto della
normativa e solo 2 aziende hanno dichiarato di essersi impegnate a
prevenire lo stress dei dipendenti sul posto di lavoro con grande
anticipo e indipendentemente dalla normativa. (segue)

(Lab/Opr/Adnkronos)
29-DIC-10 12:26

NNNNLAVORO: RISCHIO STRESS, ARRIVA OBBLIGO VALUTAZIONE MA PER AZIENDE MOLTI DUBBI (2) =

(Adnkronos/Labitalia) - Tutti d'accordo, invece, sulla
conoscenza delle sanzioni a carico delle aziende che non ottemperano
al Testo Unico 81/2008: tutte le sette aziende sanno dell'inasprimento
delle pene previste dalla norma. Anche per quanto riguarda il livello
di conoscenza su stress e tecno stress, mediamente tutte le aziende
interpellate hanno mostrato di conoscere cio' di cui si stava
parlando. La tendenza generale e' tenere ben separati lo stress dal
tecnostress e a non identificare lo stress con l'uso del computer, di
internet e delle nuove tecnologie.

Semmai sono le tensioni provenienti dall'esterno, come il
maggior bisogno di flessibilita', frequente ricorso ai contratti a
tempo determinato, carichi di lavoro sempre piu' intensi e a scapito
della vita privata, a costituire una minaccia per lo stato
psico-fisico del lavoratore. Piu' in generale, gli intervistati
tendono a individuare lo stress in "una situazione di prolungata
tensione", che puo' ridurre l'efficienza sul lavoro e arrivare a
determinare un cattivo stato di salute , puntando alle azioni
migliorative della salute del lavoratore, a prescindere dalle
definizioni e differenziazioni delle patologie o tecno patologie.

Infine sul grado di applicabilita' del Testo Unico, e' stato
chiesto "Giudicate esaustivo e di facile applicazione il Testo Unico,
relativamente al tema  dello stress lavoro correlato?". Le risposte
variano a seconda della complessita' della realta' aziendale. Pur
nell'apprezzamento generale della norma, si legge tra le righe, dicono
gli autori dell'indagine "una non facile ricezione e comprensione
delle misure da adottare per la sua attuazione e una forte aspettativa
di miglioramento della norma". (segue)

(Lab/Opr/Adnkronos)
29-DIC-10 12:31

NNNNLAVORO: RISCHIO STRESS, ARRIVA OBBLIGO VALUTAZIONE MA PER AZIENDE MOLTI DUBBI (3) =

(Adnkronos/Labitalia) - E che la comprensione della procedura
della valutazione dello stress in azienda non sia facile viene
confermato a 'Quotidiano sicurezza', da Lorenzo Fantini, dirigente del
Ministero del Lavoro (area salute e sicurezza) e presidente della
Commissione Consultiva che ha redatto le linee guida per la
valutazione del rischio stress: "Riceviamo molte richieste di
chiarimento -spiega Fantini- da parte delle aziende e riguardano la
metodologia da seguire per la valutazione dello stress lavoro
correlato. Nelle linee guida emanate dalla Commissione Consultiva si
specifica che dal 31 dicembre 2010 le aziende devono iniziare un
percorso per la valutazione di tale rischio, indicando i tempi di
conclusione. Quindi una grande azienda con migliaia di lavoratori
avra' la necessita' di identificare i gruppi di lavoro e potra'
concludere tale percorso anche dopo sei mesi". Come dire: avete ancora
tempo, ma dovete dimostrare che qualcuno si sta occupando del problema
in azienda.

Il problema reale, pero', dice 'Quotidiano sicurezza', "e' che
le linee guida dovevano uscire a giugno 2010, quando la scadenza per
tale valutazione era prevista al 31 agosto, come indicato il Testo
Unico 81. Ma poi le aziende hanno lamentato la scarsa conoscenza del
problema e dei metodi da seguire, cosi' e' arrivato il primo
slittamento al 31 dicembre per il settore pubblico, a cui e' poi
seguito il privato".

"La nuova sfida per le aziende di valutare il rischio stress
deve essere affrontata tenendo conto delle dimensioni dell'azienda,
utilizzando le metodologie attualmente proposte dalle istituzioni,
come regioni, ex Ispesl e Ministero del Lavoro", spiega Rolando
Morelli, presidente dell'Associazione Nazionale Formatori Sicurezza
del Lavoro (Anfos). Quanto alle piccole aziende, Morelli consiglia di
scaricare dal sito dell'Anfos (www.anfos.it) il documento con la
specifica check list validata dall'Ispesl. "Esiste anche la
possibilita' di affidarsi a check list -suggerisce ancora- che si
rifanno alle precedenti linee guida regionali, semplificando quindi il
compito del piccolo datore di lavoro".

