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venerdì 14 gennaio 2011

ROMA: SCRITTE ANPI INGIURIOSE E VILI OFFENDONO IL PAESE - "'UN IMBECILLE HA INSULTATO RICORDO DI CHI HA COMBATTUTO PER ITALIA DEMOCRATICA'"-




ROMA: ZINGARETTI, CONTRO ANPI SCRITTE VERGOGNOSE =
'UN IMBECILLE HA INSULTATO RICORDO DI CHI HA COMBATTUTO PER
ITALIA DEMOCRATICA'

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - ''Purtroppo siamo costretti ancora
una volta a commentare il gesto vergognoso di un autentico imbecille
che, con poche parole, e' riuscito a insultare il ricordo di chi ha
combattuto per fare l'Italia democratica arrivando fino al sacrificio
della propria vita''. E' quanto ha affermato in una nota il presidente
della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

''A tutti i membri dell'Anpi, associazione di cui ho l'onore di
essere tesserato - ha aggiunto Zingaretti - e che ancora una volta
ringrazio per la loro incessante opera di memoria e testimonianza,
soprattutto rivolta ai piu' giovani, rivolgo a nome di tutta
l'amministrazione provinciale la solidarieta' e la vicinanza piu'
forte e sentita''.

(Rre/Zn/Adnkronos)
14-GEN-11 15:05

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ROMA: POLVERINI, FERMA CONDANNA PER GESTO VILE CONTRO SEDE ANPI =
'ATTO CHE OFFENDE I VALORI DELLA LIBERTA' E DELLA DEMOCRAZIA'

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - ''Piena solidarieta' all'Anpi per
il vile e vergognoso gesto di cui e' stata oggetto la sede nazionale a
Roma''. E' quanto ha dichiarato il presidente della Regione Lazio,
Renata Polverini.

''Si tratta di un atto che offende i valori della liberta' e
della democrazia - ha aggiunto - e nei confronti del quale non puo'
che esservi la piu' ferma e comune condanna''.

(Rre/Zn/Adnkronos)
14-GEN-11 15:07

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ROMA: ONORATO (UDC), SCRITTE SEDE ANPI OFFENDONO LA STORIA DEL PAESE =
'GESTO OLTRAGGIOSO, SOLIDARIETA' E VICINANZA A MEMBRI
ASSOCIAZIONE'

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - ''Le scritte vergognose comparse
sulle mura della sede nazionale dell'Anpi sono un gesto oltraggioso
che offende la storia e la memoria del nostro Paese''. E' quanto
afferma in una nota il capogruppo dell'Udc in Campidoglio Alessandro
Onorato.

''A tutti i membri dell'associazione, di cui ho l'onore di fare
parte - aggiunge - vanno la mia solidarieta' e la mia vicinanza''.

(Rre/Zn/Adnkronos)
ROMA: PECIOLA (SEL), SCRITTE MURI ANPI OFFENDONO MEMORIA PARTIGIANI =
'ISTITUZIONI CONDANNINO CON FERMEZZA E SENZA AMBIGUITA' QUESTO
EPISODIO'

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - ''Le scritte apparse sui muri
della sede Anpi offendono la memoria dei partigiani che hanno lottato
per liberare il nostro Paese dalla dittatura nazifascista e
costituiscono un grave oltraggio alla citta' di Roma, Medaglia D'Oro
della Resistenza. Le Istituzioni tutte hanno il compito di condannare
con fermezza questo episodio, senza ambiguita'''. E' quanto dichiara
in una nota e' Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra,
Ecologia e Liberta'.

''E' preoccupante che formazioni di chiara ispirazione
neofascista stiano ottenendo sempre piu' agibilita' politica nella
nostra citta' - ha aggiunto - All'Anpi va tutta la solidarieta' del
Gruppo di Sinistra Ecologia e Liberta' della Provincia di Roma''.

(Rre/Pn/Adnkronos)
14-GEN-11 15:14

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14-GEN-11 15:53

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ROMA: PICCOLO (PDL), SCRITTE NAZISTE SEDE ANPI FRUTTO DI POVERTA' CULTURALE =
'AUTORI VISITINO CAMPI DI CONCENTRAMENTO A PROPRIE SPESE'

Roma 14 gen. - (Adnkronos) - ''Le scritte di questa mattina
apparse in Prati e inneggianti ad Hitler e al nazismo sono il frutto
di una poverta' culturale e di conoscenza della storia che purtroppo
da troppi anni viene messa in disparte da un paese che ha dimenticato
i valori fondamentali che hanno portato alla nascita della
democrazia''. E' quanto afferma Samuele Piccolo, vicepresidente
dell'Assemblea capitolina.

''Mi auguro che gli autori di queste stupide scritte, se
individuati, vengano, a loro spese, invitati a visitare uno dei campi
di concentramento dove appunto il nazismo ha espresso il meglio di se'
- ha aggiunto Piccolo - All'Anpi la vicinanza della vicepresidenza del
Consiglio comunale''.

(Rre/Pn/Adnkronos)
14-GEN-11 17:01

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ROMA: ROLLERO, SCRITTE SEDE ANPI OFFENDONO STORIA DEL NOSTRO PAESE =

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - "Le scritte vergognose comparse
sulle mura della sede nazionale dell'Anpi sono un gesto vergognoso che
offende la storia e la memoria del nostro Paese. A tutti i membri
dell'associazione. Vanno la mia solidarieta' e la mia vicinanza". Lo
dichiara il presidente dei Giovani Popolari Liberali sulla disabilita'
e Sicurezza Urbana, Marco Rollero.

(Abl/Pn/Adnkronos)
14-GEN-11 19:01

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ROMA: MATURANI, SCRITTE ANPI INGIURIOSE E VILI OFFENDONO IL PAESE =
'VICINANZA E SOLIDARIETA' MIA E DELL'INTERO CONSIGLIO
PROVINCIALE'

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - ''Esprimo sdegno e condanna per le
scritte ingiuriose comparse sui muri della sede nazionale dell'Anpi,
nel quartiere Prati''. E' quanto ha dichiarato in una nota Giuseppina
Maturani, presidente del Consiglio Provinciale di Roma.

''Si tratta di un gesto vile, che offende il paese intero e il
sacrificio di chi si e' battuto per la sua liberazione - ha aggiunto
la Maturani- All'Anpi va la vicinanza e la solidarieta' mia personale
e dell'intero Consiglio Provinciale''.

(Rre/Zn/Adnkronos)
14-GEN-11 20:05

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ROMA: MONTINO (PD), CONDANNARE FERMAMENTE INSULTI ALL'ANPI =

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - ''Non vi e' dubbio che la mano che
ha lasciato quei segni e quegli insulti irripetibili sui muri della
sede dell'Associazione Nazionale Partigiani D'Italia appartenga a un
irresponsabile idiota. Disonorare in questo modo la memoria di chi ha
restituito la liberta' al nostro paese e' da stupidi vigliacchetti''.
E' quanto ha dichiarato il presidente del Gruppo Pd Esterino Montino.

''Mi auguro che tutte le forze politiche condannino fermamente
queste forme di rigurgito di imbecillita' estremista - ha aggiunto -
che non possono trovare alcuno spazio. All'Anpi va la mia solidarieta'
per quanto accaduto e quella del gruppo del Pd alla Regione Lazio''.

(Rre/Pn/Adnkronos)
14-GEN-11 20:05

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ROMA: SASSOLI (PD), SCRITTE SEDE ANPI GESTO IGNOBILE DA CONDANNARE CON FERMEZZA =

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - "Le scritte inneggianti al nazismo
apparse sotto la sede dell'Anpi di Roma sono un fatto gravissimo. Un
gesto ignobile e vile da condannare con fermezza". Lo afferma, a nome
della Delegazione Pd al Parlamento europeo, il presidente David
Sassoli.

"L'Italia che oggi cammina a testa alta in Europa - prosegue -
e' figlia della Resistenza e della lotta al nazifascismo, nessun atto
vandalico puo' cancellare quello che e' un dato di fatto. Ma quelle
scritte sono anche un monito alla politica e a chi, in questi anni
difficili, non ha esitato ad alimentare un clima da scontro
permanente".

"La dimostrazione che chi semina vento - continua - raccoglie
tempesta. Per questo e' necessario che chi ne ha la responsabilita'
senta il dovere di riportare la dialettica politica in un contesto di
maggiore civilta' e rispetto reciproco. All'Associazione dei
Partigiani - conclude Sassoli - va tutta la solidarieta' del Partito
democratico al Parlamento europeo".

(Abl/Zn/Adnkronos)
14-GEN-11 18:03

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ROMA: PANECALDO (PD), VERGOGNOSE SCRITTE CONTRO SEDE ANPI =

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - "Le scritte vergognose comparse
sulla sede nazionale dell'Anpi sono un gesto vigliacco di chi, erede
di una ideologia di morte e odio, offende la storia e la memoria del
nostro Paese. All'Anpi e ai suoi iscritti, che giornalmente onorano la
memoria dell'Italia democratica, vanno la mia solidarieta' e quella
del gruppo del Pd in Campidoglio". Lo ha dichiarato Fabrizio
Panecaldo, vice-presidente del gruppo del Pd in Campidoglio.

(Abl/Pn/Adnkronos)
14-GEN-11 18:01

ROMA: ALEMANNO, CONTRO SEDE ANPI GESTO VIGLIACCO DI QUALCHE SCELLERATO =
'COMPORTAMENTI DA CONDANNARE CON ASSOLUTA FERMEZZA'

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - ''Si tratta dell'ennesimo gesto
vigliacco di qualche scellerato. Spero vivamente che gli inquirenti
riescano ad individuare i responsabili che hanno imbrattato la sede
dell'Anpi al quartiere Prati''. E' quanto ha dichiarato il sindaco di
Roma, Gianni Alemanno.

''Simili comportamenti - ha aggiunto - vanno condannati con
assoluta fermezza. Roma, citta' simbolo della lotta di liberazione e
dei valori di civilta', liberta' e democrazia, non merita di essere
sfregiata in questo modo. Ho dato immediato incarico agli Uffici del
Decoro Urbano - ha proseguito Alemanno - di ripristinare lo stato dei
luoghi, rimuovendo le scritte''.

(Rre/Zn/Adnkronos)
14-GEN-11 15:04

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SCRITTE CONTRO ANPI: DILIBERTO, SONNO RAGIONE PRODUCE MOSTRI

(ANSA) - ROMA, 14 GEN - ''Solidarieta' e vicinanza all'Anpi.
Roma non merita questi continui vergognosi sfregi alla
Resistenza, alla lotta partigiana e alla memoria. Il sonno della
ragione continua a produrre mostri''. Lo afferma in una nota il
portavoce nazionale della Federazione della Sinistra dopo le
scritte ingiuriose apparse sui muri della sede dell'Anpi a Roma.
(ANSA).

