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giovedì 30 maggio 2019

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SANITÀ. NEL 2018 SOLO 453MILA NEONATI IN ITALIA, 100MILA IN MENO IN 10 ANNI /FOTO

SANITÀ. NEL 2018 SOLO 453MILA NEONATI IN ITALIA, 100MILA IN MENO IN 10 ANNI /FOTO RICCIARDI: SU FERTILITÀ SOLO 50% CITTADINI SA CHE ETÀ È FATTORE RILEVANTE (DIRE) Bologna, 30 mag. - L'eta' e' il fattore prevalente per determinare la fertilita' "ma a saperlo e' meno del 50% della popolazione". Questo e' uno degli allarmi che in tema di natalita', fertilita' e contesto sociale attiguo, ha lanciato questa mattina Walter Ricciardi, past president dell'Istituto Superiore di Sanita', durante la seconda giornata del 75esimo congresso italiano di pediatria a Bologna. Infatti e' pioggia di dati sulle nascite in Italia e per lo piu' sono negativi: "Siamo il paese piu' vecchio del mondo e cio' ci sta portando verso un'insostenibilita' sempre maggiore", ha detto Ricciardi durante la sua sessione. Gli over 65 sono aumentati di oltre 30 volte negli ultimi 60 anni e con la fine del 2018 l'Italia "stabilisce un nuovo record in negativo: i bambini nati sono solo 453mila, il 3% in meno rispetto al 2016 e oltre 100mila in meno rispetto al 2008". In una decade sono dunque crollati i numeri dei nuovi nati "registrando 9 diminuzioni consecutive in totale, con un bilancio che- spiega il past president- sarebbe ulteriormente aggravato se non fosse per la nascita dei nuovi immigrati". Dal 'Tavolo consultivo in materia di tutela e conoscenza della fertilita' e prevenzione delle cause di infertilita'' del ministero i numeri parlano chiaro: negli ultimi trent'anni la media dell'eta' del concepimento - sia per gli uomini che per le donne - e' aumentata di quasi dieci anni, e su 10 coppie circa 1 su 5 ha difficolta' a procreare per vie naturali. Aumentate, inoltre, le madri over40 rispetto al 2005, e da li' fino al 2012 le quote di un primo figlio post quaranta sono passate dall'1,5% al 4%. Malta, Cipro, Italia e Portogallo rimangono in fondo alla lista delle nascite in Europa, mentre Francia, Irlanda, Svezia e Regno Unito si attestano i paesi dove si fanno piu' figli e le motivazioni di questo dato si iscrivono innanzitutto nelle politiche sociali. In Svezia vige un congedo parentale a 12 mesi, con l'80% dello stipendio, "esplicitamente da condividere tra i partner, tanto che la mamma non puo' prendere piu' di 8 mesi e il papa' se ne prende almeno 6 ha diritto ad ulteriori 120euro al mese", spiega l'ex presidente. Ma non e' necessario andare fino al Nord Europa per trovare politiche sociali migliori di quelle italiane, infatti Ricciardi ricorda il caso francese dove "il 90% delle famiglie prende 923 euro al parto, se ha gia' un figlio se ne aggiungono 130 per un anno, cifra che si moltiplica se i figli sono piu' di uno e- aggiunge il medico- l'asilo in Francia e' garantito per tutti cosi' come l'assistenza domiciliare gratuita per i neonati e i bambini". Per questo cambiamenti cosi', secondo il past president, sono necessari per un'Italia che si discosti dal modello giapponese di "bomba demografica ad orologeria". Un paese, il Giappone, in cui ci sono "piu' pannolini per adulti che per bambini, dove le carceri si riempiono di anziani che commettono piccoli crimini per essere arrestati" cosi' da assicurarsi vitto e alloggio gratuiti. A detta di Ricciardi "serve una regia coordinata di interventi non spot, che mirino a disincentivare l'infertilita' e informare soprattutto i giovani che rimangono inconsapevoli", per questo e' necessario ripartire da tre punti principali: la cura della salute riproduttiva e sessuale, la promozione di incentivi fiscali e la rimozione degli ostacoli che inibiscono l'aumento delle nascite, uno su tutti: la promozione del lavoro femminile con il criterio della flessibilita' degli orari, poiche' l'Italia, su questo tema, rimane ultima in Europa, ferma al 58,7%. In ambito di problematiche che danneggiano la fertilita', infine, "nei primi 10 anni di vita" per i maschi c'e' "la ritenzione testicolare, le orchiti e la torsione del funicolo spermatico" mentre, "nel tra i 12 e i 14 anni, ci sono problemi ormonali e il varicocele, che puo' danneggiare la fertilita' per tutta la vita". Ancora, "dai 14 ai 20 abbiamo le infezioni genitali" che si accompagnano pero' anche con "stili di vita alterati" conclude Ricciardi. (Red/ Dire) 15:10 30-05-19

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