(Lab/Opr/Adnkronos)
29-DIC-10 12:35

NNNN

RADICALI: STADERINI, RIMUOVERE GANZER, DE GENNARO, PICCIRILLO



RADICALI: STADERINI, RIMUOVERE GANZER, DE GENNARO, PICCIRILLO =
(AGI) - Roma, 29 dic - "Non e' immaginabile che il generale
Ganzer rimanga al vertice dei Ros, e bene farebbe il Comando
generale dei Carabinieri almeno a rimuoverlo da ogni incarico
operativo. Allo stesso modo, pero', non possono rimanere al
loro posto Gianni De Gennaro, Direttore del Dipartimento per le
Informazioni e la Sicurezza, il capo dell'Antiterrorismo, il
responsabile dell'AISI e il responsabile dello SCO, tutti
condannati in secondo grado per gravi reati e interdetti dai
pubblici uffici. Uno Stato che si presume democratico non puo'
permettersi che i principali posti di comando delle forze di
sicurezza siano diretti da persone condannate e interdette dai
pubblici uffici, perche' sarebbe folle lasciare che anche solo
una parte degli italiani possa nutrire dubbi sulla loro
serenita'. Eppure, il Governo e l'opposizione sono uniti nel
nascondere una situazione che non ha precedenti nelle
democrazie moderne. Evidentemente, quando istituzioni e partiti
si trasformano in associazioni a delinquere contro i diritti
dei cittadini, diventa indispensabile che alcuni posti chiave
siano in vario modo controllabili". Lo afferma il segretario
dei radicali, Mario Staderini.(AGI)

Mal
291251 DIC 10

NNNN

DROGA: LABORATORIO NUOVO STUPEFACENTE, ARRESTI PS TREVISO





DROGA: LABORATORIO NUOVO STUPEFACENTE, ARRESTI PS TREVISO

(ANSA) - TREVISO, 29 DIC - Un laboratorio per la
realizzazione di una nuova e pericolosa droga, non ancora
inserita tra quelle della lista del Ministero degli Interni, e'
stato scoperto dalla squadra mobile di Treviso che sta
eseguendo, dalle prime ore di stamani, arresti e numerose
perquisizioni nella Marca.
Indagati giovani della Treviso bene implicati in un traffico
di nuove sostanze stupefacenti in grado di produrre gravi
conseguenze psicofisiche sugli assuntori.
L'indagine, iniziata alcuni mesi fa con l'arresto e il
coinvolgimento di una decina di giovani poco piu' che
diciottenni aveva portato al sequestro di 'mefredone'. Agli
inizi di dicembre la 'mobile trevigiana ha arrestato due giovani
e sequestrato quasi un chilo di mefredone, e un'analoga
quantita' e' stata recuperata una settimana fa alla periferia di
Treviso, nei pressi di una canaletta d'irrigazione.
La polizia e' riuscita a localizzare l'appartamento dove tale
sostanza veniva prodotta e preparata. La casa, secondo quanto
accertato dalla polizia, era stato presa in locazione da tre
cittadini russi residenti a Berlino che sono attivamente
ricercati anche tramite Interpol. (ANSA).

CS
29-DIC-10 05:30 NNNN

ESPLOSIONE DAVANTI A SEDE LEGA NORD A GEMONIO NEL VARESOTTO




LEGA: ESPLOSI DUE ORDIGNI A SEDE DI GEMONIO, DANNI AL PORTONE =
(AGI) - Milano, 29 dic. - Un'esplosione nella notte ha
provocato danni alla sede della Lega Nord a Gemonio, in
provincia di Varese. Stando alla stampa locale, sarebbero
esplosi "due ordigni", provocando danni al portone e mandando
in frantumi i vetri delle finestre. (AGI)
Mi7
290949 DIC 10
**FLASH -VARESE: ESPLOSI DUE ORDIGNI DAVANTI SEDE LEGA GEMONIO- FLASH** =

(Sag/Gs/Adnkronos)
29-DIC-10 09:51

NNNN

VARESE: ESPLOSI DUE ORDIGNI DAVANTI SEDE LEGA GEMONIO =

Milano, 29 dic. (Adnkronos) - Due ordigni non meglio
identificati sono esplosi davanti alla sede della Lega Nord di
Gemonio, nel Varesotto. E' ancora presto, si apprende dai carabinieri,
per sapere di che tipo di ordigni si tratti. Verra' diffuso un
comunicato stampa con maggiori dettagli piu' tardi, nel corso della
mattinata.