PH
14-GEN-11 14:22 NNNN
'PARTIGIANO INFAME' E SVASTICA,SCRITTE VICINO SEDE ANPI ROMA

(ANSA) - ROMA, 14 GEN - ''Partigiano infame'' e ''Hitler'',
accompagnati da una svastica: sono le scritte comparse sui muri
della sede dell'Associazione Nazionale Partigiani D'Italia
(Anpi), a Roma, in via degli Scipioni. Lo rende noto l'Anpi. Le
scritte, tracciate con uno spray bianco, sono state trovate
stamani sui muri dell'edificio nel quartiere Prati.
''Un gesto vile, il prodotto naturale - si legge in una nota
della segreteria nazionale dell'Anpi - del pesante clima di
neofascismo che si respira in tutto il Paese. Clima alimentato
anche da frequenti manifestazioni di revisionismo storico,
spesso di iniziativa di amministrazioni pubbliche locali, che
perseguono lo scopo di cancellare le radici civili dell'Italia:
antifascismo e Resistenza''. L'Anpi ''invita tutte le coscienze
sensibili e responsabili a vigilare e ad impegnarsi fattivamente
nel presidio e nella promozione di quei valori che, con la Lotta
di Liberazione, hanno consegnato a tutti gli italiani un Paese
civile e democratico''.(ANSA).

DTM
14-GEN-11 13:17 NNNN
NNNN

Per i malati di Teulada a contatto con il poligono, nessun risarcimento da parte dello Stato. Motivazione: sono residenti in un abitato che dista più di un ...







ACQUA: SINDACATI E ASSOCIAZIONI, ARS APPROVI LEGGE POPOLARE SU GESTIONE PUBBLICA




ACQUA: SINDACATI E ASSOCIAZIONI, ARS APPROVI LEGGE POPOLARE SU GESTIONE PUBBLICA =

Palermo, 14 gen. - (Adnkronos) - Per sostenere la proposta di
legge popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua in Sicilia oggi a
Palermo e' arrivato anche il segretario generale della Cgil, Susanna
Camusso. Si tratta di un'iniziativa che il Comitato promotore chiede
venga approvata al piu' presto dall'Assembla regionale siciliana e per
il quale si e' mobilitato oggi a Palermo con una affollatissima
manifestazione a Palazzo Steri. A pochi giorni dal via libera della
Consulta ai quesiti referendari sull'acqua pubblica, nell'Isola,
regione a statuto autonomo dunque con potesta' legislativa in materia,
si propone un'iniziativa piu' complessiva ma nella stessa direzione.

E per sostenerla sono scesi in campo la Cgil, il Forum siciliano
per l'acqua bene comune, il Comitato dei sindaci, associazioni e
movimenti. Lo hanno fatto col primo ddl di iniziativa popolare nella
storia dell'autonomia siciliana, per il quale sono state raccolte
quasi 35 mila firme e sul quale il presidente dell'Ars ha dato a
novembre giudizio di ammissibilita'. Il testo dovrebbe a breve essere
incardinato nella competente commissione dell'Ars. (segue)

(Loc/Pn/Adnkronos)
14-GEN-11 18:58

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ACQUA: SINDACATI E ASSOCIAZIONI, ARS APPROVI LEGGE POPOLARE SU GESTIONE PUBBLICA (2) =

(Adnkronos) - Oltre al ritorno a una gestione pubblica (oggi
sono in mano ai privati 6 province su 9 e Siciliacque per il 75%), la
proposta prevede il cosiddetto ciclo integrato con interventi a
partire dalla salute dei fiumi, nel rispetto della normativa europea.
Si propone dunque come normativa organica per il settore. Il Ddl parla
dell'istituzione di un'autorita' di controllo con la partecipazione di
cittadini e forze sociali e prevede che la tariffa per uso domestico
garantisca l'erogazione gratuita per l'alimentazione l'igiene umana
per un minimo di 50 litri a persona.

"Gli obiettivi generali - spiegano gli organizzatiri della
manifestazione - sono quell'efficienza che la privatizzazione non ha
garantito (il simbolo e' Agrigento con i turni nell'erogazione e le
tariffe piu' alte d'Italia), la trasparenza, la sostenibilita'
ambientale e tariffe eque per quello che il Comitato promotore
definisce un bene comune, un diritto che deve essere garantito a
tutti".

(Loc/Pn/Adnkronos)
14-GEN-11 19:00

NNNNACQUA: BORSELLINO, DA UE MULTE MILIONARIE A COMUNI PER LACUNE IN DEPURAZIONE =

Palermo, 14 gen. - (Adnkronos) - ''Nei prossimi mesi, con ogni
probabilita', la Corte di giustizia europea comminera' all'Italia una
multa pesante per le lacune nella depurazione delle acque. Una multa
che, secondo una stima del Sole24Ore, potrebbe gravare su ogni comune
inadempiente per una cifra pari almeno a 20 milioni di euro. E questo
nell'ipotesi piu' ottimistica. Facendo quattro conti e considerato che
i comuni dell'Isola finiti nella lista nera dell'Ue sono 74, la
Sicilia, sempre per essere ottimisti, potrebbe ritrovarsi a
partecipare alla multa per una quota intorno a 1,5 miliardi''. Lo ha
detto oggi Rita Borsellino, deputato del Parlamento europeo, nel corso
della manifestazione promossa a Palermo dal Forum siciliano dei
movimenti per l'acqua.

''La vicenda dei depuratori -continua- si aggiunge alle altre
gravi anomalie del processo di privatizzazione dell'acqua attuato
dalla Regione. Un processo che, come confermato dalla Commissione
europea in risposta a una mia interrogazione, non e' obbligatorio:
Stati e Regioni, secondo le norme comunitarie, sono liberi di
scegliere tra gestione pubblica e privata dell'acqua. A patto, pero',
di garantire ai cittadini qualita' e accessibilita' economica di
questo bene universale. Garanzie -conclude Borsellino- che in Sicilia
non sono state rispettate, vuoi per l'aumento eccessivo delle tariffe,
vuoi per i tanti comuni dove l'acqua non e' ancora potabile''.

(Loc/Zn/Adnkronos)
14-GEN-11 18:46

NNNNACQUA: CAMUSSO, CANCELLARE NORME PER PRIVATIZZAZIONE =

Palermo, 14 gen. - (Adnkronos) - ''La Consulta ha accettato una
parte dei quesiti referendari sull'acqua. Con il referendum si devono
cancellare le norme che hanno portato alla privatizzazione''. A dirlo
e' stato il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, a
Palermo per partecipare a un'iniziativa del sindacato, a favore della
proposta di legge di iniziativa popolare presentata all'Assemblea
regionale siciliana per chiedere il ritorno alla gestione pubblica
dell'acqua.

"Siamo qui - ha aggiunto - per sostenere l'iniziativa di legge
regionale contro la privatizzazione dell'acqua, tema che ha lo stesso
valore anche a livello nazionale''.

(Loc/Pn/Adnkronos)
14-GEN-11 18:18

NNNNACQUA: CAMUSSO, SOSTENIAMO ABOLIZIONE PRIVATIZZAZIONE =
(AGI) - Palermo, 14 gen. - "Siamo qui per sostenere
l'iniziativa di legge regionale contro la privatizzazione
dell'acqua, tema che ha lo stesso valore di quella nazionale".
Lo ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a
Palermo per un convegno a sostegno del disegno di legge
regionale di iniziativa popolare per tornare alla gestione
pubblica dell'acqua in Sicilia.
"Sull'acqua - ha aggiunto - abbiamo accolto benissimo che
la Corte ha ammesso una parte dei quesiti referendari. Con i
referendum si devono cancellare delle norme che portavano alla
privatizzazione dell'acqua". (AGI)
Pa3/Rap/Mzu
141739 GEN 11

NNNNACQUA: CAMUSSO, SOSTENIAMO ABOLIZIONE PRIVATIZZAZIONE

(ANSA) - PALERMO, 14 GEN - ''Siamo qui per sostenere
l'iniziativa di legge regionale contro la privatizzazione
dell'acqua, tema che ha lo stesso valore anche a livello
nazionale''. Lo ha detto a Palermo il segretario della Cgil,
Susanna Camusso, intervenendo a una iniziativa del sindacato a
favore della proposta di legge di iniziativa popolare presentata
all'Assemblea regionale siciliana e che chiede il ritorno alla
gestione pubblica dell'acqua.
''La consulta - ha aggiunto - ha accettato una parte dei
quesiti referendari sull'acqua. Con il referendum si devono
cancellare le norme che hanno portato alla privatizzazione''.

TE/GIU
14-GEN-11 16:56 NNNNACQUA: ASS. AMBIENTE VENETO, "BENE PUBBLICO, REFERENDUM INUTILE" =
(AGI) - Venezia, 14 gen. - L'acqua deve rimanere pubblica, non
occorre arrivare a deciderlo o meno con un referendum.
L'assessore regionale veneto all'Ambiente Maurizio Conte
interviene oggi sul dibattito in corso. "La strada referendaria
pare stia prendendo quota e i comitati promotori gridano
vittoria per il risultato ottenuto - scrive Conte - intendo
porre una riflessione sui quesiti sull'acqua a cui la Corte
Costituzionale ha dato il via libera: quello che riguarda le
modalita' di affidamento con gara a privati dei servizi
pubblici di rilevanza economica e quello che vuole la
cancellazione delle norme inserite dal governo Prodi sulla
quantificazione tariffaria del servizio idrico integrato basata
sull'adeguata remunerazione del capitale investito. La
filosofia con cui si erano impostati i decreti legge sulla
gestione idrica ha un obiettivo molto chiaro: mettere in
competizione una pluralita' di candidati gestori". "Nel Veneto
- aggiunge Conte - la risorsa acqua e' percepita come un
elemento prezioso, proprio per questo, da almeno 10 anni si sta
cercando di affrontare la questione del rapporto tra
disponibilita' idrica e fabbisogno. Fin dal 1989 (legge 183) si
sono sviluppate direttive e norme, comunitarie, statali e
regionali, che hanno dato luogo ad azioni concrete da parte
delle Regione, tese a tutelare la risorsa idrica disponibile e
razionalizzarne gli usi. Infine, con l'adozione e approvazione
del Piano di tutela delle acque (PTA) la Regione del Veneto ha
fissato un chiaro ed efficace quadro normativo che consente di
pianificare l'ottimale gestione delle acque". (AGI)
Red/Vic (Segue)
141450 GEN 11

NNNNACQUA: ASS. AMBIENTE VENETO, "BENE PUBBLICO, REFERENDUM INUTILE" (2)=
(AGI) - Venezia, 14 gen. - C'e' poi da affrontare - aggiunge
Conte - "l'attualissima questione della Riforma degli Ato
(ambiti territoriali ottimali) che puo' diventare
un'opportunita' per il riordino delle competenze e delle
responsabilita' nella gestione del ciclo idrico integrato.
Dagli attuali 9 Ato possiamo in prospettiva pensare di arrivare
a un ambito regionale unico, con un sistema di calcolo della
tariffa che, pur tenendo conto delle peculiarita' territoriali,
sia uniforme per tutto il territorio del Veneto. Abbiamo la
necessita' di garantire che l'acqua sia un bene tutelato nella
quantita' e nella qualita' oggi e per le future generazioni,
per questo sono convinto che debba rimanere sotto controllo
pubblico". "Il popolo veneto - ricorda ancora l'assessore - ha
mostrato una fortissima sensibilita' per la gestione
dell'acqua. La Regione vuole avere un reale potere decisionale,
ma la competenza regionale di regolamentazione del sistema
idrico viene continuamente messa in discussione dello Stato.
Auspichiamo quindi che la discussione sul ricorso-proroga
presentato dal Veneto sgombri il campo da ogni dubbio e
restituisca alla Regione un'effettiva podesta' di decisione e
regolazione. Non servono pertanto referendum, gli
amministratori della nostra Regione e del governo centrale
hanno gia' ricevuto il mandato dai propri elettori per poter
decidere anche in merito alla questione acqua, dove, ribadisco
il controllo dovra' rimanere pubblico". (AGI)
Red/Vic
141450 GEN 11

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15 gennaio 2011 - Poggio Mirteto (RI) - Intitolata la biblioteca a Peppino Impastato.











Nacque il francobollo- Documentari Opus (1954)

SALUTE: ISS, SOLO 30% DONNE ASSUME ACIDO FOLICO PRIMA DI GRAVIDANZA PERCENTUALE E' PERO' SALITA DA 4% NEL 2004, NECESSARIA PIU' INFORMAZIONE




SALUTE: ISS, SOLO 30% DONNE ASSUME ACIDO FOLICO PRIMA DI GRAVIDANZA
PERCENTUALE E' PERO' SALITA DA 4% NEL 2004, NECESSARIA PIU'
INFORMAZIONE

Roma, 14 gen. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Assumere
supplementi di acido folico almeno un mese prima di concepire un
figlio, fino a tre mesi dopo l'inizio della gravidanza. E' il prezioso
consiglio che a oggi segue solo il 30% delle donne che desiderano un
bimbo e vogliono evitare nel bebe' malformazioni del tubo neurale,
come la spina bifida. Una percentuale ancora bassa, ma che "comunque
e' salita molto rispetto al 4% del 2004, anno in cui abbiamo iniziato
un progetto ad hoc con l'Efsa, l'Autorita' europea per la sicurezza
alimentare". Lo spiega all'Adnkronos Salute Domenica Taruscio,
direttore del Centro nazionale malattie rare dell'Istituto superiore
di sanita' (Iss), oggi a margine del meeting 'Folic Acid: State of the
Art' organizzato al Campus Bio-Medico.

L'esperta crede dunque nella possibilita' di un'assunzione
congrua di acido folico attraverso la dieta mediterranea e
nell'efficacia della prevenzione di malformazioni neonatali mediante
l'assunzione di questa sostanza per via farmaceutica sotto
prescrizione medica da parte delle donne in gravidanza, senza la
necessita' di imboccare politiche di promozione di integratori
alimentari e cibi 'fortificati', come negli Usa.

"La supplementazione periconcezionale e la promozione di stili
alimentari salutari - dice l'esperta - appaiono al momento le
strategie piu' valide. Gli integratori, in particolare, abbassano del
70% il rischio di difetti congeniti nel feto. Bisogna pero' lavorare
sull'informazione alle donne, che devono sapere qual e' la scelta
migliore per la salute loro e del bambino, e sull'avanzamento della
ricerca".

(Bdc/Zn/Adnkronos)
14-GEN-11 17:08

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Contro l’inerzia della Pubblica Amministrazione va attivata la “class action”




Tar Lazio Sez. Seconda - Sent. del 04.11.2010, n. 33190
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
ex art. 74 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 7871 del 2010, proposto da:
ASSOCIAZIONE CODICI ONLUS CENTRO PER I DIRITTI DEL CITTADINO, in persona del rappresentante legale pro tempore e ASSOCIAZIONE CODICI LAZIO - CENTRO PER I DIRITTI DEL CITTADINO, in persona del rappresentante legale pro tempore
contro
COMUNE DI ROMA, in persona del Sindaco pro tempore
per l’accertamento
DELL’ILLEGITTIMITA’ DEL SILENZIO RIFIUTO SULLA RICHIESTA DI ADOZIONE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI NECESSARI A DISCIPLINARE LE MODALITA’ DI CONSULTAZIONE DELLE ORGANIZZAZIONI DEI CONSUMATORI
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione in giudizio di Comune di Roma;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 27 ottobre 2010 il dott. Stefano Toschei e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Premesso che i ricorrenti hanno proposto una azione giudiziale avverso il silenzio-inadempimento asseritamente serbato dal Comune di Roma sulla istanza presentata dai ricorrenti affinché fossero adottati “gli atti amministrativi necessari a disciplinare le modalità di consultazione delle organizzazioni dei consumatori” (così, testualmente, a pag. 1 del ricorso introduttivo);
Tenuto conto che la pretesa dei ricorrenti, agitata nel presente contenzioso ed attivata con l’istanza di cui sopra, si compendia in un obbligo di conclusione di un procedimento amministrativo ai sensi dell’art. 2, comma 1, della legge 7 agosto 1990 n. 241, pure richiamato nella ridetta istanza nonché nell’atto introduttivo del presente giudizio;
Rilevato che nella specie non si è in presenza di un procedimento amministrativo non concluso dall’Amministrazione comunale - che peraltro ha già adottato un provvedimento (quello in materia di obbligo di chiusura festiva dei negozi al cui procedimento gli odierni ricorrenti lamentano di non essere stati invitati) - ma di una pretesa dei ricorrenti acché essi siano sentiti quali “organizzazioni locali di consumatori (…), in esecuzione di quanto disposto dall’art. 36, comma 3, della legge 8 giugno 1990 n. 142″ (così, testualmente, a pag. 2 del ricorso introduttivo);
Ritenuto che non sussistono i presupposti per la proposizione dell’azione di accertamento sull’illegittimità del silenzio-inadempimento serbato dall’Amministrazione, ora disciplinato dagli artt. 31 (commi da 1 a 3) e 117 c.p.a., in quanto non si rinviene nella specie alcun obbligo dell’Amministrazione di provvedere con riferimento ad un procedimento avviato e non concluso;
Specificato che la regolamentazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali costituisce atto generale di pianificazione economica del Comune (cfr. T.A.R. Lombardia, Milano, Sez. III, 28 febbraio 2006 n. 519, T.A.R. Piemonte, Sez. I, 12 novembre 2003 n. 1581 e 26 giugno 2002 n. 1287 nonché T.A.R. Sicilia, Catania, Sez. I, 28 maggio 1986 n. 562) e che dunque l’obbligo di sentire le organizzazioni locali dei consumatori - esemplificato specificamente dal decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 114 che, nel disciplinare gli orari di apertura e di chiusura, ha disposto all’art. 11 comma 4 come “Gli esercizi di vendita al dettaglio osservano la chiusura domenicale e festiva dell’esercizio e, nei casi stabiliti dai comuni, sentite le organizzazioni di cui al comma 1, la mezza giornata di chiusura infrasettimanale (…)” - riguarda la fase procedimentale precedente all’adozione del provvedimento di chiusura dei negozi e non può essere attivato e preteso una volta che si sia già concluso il ridetto procedimento con l’adozione del provvedimento conclusivo, come è accaduto nel caso in esame, residuando all’organizzazione che ritiene di essere stata illegittimamente esclusa dalla consultazione la sola impugnazione del provvedimento adottato sotto il profilo patologico del difetto ovvero dell’ incompletezza dell’istruttoria;
Ritenuto altresì che una più generale tutela avente ad oggetto l’inerzia dell’Amministrazione che pregiudichi “i titolari di interessi giuridicamente rilevanti ed omogenei per una pluralità di utenti e consumatori” per la “violazione di termini o (per la) mancata emanazione di atti amministrativi generali obbligatori e non aventi contenuto normativo” non è consentita attraverso l’istituto dell’azione di accertamento sul silenzio-inadempimento ai sensi dei richiamati artt. 31 e 117 c.p.a., ma per il tramite dell’azione contemplata dal decreto_legislativo_198_2009 (c.d. class action pubblica), allo stato non proponibile in concreto per effetto di quanto stabilito dall’art. 7 del citato decreto legislativo;
Valutato dunque che, per le osservazioni sopra svolte, non emerge la sussistenza dell’interesse, da parte dei ricorrenti, a proporre azione di accertamento ai sensi degli artt. 31 e 117 c.p.a. con riferimento all’istanza proposta, di talché il ricorso deve essere dichiarato inammissibile;
Stimato che, ai fini dello scrutinio ex art. 92 c.p.c. per come richiamato dall’art. 26, comma 1, c.p.a., per la peculiarità della fattispecie e nonostante la soccombenza processuale dei ricorrenti, sussistono elementi utili a disporre la compensazione delle spese di lite tra le parti costituite;
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda)
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara inammissibile.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 04/11/2010

Consiglio di Stato "...Con ricorso al TAR Sardegna l'odierno appellato, militare in servizio presso il ####################.mo stormo #################### dell'Aereonautica in servizio di soccorso antincendio, esponeva di aver richiesto alla propria amministrazione la corresponsione dell'indennità di rischio prevista dal dpr n.146/1975 e che tuttavia l'istanza era stata respinta con specifico provvedimento, in base al quale "...l'ipotesi rischiosa di cui al gruppo I/1 della tabella "A" (prestazioni di lavoro relative ai compiti operativi d'istituto dei servizi antincendi e della protezione civile) attiene esclusivamente al personale del Corpo dei Vigili del Fuoco - istituzionalmente preposto ai suddetti compiti ..."

Consiglio di Stato "...Con sentenza in forma succintamente motivata, n. 292/2005, il TAR di #################### ha respinto il ricorso dell'appellante avverso il diniego dell'Amministrazione penitenziaria in ordine alla sua istanza di trasferimento ai sensi della legge n. 104/1992, fondato sull'inesistenza del requisito della continuità ed attualità dell'assistenza al momento della proposizione nella domanda (art. 33, quinto comma, della legge n. 104/1992, come modificato dall'art. 19 della legge n. 53/2000), atteso che il ricorrente svolge servizio a #################### e la nonna invalida handicappata risiede a ####################, in provincia di ####################...."

Consiglio di Stato "...Il dipendente pubblico chiede il trasferimento per assistere il parente disabile: deve provare che nessun altro è disposto a farsene carico..."