(Sag/Gs/Adnkronos)
29-DIC-10 09:52

NNNN

Due petardi contro sede della Lega a Gemonio, vetrine infrante
Gemonio,petardi nella notte davanti sede Lega infrante 2 vetrine
Polizia: non erano ordigni, rivendicazione area anarchica

Roma, 29 dic. (Apcom) - Nella notte sono esplosi due grossi
petardi davanti alla sede della Lega Nord a Gemonio, che hanno
infranto due vetrine.

"Dagli involucri rimasti a terra - spiega la polizia - sembra si
tratti di petardi, non di ordigni", messi comunque "a scopo
intimidatorio", che hanno infranto i vetri di due vetrine, nella
sede della Lega lombarda di Gemonio in via Marsala. Lo scoppio
avvenuto intorno alle tre di notte e sul muro uno scritta con
vernice spray "Antifa secondo atto" rivendica l'azione di membri
dell'area anarchica vicino ai centri sociali, spiegano gli
investigatori.

Sono in corso gli esami dei filmati delle telecamere per utili
indizi. Sul posto stanotte sono intervenuti i carabinieri. Indaga
anche la Digos di Varese.

Gtu

291000 dic 10

 LEGA: ESPLOSI DUE ORDIGNI A SEDE DI GEMONIO, DANNI AL PORTONE (2)=
(AGI) - Milano, 29 dic. - L'esplosione e' avvenuta di notte e
non ha provocato feriti. Le forze dell'ordine stanno
effettuando i rilievi del caso. Non e' la prima volta che la
sede del Carroccio di Gemonio, dove abita Umberto Bossi, viene
presa di mira: il portone degli uffici, che si trovano a poche
centinaia di metri dall'abitazione del Senatur, fu incendiato
nel febbraio del 2007 e nel gennaio del 2009. (AGI)
Mi7/gim
291002 DIC 10

NNNN
ESPLOSIONE DAVANTI A SEDE LEGA NORD A GEMONIO NEL VARESOTTO

(ANSA) - VARESE, 29 DIC - Due ordigni sono esplosi nella
notte davanti alla sede della Lega Nord a Gemonio (Varese), in
via Marsala. Non ci sono stati feriti, e le bombe hanno
danneggiato il portone della palazzina. (ANSA).

Y2N-AG
29-DIC-10 10:02 NNNN
ESPLOSIONE DAVANTI A SEDE LEGA NORD A GEMONIO NEL VARESOTTO

(ANSA) - VARESE, 29 DIC - Due ordigni sono esplosi nella
notte davanti alla sede della Lega Nord a Gemonio (Varese), in
via Marsala. Non ci sono stati feriti, e le bombe hanno
danneggiato il portone della palazzina. (ANSA).

Y2N-AG
29-DIC-10 10:02 NNNN

VARESE: ESPLOSI DUE ORDIGNI DAVANTI SEDE LEGA GEMONIO (2) =

(Adnkronos) - Secondo le prime indiscrezioni, ancora tutte da
confermare, i due ordigni esplosi questa notte davanti alla sede della
Lega Nord di Gemonio, paese del Varesotto noto perche' vi abita il
leader del Carroccio Umberto Bossi, sarebbero due grossi petardi,
ancora non si sa se fabbricati allo scopo o preconfezionati.

Non si tratterebbe comunque, stando alle prime indiscrezioni che
non trovano ancora conferme ufficiali, di ordigni sofisticati. Le
esplosioni avrebbero comunque provocato danni materiali, distruggendo
due vetrate della sezione locale del Carroccio.

(Sag/Gs/Adnkronos)
29-DIC-10 10:25

NNNN
ESPLOSIONE DAVANTI A SEDE LEGA NORD A GEMONIO NEL VARESOTTO (2)

(ANSA) - VARESE, 29 DIC - Sul muro di fianco alla sede della
Lega Nord di Gemonio, a 50 metri dalla casa di Umberto Bossi, i
presunti autori del gesto hanno scritto, in vernice nera,
'antifa', senza lasciare alcuna rivendicazione. Secondo le prime
ricostruzioni dei carabinieri e' stato verso le 3 che sarebbero
stati applicati due petardi alle finestre esterne, infrante
dall'esplosione.
L'esplosione di questa notte non e' il primo attacco alla
sede del Carroccio di Gemonio. Il portone della sede della Lega
Nord, infatti, fu incendiato nel febbraio del 2007 e nel gennaio
del 2009.(ANSA).

Y2N-AG
29-DIC-10 10:25 NNNN

"Alemanno si prepara a lasciare Roma per il Governo. Bertolaso in Campidoglio"


Un tuffo nel passato! Si torna agli anni '70 o 50? (sotto l'immagine un piccolo ripasso di storia che non fa mai male)

"Chi non ricorda il proprio passato è destinato a riviverlo"





 