Processi lumaca: lo Stato deve risarcire entro 60 giorni.



Consiglio di Stato "... Processi lumaca: lo Stato deve risarcire entro 60 giorni. È ammissibile il giudizio di ottemperanza promosso dal cittadino nei confronti della P.A. per non aver ottenuto il pagamento dell'equa riparazione disposta dalla Corte d'Appello a fronte dell'irragionevole durata di un processo (art. 3, legge n. 89/2001)....Conclusivamente, va dichiarato l’obbligo sia del Ministero dell’economia e delle finanze che della Presidenza del Consiglio dei Ministri di conformarsi al giudicato di cui in epigrafe, provvedendo al pagamento in favore dei ricorrenti, entro il termine di sessanta giorni decorrenti dalla data di recezione della comunicazione in via amministrativa o dalla notificazione se precedente, della presente sentenza, della complessiva somma di euro 4.500 dovuta per il suddetto titolo a favore di ognuno dei tredici ricorrenti..."

Prevenzione degli incidenti stradali durate l'orario di lavoro (link diretti al sito sorgente)

 





Prevenzione degli incidenti stradali durate l'orario di lavoro (link diretti al sito sorgente)














Acquisto di box pertinenziali - Detrazione d'imposta del 36 per cento delle somme pagate mediante bonifico effettuato in data coincidente con quella della stipula dell'atto.



Agenzia delle Entrate
Ris. 13-1-2011 n. 7/E
Acquisto di box pertinenziali - Detrazione d'imposta del 36 per cento delle somme pagate mediante bonifico effettuato in data coincidente con quella della stipula dell'atto.
Emanata dall'Agenzia delle entrate, Direzione centrale normativa.

Ris. 13 gennaio 2011, n. 7/E (1).

Acquisto di box pertinenziali - Detrazione d'imposta del 36 per cento delle somme pagate mediante bonifico effettuato in data coincidente con quella della stipula dell'atto.

(1) Emanata dall'Agenzia delle entrate, Direzione centrale normativa.



Sono pervenute alla scrivente richieste di chiarimenti in relazione alla detraibilità del 36 per cento - prevista dall'art. 1 della L. n. 449 del 1997 per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio effettuati sulle unità immobiliari residenziali e relative pertinenze - per l'acquisto di box pertinenziali, nel caso in cui il pagamento avvenga con bonifico bancario o postale disposto lo stesso giorno della stipula dell'atto di acquisto ma in un orario antecedente alla stipula stessa.

Al riguardo si premette che l'agevolazione si applica, altresì, agli interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, nonché all'acquisto degli stessi limitatamente al costo di costruzione.

Con la Ris. 8 febbraio 2008, n. 38/E e con la Circ. 20 giugno 2002, n. 55/E l'Agenzia delle Entrate, dando rilievo alla necessaria sussistenza del vincolo pertinenziale, ha precisato che, qualora l'atto definitivo di acquisto di box pertinenziali sia stipulato successivamente al versamento di eventuali acconti, la detrazione d'imposta compete in relazione ai pagamenti in acconto effettuati con bonifico, fino a concorrenza del costo di costruzione del box, a condizione che vi sia un compromesso di vendita regolarmente registrato dal quale risulti la sussistenza del vincolo pertinenziale tra l'edificio abitativo ed il box.

Nell'ipotesi, invece, di pagamenti effettuati con bonifico prima dell'atto notarile, ma in assenza di un preliminare d'acquisto registrato, i contribuenti non risultano proprietari o promissari acquirenti del box e pertanto non è applicabile l'agevolazione non essendo riscontrabile l'effettiva sussistenza, al momento del pagamento, del vincolo pertinenziale richiesto dalla norma.

Fermo restando quanto precisato dalle richiamate circolari, in relazione alla peculiare ipotesi in cui il bonifico venga effettuato in data coincidente con quella della stipula dell'atto, ma in un orario antecedente a quello della stipula stessa, si deve ritenere applicabile la detrazione del 36 per cento, in presenza, naturalmente, di tutti gli altri requisiti prescritti dalla normativa di riferimento.

Anche se al momento del pagamento, infatti, il box per il quale si intende fruire della detrazione non è stato ancora destinato al servizio dell'abitazione, qualora tale destinazione pertinenziale sia attribuita nell'arco della medesima giornata, mediante la stipula del rogito, la condizione prevista dalla legge ai fini della fruizione del beneficio può considerarsi comunque realizzata.


Le Direzioni Regionali vigileranno affinché le istruzioni fornite e i principi enunciati con la presente risoluzione vengano puntualmente osservati dagli uffici.


Il Direttore centrale

Aldo Polito



L. 27 dicembre 1997, n. 449, art. 1

E.N.P.A.L.S. (Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo) Circ. 12-1-2011 n. 2 Rinnovo delle pensioni anno 2011. Perequazione automatica. Provvedimenti vari. Emanata dall'Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo, Direzione generale, Direzione prestazioni previdenziali.




E.N.P.A.L.S. (Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo)
Circ. 12-1-2011 n. 2
Rinnovo delle pensioni anno 2011. Perequazione automatica. Provvedimenti vari.
Emanata dall'Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo, Direzione generale, Direzione prestazioni previdenziali.

Circ. 12 gennaio 2011, n. 2 (1).

Rinnovo delle pensioni anno 2011. Perequazione automatica. Provvedimenti vari.

(1) Emanata dall'Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo, Direzione generale, Direzione prestazioni previdenziali.



 

A


tutti gli assicurati
 

Agli


Uffici interregionali e sedi territoriali
 

Alle


Aree, direzioni e consulenze professionali della direzione generale
   

Loro sedi

e, p.c.:


Al


Sig. Presidente
 

Al


Consiglio di indirizzo e vigilanza
   

Loro sedi




Premessa

Si comunica che sono state completate le operazioni di rinnovo delle pensioni per l'anno 2011 con l'applicazione della perequazione automatica attribuita in via previsionale nella misura dell'1,4 per cento. Sono illustrate, di seguito, le modalità di ricalcolo dei trattamenti, di perequazione cumulata e di tassazione.



1. Perequazione automatica

Con effetto dal 1° gennaio 2011 è stato applicato l'aumento a titolo di perequazione automatica da attribuire alle pensioni in via previsionale nella misura dell'1,4 per cento stabilito con D.M. 19 novembre 2010, emanato dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 279 del 29 novembre 2010.

Inoltre, il predetto decreto conferma nella misura dello 0,7 per cento l'aumento definitivo di perequazione automatica per l'anno 2010.

La L. 23 dicembre 2000, n. 388 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" (legge finanziaria 2001) dispone che a decorrere dal 1° gennaio 2001, la percentuale di aumento per variazione del costo della vita si applica per intero sull'importo di pensione non eccedente il triplo del minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti; per le fasce di importo comprese tra il triplo e il quintuplo del minimo la percentuale di aumento è ridotta al 90 per cento; per le fasce d'importo eccedenti il quintuplo del minimo la percentuale di aumento è ridotta al 75 per cento.

Il comma 6 dell'articolo 5 (interventi in materia pensionistica) della L. n. 127/2007 dispone che "per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra tre e cinque volte il trattamento minimo INPS, l'indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato, per il triennio 2008-2010, nella misura del 100 per cento".

Pertanto, per l'anno 2011, la percentuale di aumento per variazione del costo vita torna ad essere applicata con lo scaglionamento in tre fasce, come di seguito indicato:


aumento dell'1,4%


fino a € 1.382,91

aumento dell'1,26%


oltre € 1.382,91 e fino a € 2.304,85

aumento dell'1,05%


oltre € 2.304,85



Anche per l'anno 2011 sono state applicate le disposizioni previste dall'art. 34 della L. 23 dicembre 1998, n. 448 che prevedono il calcolo dell'aumento di rivalutazione automatica sul cumulo dei trattamenti erogati sia dall'ENPALS che da Enti diversi, presenti nel Casellario centrale dei pensionati, istituito presso l'INPS, per ciascun pensionato.

Per l'anno 2011 su tali trattamenti è stato calcolato un incremento provvisorio per perequazione automatica in base ai dati contabili già acquisiti. L'importo di perequazione spettante sul trattamento complessivo è ripartito in proporzione agli importi delle pensioni.

Le operazioni di conguaglio saranno effettuate non appena saranno comunicati all'Ente i dati definitivi da parte del Casellario stesso.

Nell'allegato A sono indicati gli importi definitivi dei trattamenti minimi di pensione per il 2010, quelli attribuiti in via previsionale per il 2011 e descritte le fasce di pensione per l'applicazione degli aumenti di perequazione.



2. Incremento delle pensioni in favore dei soggetti disagiati di cui all'articolo 38, commi da 1 a 5, della L. 28 dicembre 2001, n. 448 (pensioni a 516,46 €)

Il comma 5 dell'articolo 5 della L. n. 127/2007 ha previsto che, per l'aumento delle pensioni in favore di soggetti disagiati di cui all'articolo 38, commi da 1 a 5 della L. n. 448/2001 e all'articolo 39, commi 4, 5 e 8 della L. n. 289/2002, per gli anni successivi al 2008 il limite di reddito annuo di € 7.540,00 sia aumentato in misura pari all'incremento dell'importo del trattamento minimo delle pensioni a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti rispetto all'anno precedente.

Pertanto, il limite di reddito per il diritto alla maggiorazione nell'anno 2011 è pari a € 7.850,31.

Ai soli fini del reddito da considerare per l'attribuzione della maggiorazione sociale di cui all'art. 38 della L. n. 448/2001, il comma 4 dell'articolo 5 del D.L. n. 81/2007, convertito nella L. n. 127/2007, stabilisce che costituisce reddito la somma aggiuntiva di cui al comma 1 del medesimo articolo 5, ossia la cosiddetta "quattordicesima", per un importo pari a 156,00 €.

Gli importi aggiornati sono riportati nell'allegato B.



3. Applicazione dell'art. 13, comma 6, della L. 30 luglio 2010, n. 122

Nel contesto delle operazioni di rinnovo si è provveduto all'aggiornamento delle procedure in funzione delle modifiche apportate dall'art. 13, comma 6, della L. 30 luglio 2010, n. 122 all'art. 35 della L. 27 febbraio 2009, n. 14 ed alla contestuale elaborazione dei redditi pervenuti a seguito dell'emissione delle dichiarazioni reddituali nell'anno 2010, relativamente ai redditi consolidati dell'anno 2009.



4. Tassazione delle pensioni per l'anno 2011

Le ritenute IRPEF sono state determinate sulla base delle disposizioni contenute nella L. 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge Finanziaria 2007), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 299 del 27 dicembre 2006 che aveva introdotto profonde modifiche alla disciplina dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (cfr. Circ. 31 gennaio 2007, n. 1) e secondo i criteri illustrati con la Circ. 16 marzo 2007, n. 15/E dell'Agenzia delle Entrate (allegato C).