Mario Scelba (Caltagirone, 5 settembre 1901 – Roma, 29 ottobre 1991) è stato un politico italiano, presidente del Consiglio dei ministri italiano dal 10 febbraio 1954 al 6 luglio 1955.
Membro della prima ora del Partito Popolare. Con le elezioni del 1948 diventò deputato al Parlamento Italiano.
Fu ministro dell'interno dal 2 febbraio 1947 al 7 luglio 1953 (dall'11 luglio al 18 settembre 1952 si fece sostituire da Giuseppe Spataro perché colpito da malattia), dal 10 febbraio 1954 al 6 luglio 1955 e dal 26 luglio 1960 al 21 febbraio 1961; fu Presidente del Consiglio dal 10 febbraio 1954 al 6 luglio 1955.
In vista delle elezioni del 1948 preparò lo Stato al possibile scoppio di una guerra civile, rafforzando la polizia, espungendo da essa elementi considerati (dal punto di vista scelbiano) di dubbia fedeltà, conseguenti ad arruolamenti provvisori avvenuti sul finire della guerra (Polizia Partigiana).
Dopo le elezioni divenne meno acuto il pericolo di insurrezione generale armata delle sinistre. Si passò al tempo delle manifestazioni, violente ma in genere non armate. Nell'Italia di quegli anni, le manifestazioni erano organizzate soprattutto dai partiti Comunista e Socialista, per cui Scelba si fece rapidamente fama di nemico e persecutore del comunismo.
Con le elezioni del 1948 diventò frattanto deputato al Parlamento Italiano, dove fu costantemente rieletto fino al 1968, quando passò al Senato.
La percezione da parte dei simpatizzanti del Partito Comunista e del Partito Socialista di essere oggetto di una repressione mirata, era motivata anche dal fatto che la repressione delle manifestazioni avveniva di norma in modo molto cruento: la cronaca di quei sei anni riporta in tutto circa 150 morti fra scioperanti e manifestanti vari e migliaia di feriti ad opera delle forze di polizia, in particolare della "Celere", preposta alle operazioni di ordine pubblico.
Scelba fu colui che coniò, il 6 giugno 1949 a Venezia, nel corso del terzo congresso nazionale della Democrazia Cristiana, il termine Culturame.
Scelba esercitò grande fermezza nei confronti di don Zeno Saltini protagonista di grandi iniziative a favore degli orfani e dei diseredati, tra le quali Nomadelfia, ma le cui idee progressiste avrebbero potuto essere confuse con l'applicazione degli ideali comunisti[1]. La sua opposizione a don Zeno e a Nomadelfia venne pesantemente criticata sia dagli intellettuali della sinistra che da quelli cattolici:
            « In questo paese dove centinaia di enti parassitari succhiano lo Stato, dove si buttano via miliardi per finanziare esposizioni inutili, manifestazioni balorde e stagioni vuote, non s' è trovato niente per aiutare don Zeno e Nomadelfia che mantenevano 700 bambini dispersi e privi di famiglia. Peggio. Quando la situazione precipitò, per essere sicuri che non potessero più sfuggire di mano, che non potessero più rialzare la testa, s' impose per loro la forma più odiosa e peggiore: la liquidazione coatta. Un bel giorno la polizia arrivò a Nomadelfia. I ragazzi furono tolti alle mamme adottive, caricati coi loro fagotti sui camion, e sparpagliati per tutta l' Italia in istituti diversi, da dove scrivono ancora lettere accorate, e di tanto in tanto scappano. »
(Filippo Sacchi, La Stampa, 17 dicembre 1953)
La repressione politica nel secondo dopoguerra [modifica]
Secondo Giuseppe Carlo Marino, docente ordinario dell'Università di Palermo, storico e scrittore, Scelba, divenuto Ministro dell'Interno il 2 febbraio 1947, diede il via ad una politica repressiva antidemocratica verso gli scioperi causando numerose vittime e feriti nel corso della sua funzione pubblica. Sempre secondo il parere di tale studioso, l'avversione a idee di giustizia sociale di stampo socialcomunista in nome di una priorità di ordine economico portò a violare le libertà costituzionali di opinione e assemblea agli appartenenti alle formazioni sindacali e delle sinistre.[2]
L'evoluzione successiva [modifica]
Il suo nome è legato anche a quella che venne definita all'epoca dalle opposizioni la "Legge truffa", il tentativo di modificare in senso maggioritario la legge proporzionale vigente dal 1946, introducendo un premio di maggioranza consistente nell'assegnazione del 65% dei seggi della Camera dei deputati alla lista o a un gruppo di liste apparentate in caso di raggiungimento del 50% più uno dei voti validi. La Legge n° 148 del 31 marzo 1953 passò con i soli voti della maggioranza democristiana - con Scelba ministro dell'Interno - ma non ebbe effetti pratici, dal momento che alle elezioni politiche dello stesso anno la Democrazia Cristiana e le liste a essa apparentate non ottennero la maggioranza assoluta.
Scelba lasciò la Presidenza del Consiglio (era anche ministro ad interim degli Interni) dopo l'elezione a Presidente della Repubblica di Giovanni Gronchi, nel 1955. Ritrovò brevemente il ministero degli Interni nel luglio 1960, in occasione del governo varato da Fanfani, dopo l'episodio increscioso del governo Tambroni con i gravi fatti di Genova, Roma e Reggio Emilia, che aveva creato, tra l'altro, il sospetto della minaccia di colpo di stato in chiave reazionaria.
Ostile al centrosinistra, dopo l'avvento del primo governo Moro nel quale per la prima volta entravano a far parte i socialisti decise di assumere una posizione defilata. Nel 1966 fu invitato a far parte del terzo governo Moro, sempre di centrosinistra, ma rifiutò l'offerta. Nel 1969 fu eletto Presidente del Parlamento Europeo, carica che avrebbe mantenuto fino al 1971, e presidente del Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana, incarico che avrebbe lasciato nel 1973. Costantemente rieletto, fece parte del Senato della Repubblica dal 1968 al 1979, anno in cui si ritirò dalla vita politica.
Scelba congratulato da esponenti della sua corrente; fra gli altri: Giuseppe Trabucchi, Oscar Luigi Scalfaro, Fiorentino Sullo, Silvio Gava, Angelo Raffaele Jervolino, Amintore Fanfani
Fra le personalità a lui maggiormante legate, il futuro Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.
A seconda dei punti di vista è stato considerato o l'uomo che, riorganizzando le forze dell'ordine, ha salvato lo Stato democratico dal presunto sovversivismo attribuito al Partito Comunista Italiano e dal revanscismo neofascista, oppure l'uomo simbolo della repressione poliziesca del dissenso negli anni cinquanta.
Scelba e la strage di Portella della Ginestra
Dopo la strage di Portella della Ginestra, avvenuta il 1 maggio 1947, il suo nome venne fatto da Gaspare Pisciotta, luogotenente di Salvatore Giuliano, e da altri banditi in relazione ai gravissimi fatti avvenuti in Sicilia. Da diversi storici è stato investigato quale elemento chiave delle connessioni di potere che in un modo o in un altro avrebbero contribuito alla strage medesima e che, al fine di eliminare definitivamente ogni traccia, avrebbero poi deciso l'uccisione del capobanda di Montelepre, avvenuta il 5 luglio 1950.
Ricostruzioni e ipotesi su quei fatti risultano, fra le tante, nell'opera Il binomio Giuliano-Scelba di Carlo Ruta (1995), in Salvatore Giuliano di Giuseppe Casarrubea (2001) e in Segreti di Stato di Paolo Benvenuti (2003).
Tuttavia non fu mai portata alcuna prova e nulla fu mai accertato. Fonte Wikipedia