4.1 Detrazioni per redditi da pensione.


Sul complesso delle pensioni fiscalmente imponibili ed intestate al medesimo beneficiario è attribuita la detrazione per redditi da pensione, secondo gli scaglioni previsti.

Si ricorda che per l'attribuzione di questa tipologia di detrazione non è necessario rinnovare la domanda ogni anno. Pertanto, il riconoscimento è effettuato con continuità, salvo espressa richiesta da parte dell'interessato di non volerne usufruire.


4.2 Detrazioni di imposta per familiari a carico.


Le detrazioni d'imposta per familiari a carico sono rimaste invariate rispetto a quanto attualmente in vigore così come modificato dalla Legge Finanziaria per l'anno 2007 (cfr. Circ. 31 gennaio 2007, n. 1); infatti, i soggetti che con il proprio reddito provvedono al mantenimento del coniuge, dei figli o di altri familiari usufruiscono dal 2007 di detrazioni diverse a seconda della persona fiscalmente a carico e dell'ammontare del reddito complessivo.

Gli importi delle detrazioni indicati dalla norma possono essere definiti "teorici" (detrazioni di base). Essi, infatti, diminuiscono progressivamente con l'aumentare del reddito complessivo posseduto nell'anno, fino ad annullarsi quando detto reddito arriva a 95.000,00 € per le detrazioni dei figli e a 80.000,00 € per quelle del coniuge e degli altri familiari.

Gli importi e le modalità di calcolo sono evidenziati nell'allegato C.


4.3 Richiesta di detrazioni di imposta per familiari a carico.


Si ricorda che il comma 221 dell'articolo 1 della L. 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge Finanziaria 2008) ha modificato l'articolo 23 del D.P.R. n. 600/1973 disponendo che la richiesta delle detrazioni sia presentata annualmente dal percipiente che dichiara di avervi diritto indicando le condizioni di spettanza ed il codice fiscale dei soggetti per i quali si usufruisce delle detrazioni.

Anche per l'anno 2011 sono state attribuite in via presuntiva, ai soggetti che ne usufruivano a dicembre 2010, le detrazioni per i familiari a carico.

Per facilitare la verifica dell'effettiva spettanza, nel corso del mese di gennaio sarà inviato a tutti i pensionati che beneficiano di detrazioni di imposta per familiari a carico il modello di richiesta appositamente predisposto.

Il modulo dovrà essere compilato e sottoscritto in ogni sua parte e tempestivamente restituito all'Ente in quanto condizione necessaria per poter continuare ad usufruire del beneficio fiscale.

Nel corso delle operazioni di rinnovo si è provveduto, inoltre, a revocare le detrazioni per carichi familiari, attribuite in via presuntiva da gennaio 2010, nel caso in cui il titolare della prestazione non abbia presentato la relativa richiesta entro il termine stabilito

dall'Ente.

È stato contestualmente quantificato e recuperato il conguaglio fiscale a debito.


4.4 Detrazioni per le famiglie numerose.


Per le famiglie numerose, individuate in nuclei con almeno quattro figli fiscalmente a carico, la legge finanziaria per il 2008 (art. 1, comma 15, della L. 24 dicembre 2007, n. 244) ha introdotto, in aggiunta alle detrazioni di imposta ordinarie, un'ulteriore detrazione di importo annuo pari a 1.200,00 € (cfr. Circ. 18 febbraio 2008, n. 4).

Detto importo spetta in misura piena e non dipende dal livello di reddito del beneficiario. Il beneficio per le famiglie numerose è stato erogato mensilmente in funzione della comunicazione relativa ai carichi familiari effettuata ai fini delle detrazioni fiscali.

L'attribuzione è stata effettuata in base ai criteri di seguito illustrati:

1) se l'importo spettante a titolo di bonus trova capienza nell'imposta netta, il bonus viene interamente rimborsato;

2) l'importo attribuito a titolo di bonus viene sommato alle detrazioni complessive per carichi di famiglia;

3) se l'importo spettante a titolo di bonus è maggiore dell'imposta netta, l'imposta netta viene portata a zero e si determina un credito pari alla differenza tra il bonus e l'imposta netta rimborsata. L'importo dell'imposta netta azzerata costituisce l'importo del bonus riconosciuto.

Nella certificazione fiscale a consuntivo (Mod. Cud 2011) sarà indicato l'ammontare della detrazione erogata.



5. Assoggettamento all'IRPEF degli emolumenti erogati ai titolari di più trattamenti pensionistici

È stata effettuata la tassazione congiunta per tutti i titolari di più prestazioni.

L'art. 8 del D.Lgs. 2 settembre 1997, n. 314 prevede l'assoggettamento all'IRPEF nei confronti dei titolari di più trattamenti pensionistici, erogati da Enti diversi, sulla base del complesso dei trattamenti erogati dagli Enti.

Pertanto, per l'anno 2011, l'IRPEF relativa ai trattamenti interessati è stata calcolata, in via provvisoria, applicando l'aliquota in vigore per il 2010 in attesa che il Casellario Centrale delle pensioni comunichi i dati aggiornati necessari per l'adeguamento dell'IRPEF mensile e relativi conguagli.

Anche per l'anno 2011 le ritenute IRPEF sono state determinate secondo i criteri dettati dalla legge finanziaria 2007.

La tassazione congiunta per i titolari di più trattamenti pensionistici è stata operata in misura "proporzionale", secondo le modalità previste dalla Circ. 22 dicembre 2003, n. 57/E dell'Agenzia delle Entrate.

Si rammenta che le detrazioni di imposta operano con riferimento al "soggetto" pensionato. Poiché la ritenuta IRPEF viene determinata sull'ammontare complessivo delle pensioni intestate al soggetto, siano esse erogate dall'ENPALS o da altri Enti, anche le detrazioni di imposta richieste operano sul medesimo ammontare pensionistico complessivo e sono ripartite sulle diverse prestazioni con il criterio della proporzionalità.



6. Limiti di reddito per l'integrazione al minimo

Sono stati elevati gli importi a cui fare riferimento per la concessione dell'integrazione.

Nell'allegato D sono riportati i nuovi limiti di redditi vigenti per l'anno 2011 per beneficiare dell'integrazione al trattamento minimo ai sensi dell'art. 6 della L. 11 novembre 1983, n. 638.

Nell'allegato E sono, inoltre, indicati i limiti di reddito annuo che escludono l'integrazione degli assegni di invalidità in applicazione dell'art. 1 della L. 12 giugno 1984, n. 222.



7. Incumulabilità delle pensioni ai superstiti con redditi del beneficiario e degli assegni di invalidità con redditi da lavoro del beneficiario

L'art. 1, comma 41 della L. n. 335/1995, prevede l'incumulabilità, ad esclusione dei casi in cui il nucleo familiare comprende i figli di minore età, studenti o inabili, di una quota parte della pensione in presenza di redditi del beneficiario.

Le percentuali di riduzione in rapporto all'entità dei redditi sono stabilite dalla tabella F allegata alla citata legge.

Sempre l'art. 1, comma 42 della suddetta legge, dispone l'incumulabilità di una quota parte degli assegni di invalidità con i redditi del beneficiario.

Le percentuali di riduzione sono stabilite dalla Tabella G allegata alla legge stessa.

Per i trattamenti di pensione aventi decorrenza anteriore all'entrata in vigore della L. n. 335/1995 - 1° settembre 1995 - è fatto salvo il trattamento più favorevole in godimento, con riassorbimento sui futuri miglioramenti, tra i quali vanno ricompresi gli aumenti a titolo di perequazione automatica.

Negli allegati G ed G1 sono riportate le percentuali di riduzione e l'entità dei redditi influenti per entrambe le fattispecie pensionistiche.



8. Cumulo tra pensioni e redditi da lavoro

L'articolo 19 della L. 6 agosto 2008, n. 133 di conversione del D.L. 25 giugno 2008, n. 112 ha innovato la disciplina in materia di cumulo tra pensione e reddito da lavoro con particolare riguardo alle pensioni di anzianità e alle pensioni liquidate con il sistema contributivo.

La disciplina è stata illustrata nella Circ. 14 gennaio 2009, n. 1.



9. Tetto di retribuzione annua pensionabile per il 2011

Il tetto di retribuzione annua pensionabile per il 2011 è di € 42.957,00 valutabile in pensione nella misura dell'80%, corrispondente ad un importo mensile di € 2.643,51 in presenza di 40 anni di contribuzione.

Si ricorda che la retribuzione annua pensionabile costituisce la soglia cui fare riferimento per la determinazione delle fasce di retribuzione da utilizzare in pensione secondo aliquote decrescenti in applicazione dell'art. 21 - comma 6 - della L. n. 67/1988 e dell'art. 12 del D.Lgs. n. 503/1992 per le anzianità contributive maturate successivamente al 31 dicembre 1992.



10. Addizionale regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche

L'importo dell'addizionale regionale dovuta per l'anno 2010 è stato calcolato applicando le aliquote percentuali al reddito complessivo determinato ai fini dell'IRPEF, al netto degli oneri deducibili riconosciuti ai fini dell'IRPEF stessa, sulla base delle disposizioni adottate dalle rispettive leggi regionali.

L'addizionale sarà trattenuta in undici rate mensili uguali a partire dal mese di gennaio 2011.

Nell'allegato H è riportato il prospetto con le modalità di calcolo delle addizionali regionali per ogni Regione, con una sintesi delle relative disposizioni.



11. Addizionale comunale all'imposta sul reddito delle persone fisiche per l'anno 2010 e acconto dell'addizionale comunale all'IRPEF per l'anno 2011

A favore dei Comuni che hanno deliberato ai sensi del D.Lgs. 28 settembre 1998, n. 360, a norma dell'articolo 48, comma 10, della L. 27 dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni, si è provveduto al calcolo del saldo dell'imposta dovuta per l'anno 2010 nella misura stabilita dai Comuni stessi e ad effettuare la trattenuta con le stesse modalità dell'addizionale regionale.

L'acconto dell'addizionale comunale all'IRPEF per l'anno 2011 sarà trattenuto in nove rate mensili a decorrere dal mese di marzo 2011.



12. Conguagli da rinnovo

Con il rinnovo dell'anno 2011 le procedure hanno provveduto a calcolare:

- i conguagli per addizionale regionale e comunale per l'anno 2010;

- l'acconto per l'addizionale comunale per l'anno 2011;

- i conguagli IRPEF a debito del pensionato.


12.1 Conguagli fiscali a consuntivo. Nuova disciplina (art. 38, comma 7, L. n. 122/2010)


L'articolo 38, comma 7 della L. 30 luglio 2010, n. 122 di conversione con modificazioni, del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica pubblicata sulla G.U. del 30 luglio 2010, n. 176, stabilisce che "le imposte dovute in sede di conguaglio di fine anno, per importi complessivamente superiori a 100 €, relative a redditi di pensione di cui all'articolo 49, comma 2, lettera a), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, non superiori a 18.000 €, sono prelevate, in un numero massimo di undici rate, senza applicazione di interessi, a partire dal mese successivo a quello in cui è effettuato il conguaglio e non oltre quello relativamente al quale le ritenute sono versate nel mese di dicembre. In caso di cessazione del rapporto, il sostituto comunica al contribuente, o ai suoi eredi, gli importi residui da versare.".

Pertanto, nel caso in cui il conguaglio IRPEF a debito del pensionato sia risultato superiore a 100,00 €, e i redditi IRPEF da "pensione" risultino essere, nel 2010, non superiori a 18.000,00 €, il debito fiscale sarà recuperato in 11 rate, da gennaio 2011 a novembre 2011.

La casistica descritta è individuata dal codice conguaglio "DE63" appositamente istituito ed inserito nell'Area crediti e debiti del pensionato.


12.2 Addizionale regionale e comunale per l'anno 2010 e acconto dell'addizionale comunale per l'anno 2011


Al momento dell'estrazione della rata mensile di pensione, i conguagli relativi alle addizionali per l'anno 2010 sono inseriti nell'Area dei crediti e debiti del pensionato con i seguenti codici:

- DE40: trattenuta addizionale regionale IRPEF, con l'indicazione dell'importo complessivo e della rata;

- DE41: trattenuta addizionale comunale IRPEF, con l'indicazione dell'importo complessivo e della rata.

A partire dall'estrazione della rata di pensione di marzo 2011, l'importo relativo all'acconto dell'addizionale comunale per l'anno 2011 sarà inserito nell'Area dei crediti e debiti del pensionato con il seguente codice:

- DE45: acconto addizionale comunale IRPEF per l'anno 2011, con l'indicazione dell'importo complessivo e della rata.



13. Comunicazioni ai pensionati

Per l'anno 2011 sarà disposto l'invio di due comunicazioni:

- una busta che sarà inviata nel corso di gennaio 2011 contenente le informazioni predisposte sulla base delle operazioni di rinnovo, il certificato di pensione previsionale dell'anno 2011 del quale si illustra, di seguito, nel dettaglio, il contenuto ed il modello di dichiarazione concernente il diritto alle detrazioni di imposta per carichi familiari per i soggetti che ne beneficiano, in via presuntiva, per il 2011;

- una busta contenente il Mod. Cud 2011 e l'eventuale richiesta dei redditi.


13.1 Certificati di pensione per l'anno 2011 e certificazione fiscale per i redditi conseguiti nell'anno 2010 (Mod. Cud)


Il certificato di pensione per l'anno 2011 (Mod. 20/b) è in corso di spedizione con allegata una lettera esplicativa sulla quale vengono riportati tutti gli elementi contabili che costituiscono l'importo di pensione mensile spettante da gennaio a dicembre 2011 nonché della tredicesima mensilità.

Sul modello sono, inoltre, riportate le indicazioni relative alla tipologia di pensione erogata, l'importo della tassazione mensile applicata, l'importo delle detrazioni di imposta attribuite, l'importo delle addizionali regionale e comunali.

Sulla lettera sono, invece, riportate le informazioni relative alla perequazione automatica previsionale per l'anno 2011 e alla perequazione definitiva per l'anno 2010 nonché gli importi complessivi delle addizionali da trattenere nel corso dell'anno.

Il certificato di pensione viene inviato all'indirizzo del pensionato.

La certificazione fiscale, relativa ai redditi conseguiti ed alle ritenute operate nel 2010 di cui all'art. 7-bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, sarà inviata agli interessati entro il 28 febbraio 2011.

Il modello CUD sarà spedito, in duplice copia, al domicilio dei pensionati tramite POSTEL.

Del contenuto della presente circolare si invita a voler dare la più ampia diffusione anche mediante avvisi nei locali aperti al pubblico.


Il Direttore generale

Massimo Antichi



Allegato A


Importo dei trattamenti pensionistici per l'anno 2010

(valori definitivi)


 

Mensile


Annuo

Importo trattamento minimo


€ 460,97


€ 5.992,61



Perequazione automatica delle pensioni dal 1° gennaio 2010


aumento del 0,7%


fino a € 2.288,80 mensili

aumento del 0,525%


oltre € 2.288,80 mensili



Importo aggiuntivo

(Art. 70, commi 7, 8, 9, e 10 della L. n. 388/2000 - finanziaria 2001)


Aumento massimo


Importo complessivo annuo delle pensioni - limite di importo -


Calcolo dell'aumento

€ 154,94


€ 6.147,55


limite di importo - imponibile pensioni

L'importo aggiuntivo viene attribuito a condizione che:

il reddito IRPEF comprensivo delle pensioni non superi il limite di € 8.988,92 (pensionato solo)


il reddito IRPEF comprensivo delle pensioni non superi il limite di € 17.977,83 (pensionato coniugato)



Importo dei trattamenti pensionistici per l'anno 2010

(valori definitivi)


 

Mensile


Annuo

Importo trattamento minimo


€ 467,43


€ 6.076,59



Perequazione automatica delle pensioni dall' 1 gennaio 2010


aumento del 1,4%


fino a € 1.382,91 mensili

aumento del 1,26%


oltre € 1.382,91 mensili e fino a € 2.304,85

aumento del 1,05%


oltre a € 2.304,85 mensili



Importo aggiuntivo

(Art. 70, commi 7, 8, 9, e 10 della L. n. 388/2000 - finanziaria 2001)


Aumento massimo


Importo complessivo annuo delle pensioni - limite di importo -


Calcolo dell'aumento

€ 154,94


€ 6.231,53


limite di importo - imponibile pensioni

L'importo aggiuntivo viene attribuito a condizione che:

il reddito IRPEF comprensivo delle pensioni non superi il limite di € 9.114,89 (pensionato solo)


il reddito IRPEF comprensivo delle pensioni non superi il limite di € 18.229,77 (pensionato coniugato)



Disposizioni legislative per aumenti costo vita


- A norma dell'articolo 11, comma 1, del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 503, con decorrenza dal 1994 gli aumenti a titolo di perequazione automatica si applicano sulla base del solo adeguamento al costo della vita con cadenza annuale ed effetto dal 1° novembre di ciascun anno, secondo i criteri previsti dall'articolo 24 della L. 28 febbraio 1986, n. 41.

- A norma dell'articolo 24 della L. 28 febbraio 1986, n. 41, la percentuale di aumento per variazione del costo della vita si applica per intero sull'importo di pensione non eccedente il doppio del minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti; per le fasce di importo comprese tra il doppio ed il triplo del minimo la percentuale di aumento è ridotta al 90 per cento; per le fasce d'importo eccedenti il triplo del minimo la percentuale di aumento è ridotta al 75 per cento.

- A norma dell'articolo 14 della L. 23 dicembre 1994, n. 724, con effetto dal 1995 il termine del 1° novembre stabilito, ai fini della perequazione automatica delle pensioni, dall'articolo 11, comma 1, del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 503, è differito al 1° gennaio successivo di ogni anno.

- L'articolo 59, comma 13, della L. 27 dicembre 1997, n. 449, dispone che sulle pensioni di importo superiore a cinque volte il trattamento minimo non spetta la perequazione automatica al costo della vita per l'anno 1998. Per le pensioni di importo superiore a cinque volte il minimo e inferiori a tale limite incrementato della quota di perequazione, l'aumento di perequazione per l'anno 1998 è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

- L'articolo 59, comma 13, della L. 27 dicembre 1997, n. 449, dispone che a decorrere dal 1° gennaio 1999 e per un periodo di tre anni l'indice di perequazione delle pensioni:

1. è applicato nella misura del 30 per cento per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra cinque e otto volte il trattamento minimo INPS;

2. non trova applicazione per le fasce di importo superiori a otto volte il predetto trattamento minimo.

La legge finanziaria 2001 ha modificato la norma stabilendone l'efficacia per un periodo di soli due anni.

- La legge 23 dicembre 2000, n. 388 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" (legge finanziaria 2001) dispone che a decorrere dal 1° gennaio 2001, la percentuale di aumento per variazione del costo della vita si applica per intero sull'importo di pensione non eccedente il triplo del minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti; per le fasce di importo comprese tra il triplo ed il quintuplo del minimo la percentuale di aumento è ridotta al 90 per cento; per le fasce d'importo eccedenti il quintuplo del minimo la percentuale di aumento è ridotta al 75 per cento.

- Il comma 6 dell'articolo 5 (Interventi in materia pensionistica) della L. n. 127/2007 dispone che "Per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra tre e cinque volte il trattamento minimo INPS, l'indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato, per il triennio 2008-2010, nella misura del 100 per cento".

- Il comma 19 dell'articolo 1 della L. 24 dicembre 2007, n. 247, dispone che "Per l'anno 2008, ai trattamenti pensionistici superiori a otto volte il trattamento minimo INPS, la rivalutazione automatica delle pensioni non è concessa. Per le fasce d'importo superiore a otto volte il trattamento minimo ed inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica, l'aumento di rivalutazione per l'anno 2008 è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato".



Allegato B


Pensioni a 516,46 euro

art. 38, L. n. 448/2001 - Finanziaria 2002

modificato dall'art. 5, comma 5, L. n. 127/2007


Anno


Età
 

Limiti di reddito


Importo
     

Non coniugato


Coniugato

 

60


inabili


€ 6.713,98


€ 11.271,34


€ 516,46

2002


65


contributi versati
   
 

70


età
   



 

60


inabili
   

2003


65


contributi
   
   

versati


€ 6.836,57


€ 11.503,44


€ 525,89
 

70


età
   



 

60


inabili
   

2004


65


contributi
   
   

versati


€ 6.967,35


€ 11.750,96


€ 535,95
 

70


età
   



 

60


inabili
   

2005


65


contributi
   
   

versati


€ 7.074,60


€ 11.953,89


€ 544,20
 

70


età
   



 

60


inabili
   

2006


65


contributi
   
   

versati


€ 7.167,55


€ 12.129,91


€ 551,35
 

70


età
   



 

60


inabili
   

2007


65


contributi
   
   

versati


€ 7.278,83


€ 12.340,51


€ 559,91
 

70


età
   



 

60


inabili
   

2008


65


contributi
   
   

versati


€ 7.540,00


€ 12.687,74


€ 580,00
 

70


età
   



2009


60


inabili


€ 7.724,60


€ 13.037,18


€ 594,20
 

65


contributi versati
   
 

70


età
   



2010


60


inabili


€ 7.766,33


€ 13.116,22


€ 597,41
 

65


contributi versati
   
 

70


età
   



2011


60


inabili


€ 7.850,31


€ 13.275,21


€ 603,87
 

65


contributi versati
   
 

70


età
   



Maggiorazioni sociali dei trattamenti minimi

art. 1, L. 29 dicembre 1988, n. 544

modificato dall'art. 69, comma 3, L. n. 388/2000 - Finanziaria 2001








Limiti di reddito




Anno


Età


Non


Coniugato


Importo







coniugato










60


€ 335,79


€ 4.773,37


£. 50.000

2001


65


€ 1.074,32


€ 5.511,81


£. 160.000




75


€ 1.208,51


€ 5.646,09


£. 180.000






60


€ 335,79


€ 4.893,20


€ 25,82

2002


65


€ 1.074,32


€ 5.631,73


€ 82,63




70


Vedi tab. "pensione 516,46 €"









60


€ 335,79


€ 5.002,66


€ 25,82

2003


65


€ 1.074,32


€ 5.741,19


€ 82,63




70


Vedi tab. "pensione 516,46 €"









60


€ 335,79


€ 5.119,40


€ 25,82

2004


65


€ 1.074,32


€ 5.857,93


€ 82,63




70


Vedi tab. "pensione 516,46 €"






2005


60


€ 335,79


€ 5.215,08


€ 25,82




65


€ 1.074,32


€ 5.953,61


€ 82,63




70


Vedi tab. "pensione 516,46 €"









60


€ 335,79


€ 5.298,15


€ 25,82

2006


65


€ 1.074,32


€ 6.036,68


€ 82,63




70


Vedi tab. "pensione 516,46 €"









60


€ 335,79


€ 5.397,47


€ 25,82

2007


65


€ 1.074,32


€ 6.136,00


€ 82,63




70


Vedi tab. "pensione 516,46 €"









60


€ 335,79


€ 5.483,53


€ 25,82

2008


65


€ 1.074,32


€ 6.222,06


€ 82,63




70


Vedi tab. "pensione 516,46 €"









60


€ 335,79


€ 5.648,37


€ 25,82

2009


65


€ 1.074,32


€ 6.386,90


€ 82,63




70


Vedi tab. "pensione 516,46 €"









60


€ 335,79


€ 5.685,68


€ 25,82

2010


65


€ 1.074,32


€ 6.424,21


€ 82,63




70


Vedi tab. "pensione 516,46 €"









60


€ 335,79


€ 5.760,69


€ 25,82

2011


65


€ 1.074,32


€ 6.499,22


€ 82,63




70


Vedi tab. "pensione 516,46 €"







Allegato C


Imposta sul reddito delle persone fisiche in vigore dal 1° gennaio 2007

Art. 3, comma 1, lettera b) del disegno di legge finanziaria 2007 che modifica l'art. 11 del TUIR (Determinazione dell'imposta)


1 - Scaglioni annui d'imposta

Reddito


Aliquota percentuale


Correttivo da detrarre
   

Fino a


15.000,00


23%


0,00

Oltre


15.000,00


Fino a


28.000,00


27%


600,00

Oltre


28.000,00


Fino a


55.000,00


38%


3.680,00

Oltre


55.000,00


Fino a


75.000,00


41%


5.330,00

Oltre


75.000,00
   

43%


6.830,00



2 - Scaglioni mensili d'imposta

Reddito


Aliquota percentuale


Correttivo da detrarre
   

Fino a


1.250,00


23%


0,00

Oltre


1.250,00


Fino a


2.333,33


27%


50,00

Oltre


2.333,33


Fino a


4.583,33


38%


306,67

Oltre


4.583,33


Fino a


6.250,00


41%


444,17

Oltre


6.250,00
   

43%


569,17



Detrazione per carichi di famiglia - Art. 3, comma 1, lettera c) del disegno di legge finanziaria 2007 che modifica l'art. 12 del TUIR (Detrazioni per carichi di famiglia)


3 - Detrazione per carichi di famiglia diversi dal coniuge

Familiare cui spetta la detrazione


Detrazione annua


Note

Per ciascun figlio, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi e gli affidati o affiliati


800,00


Nota 1

Per ciascun figlio di età inferiore a tre anni


900,00


Nota 1

Per ogni figlio portatore di handicap ai sensi dell'articolo 3 della L. 5 febbraio 1992, n. 104


Importo base + 220,00 €


Nota 1

Se più di tre figli a carico


la detrazione è aumentata di 200,00 € per ciascun figlio a partire dal primo


Nota 1
 

aumento = 200,00 * n. tot. figli


Per ogni altra persona indicata nell'articolo 433 del codice civile


750,00


Nota 2

Per primo figlio in mancanza del coniuge


Si applicano, se più convenienti, le detrazioni previste per il coniuge (tabella 4)

La detrazione per carichi di famiglia spetta a condizione che le persone alle quali si riferisce possiedano un reddito complessivo, computando anche le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica, non superiore a 2.840,51 €, al lordo degli oneri deducibili.

Le detrazioni per carichi di famiglia sono "rapportate a mese" e competono dal mese in cui si sono verificate a quello in cui sono cessate le condizioni richieste.

Se i rapporti sono pari a zero, minori di zero o uguali a 1, le detrazioni non competono; negli altri casi, il risultato dei predetti rapporti, si assume nelle prime quattro cifre decimali.


Nota 1: La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 95.000,00 €, diminuito del reddito complessivo, e 95.000,00 €.


Calcolo del coefficiente (C ):


C: (95.000 - reddito) / 95.000 Calcolo della detrazione: IMP_DETR * C


Per ogni figlio successivo al primo l'importo di 95.000 € è aumentato di 15.000 €


95.000 + [(15.000 * (n. tot. figli -1)]


Nota 2: La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 80.000 €, diminuito del reddito complessivo, e 80.000 €.


Calcolo del coefficiente (C):
 

C: (80.000 - reddito) / 80.000

Calcolo della detrazione: IMP_DETR * C




4 - Detrazione per coniuge non legalmente ed effettivamente separato

Reddito


Detrazione annua


note
   

Fino a


15.000,00


800,00


Nota 1

Oltre


15.000,00


Fino a


29.000,00


690,00


Oltre


29.000,00


Fino a


29.200,00


700,00


Oltre


29.200,00


Fino a


34.700,00


710,00


Oltre


34.700,00


Fino a


35.000,00


720,00


Oltre


35.000,00


Fino a


35.100,00


710,00


Oltre


35.100,00


Fino a


35.200,00


700,00


Oltre


35.200,00


Fino a


40.000,00


690,00


Oltre


40.000,00


Fino a


80.000,00


690,00


Nota 2


La detrazione è "rapportata al periodo di pensione" dell'anno.


Se il risultato dei rapporti è maggiore di zero, lo stesso si assume nelle prime quattro cifre decimali.



Nota 1: la detrazione è diminuita del prodotto tra 110,00 € e l'importo corrispondente al rapporto tra il reddito complessivo e 15.000,00 €, se l'ammontare del reddito complessivo non supera 15.000,00 €.


Calcolo del coefficiente (C):
 

C = reddito / 15.000

Calcolo della diminuzione della detrazione (A):
 

A = 110 * C

Calcolo della detrazione: 800 - A



Nota 2: la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 80.000,00 € diminuito del reddito complessivo e 40.000,00 €.


Calcolo del coefficiente (C):
 

C: (80.000 - reddito) / 40.000

Calcolo della detrazione: 690,00 * C
     



Detrazione per redditi - Art. 3, comma 1, lettera d) del disegno di legge finanziaria 2007 che modifica l'art. 13 del TUIR (Altre detrazioni)


5 - Detrazione per redditi di pensione (per soggetti di età inferiore a 75 anni) (di cui all'articolo 49, comma 2, lett. A del TUIR)

Reddito


Detrazione annua


note
   

Fino a


7.500,00


1.725,00


Nota 1

Oltre


7.500,00


Fino a


15.000,00


1.255,00


Nota 2

Oltre


15.000,00


Fino a


55.000,00


1.255,00


Nota 3

Oltre


55.000,00


Fino a
 

0



La detrazione è "rapportata al periodo di pensione" dell'anno.


Se il risultato dei rapporti è maggiore di zero, lo stesso si assume nelle prime quattro cifre decimali.



Nota 1: L'ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690,00 €.

La detrazione minima di € 690,00 è da intendersi di garanzia nel caso in cui la detrazione annua, rapportata al periodo di pensione infrannuale, determina un importo minore di 690,00 €.



Nota 2: la detrazione è aumentata del prodotto tra 470,00 € e l'importo corrispondente al rapporto tra 15.000,00 €, diminuito del reddito complessivo, e 7.500,00 €, se l'ammontare del reddito complessivo è superiore a 7.500,00 € ma non a 15.000,00 €.


Calcolo del coefficiente (C):
 

C = (15.000 - reddito) / 7.500

Calcolo dell'aumento della detrazione (A ):
 

A = 470 * C

Calcolo della detrazione: 1.255,00 + A



Nota 3: La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 55.000,00 €, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di 40.000,00 €.


Calcolo del coefficiente (C):
 

C: (55.000 - reddito) / 40.000

Calcolo della detrazione: 1.255,00 * C
     



6 - Detrazione per redditi di pensione ultra75 (per soggetti di età pari o superiore a 75 anni) (di cui all'articolo 49, comma 2, lett. A del TUIR)

Reddito


Detrazione annua


note
   

Fino a


7.750,00


1.783,00


Nota 1

Oltre


7.500,00


Fino a


15.000,00


1.297,00


Nota 2

Oltre


15.000,00


Fino a


55.000,00


1.297,00


Nota 3

Oltre


55.000,00
 

0



La detrazione è "rapportata al periodo di pensione" dell'anno.


Se il risultato dei rapporti è maggiore di zero, lo stesso si assume nelle prime quattro cifre decimali.



Nota 1: L'ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 713,00 €.

La detrazione minima di € 713,00 è da intendersi di garanzia nel caso in cui la detrazione annua, rapportata al periodo di pensione infrannuale, determina un importo minore di 713,00 €.



Nota 2: la detrazione è aumentata del prodotto tra 486,00 € e l'importo corrispondente al rapporto tra 15.000,00 €, diminuito del reddito complessivo, e 7.250,00 €, se l'ammontare del reddito complessivo è superiore a 7.750,00 € ma non a 15.000,00 €.


Calcolo del coefficiente (C):
 

C = (15.000 - reddito) / 7.250

Calcolo dell'aumento della detrazione (A):
 

A = 486 * C

Calcolo della detrazione: 1.297,00 + A



Nota 3: La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 55.000,00 €, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di 40.000,00 €.


Calcolo del coefficiente (C):
 

C: (55.000 - reddito) / 40.000

Calcolo della detrazione: 1.297,00 * C
     




Allegato D


Limiti di reddito per l'integrazione al trattamento minimo


Art. 6, L. 11 novembre 1983, n. 638


ANNO 1997


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


17.837.300


--

decorrenze comprese nel 1994


17.837.300


44.593.250

decorrenze dall'1.1.95 in poi


17.837.300


35.674.600


Anno 1998


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


18.140.200


--

decorrenze comprese nel 1994


18.140.200


45.350.500

decorrenze dall'1.1.95 in poi


18.140.200


36.280.400


Anno 1999


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


18.466.500


--

decorrenze comprese nel 1994


18.466.500


46.166.250

decorrenze dall'1.1.95 in poi


18.466.500


36.933.000


Anno 2000


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


18.761.600


--

decorrenze comprese nel 1994


18.761.600


46.904.000

decorrenze dall'1.1.95 in poi


18.761.600


37.523.200


Anno 2001


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


19.249.100


--

decorrenze comprese nel 1994


19.249.100


48.122.750

decorrenze dall'1.1.95 in poi


19.249.100


38.498.200


Anno 2002


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


10.209,94


-

decorrenze comprese nel 1994


10.209,94


25.524,85

decorrenze dall'1.1.95 in poi


10.209,94


20.419,88


Anno 2003


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


10.455,12


-

decorrenze comprese nel 1994


10.455,12


26.137,80

decorrenze dall'1.1.95 in poi


10.455,12


20.910,24


Anno 2004


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


10.716,68


-

decorrenze comprese nel 1994


10.716,68


26.791,70

decorrenze dall'1.1.95 in poi


10.716,68


21.433,36


Anno 2005


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


10.931,18


-

decorrenze comprese nel 1994


10.931,18


27.327,95

decorrenze dall'1.1.95 in poi


10.931,18


21.862,36


Anno 2006


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


11.117,08


-

decorrenze comprese nel 1994


11.117,08


27.792,70

decorrenze dall'1.1.95 in poi


11.117,08


22.234,16


Anno 2007


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


11.339,64


-

decorrenze comprese nel 1994


11.339,64


28.349,10

decorrenze dall'1.1.95 in poi


11.339,64


22.679,28
   

Anno 2008


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


11.532,56


-

decorrenze comprese nel 1994


11.532,56


28.831,40

decorrenze dall'1.1.95 in poi


11.532,56


23.065,12
   

Anno 2009


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


11.901,76


-

decorrenze comprese nel 1994


11.901,76


29.754,40

decorrenze dall'1.1.95 in poi


11.901,76


23.803,52


Anno 2010


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


11.985,22


-

decorrenze comprese nel 1994


11.985,22


29.963,05

decorrenze dall'1.1.95 in poi


11.985,22


23.970,44


Anno 2011


Redditi personali


Redditi personali cumulati con i redditi del coniuge

decorrenza ante 1.1.94


12.153,18


-

decorrenze comprese nel 1994


12.153,18


30.382,95

decorrenze dall'1.1.95 in poi


12.153,18


24.306,36



Alle pensioni liquidate con decorrenza nell'anno 1994 a soggetti coniugati, non legalmente ed

effettivamente separati, l'integrazione al minimo non spetta se il pensionato possiede redditi propri per un importo superiore a 2 volte l'ammontare annuo del minimo, calcolato in misura pari a 13 volte l'importo mensile in vigore al 1° gennaio, ovvero redditi cumulati con quelli del coniuge per un importo superiore a 5 volte il predetto minimo annuo (art. 4 del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 503, come modificato dall'art. 11, comma 38, della L. 24 dicembre 1993, n. 537).


Alle pensioni liquidate con decorrenza successiva all'anno 1994 a soggetti coniugati, non legalmente ed effettivamente separati, l'integrazione al minimo non spetta se il pensionato possiede redditi propri per un importo superiore a 2 volte l'ammontare annuo del minimo, calcolato in misura pari a 13 volte l'importo mensile in vigore al 1° gennaio, ovvero redditi cumulati con quelli del coniuge per un importo superiore a 4 volte il predetto minimo annuo (art. 2, comma 14, della L. 8 agosto 1995, n. 335).



Allegato E


Integrazione degli assegni di invalidità


Articolo 1 della L. 12 giugno 1984, n. 222


1. Limiti di reddito annuo che escludono l'integrazione degli assegni di invalidità
   

Anno


Pensionato solo


Pensionato coniugato

1994


Oltre £.


9.007.000


Oltre £.


13.510.500

1995


Oltre £.


9.282.000


Oltre £.


13.923.000

1996


Oltre £.


12.480.000


Oltre £.


18.720.000

1997


Oltre £.


12.966.200


Oltre £.


19.449.300

1998


Oltre £.


13.187.200


Oltre £.


19.780.800

1999


Oltre £.


16.025.100


Oltre £.


24.037.650

2000


Oltre £.


16.749.200


Oltre £.


25.123.800

2001


Oltre £.


17.184.700


Oltre £.


25.777.050

euro

2002


Oltre €


9.114,82


Oltre €


13.672,23

2003


Oltre €


9.333,74


Oltre €


14.000,61

2004


Oltre €


9.567,22


Oltre €


14.350,83

2005


Oltre €


9.758,58


Oltre €


14.637,87

2006


Oltre €


9.924,72


Oltre €


14.887,08

2007


Oltre €


10.123,36


Oltre €


15.185,04

2008


Oltre €


10.295,48


Oltre €


15.443,22

2009


Oltre €


10.625,16


Oltre €


15.937,74

2010


Oltre €


10.699,78


Oltre €


16.049,67

2011


Oltre €


10.849,80


Oltre €


16.274,70




Allegato F


Assegno mensile per l'assistenza personale e continuativa ai pensionati di inabilità


Articolo 5 della L. 12 giugno 1984, n. 222


decorrenza


importo mensile

1.8.1984


285.000

1.7.1985


315.000

1.7.1987


372.000

1.7.1989


421.000

1.7.1991


496.000

1.1.1994


580.000

1.1.1996


639.000

1.1.1999


704.000

1.7.2000


715.000

1.7.2001


734.000

euro

1.1.2002


379,08

1.7.2002


389,32

1.7.2003


398,66

1.1.2004


406,99

1.7.2005


415,13

1.7.2006


422,19

1.7.2007


430,63

1.1.2008


457,67

1.7.2009


472,45




Allegato G


Cumulo delle pensioni ai superstiti con i redditi del beneficiario


Art. 1, comma 41, L. 8 agosto 1995, n. 335 - Tabella F




1. Limiti di reddito


Ammontare dei redditi


Percentuale di riduzione

Reddito superiore a 3 volte il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio.


25% dell'importo della pensione

Reddito superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio.


40% dell'importo della pensione

Reddito superiore a 5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio.


50% dell'importo della pensione





2. Importi dei limiti di reddito


Anno


Ammontare dei redditi


Percentuale di riduzione
 

fino a £. 27.699.750


Nessuna

1999


da £. 27.699.750 a £. 36.933.000


25%
 

da £. 36.933.000 a £. 46.166.250


40%
 

da £. 46.166.250 in poi


50%
 

fino a £. 28.142.400


Nessuna

2000


da £. 28.142.400 a £. 37.523.200


25%
 

da £. 37.523.200 a £. 46.904.000


40%
 

da £. 46.904.000 in poi


50%
 

fino a £. 28.873.650


Nessuna

2001


da £. 28.873.650 a £. 38.498.200


25%
 

da £. 38.498.200 a £. 48.122.750


40%
 

da £. 48.122.750 in poi


50%

euro
 

fino a € 15.314,91


Nessuna

2002


da € 15.314,91 a € 20.419,88


25%
 

da € 20.419,88 a € 25.524,85


40%
 

da € 25.524,85 in poi


50%
 

fino a € 15.682,68


Nessuna

2003


da € 15.682,68 fino a € 20.910,24


25%
 

da € 20.910,24 fino a € 26.137,80


40%
 

da € 26.137,80 in poi


50%
 

fino a € 16.075,02


Nessuna

2004


da € 16.075,02 fino a € 21.433,36


25%
 

da € 21.433,36 fino a € 26.791,70


40%
 

da € 26.791,70 in poi


50%
 

fino a € 16.396,77


Nessuna

2005


da € 16.396,77 fino a € 21.862,36


25%
 

da € 21.862,36 fino a € 27.327,95


40%
 

da € 27.327,95 in poi


50%
 

fino a € 16.675,62


Nessuna

2006


da € 16.675,62 fino a € 22.234,16


25%
 

da € 22.234,16 fino a € 27.792,70


40%
 

da € 27.792,70 in poi


50%
 

fino a € 17.009,46


Nessuna

2007


da € 17.009,46 fino a € 22.679,28


25%
 

da € 22.679,28 fino a € 28.349,10


40%
 

da € 28.349,10 in poi


50%
 

fino a € 17.298,84


Nessuna

2008


da € 17.298,84 fino a € 23.065,12


25%
 

da € 23.065,12 fino a € 28.831,40


40%
 

da € 28.831,40 in poi


50%
 

fino a € 17.852,64


Nessuna

2009


da € 17.852,64 fino a € 23.803,52


25%
 

da € 23.803,52 fino a € 29.754,40


40%
 

da € 29.754,40 in poi


50%
 

fino a € 17.977,83


Nessuna

2010


da € 17.977,83 fino a € 23.970,44


25%
 

da € 23.970,44 fino a € 29.963,05


40%
 

da € 29.963,05 in poi


50%
 

fino a € 18.229,77


Nessuna

2011


da € 18.229,77 fino a € 24.306,36


25%
 

da € 24.306,36 fino a € 30.382,95


40%
 

da € 30.382,95 in poi


50%




Allegato G1


Cumulo degli assegni di invalidità con i redditi del beneficiario


Art. 1, comma 42, L. 8 agosto 1995, n. 335 - Tabella G




1. Limiti di reddito


Ammontare dei redditi


Percentuale di riduzione

Reddito superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio.


25% dell'importo dell'assegno

Reddito superiore a 5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio.


50% dell'importo dell'assegno





2. Importi dei limiti di reddito


Anno


Ammontare dei redditi


Percentuale di riduzione
 

fino a £. 36.933.000


Nessuna

1999


da £. 36.933.000 a £. 46.166.250


25%
 

da £. 46.166.250 in poi


50%
 

fino a £. 37.523.200


Nessuna

2000


da £. 37.523.200 a £. 46.904.000


25%
 

da £. 46.904.000 in poi


50%
 

fino a £. 38.498.200


Nessuna

2001


da £. 38.498.200 a £. 48.122.750


25%
 

da £. 48.122.750 in poi


50%

euro
 

fino a € 20.419,88


Nessuna

2002


da € 20.419,88 a € 25.524,85


25%
 

da € 25.524,85 in poi


50%
 

fino a € 20.910,24


Nessuna

2003


da € 20.910,24 fino a € 26.137,80


25%
 

da € 26.137,80 in poi


50%
 

fino a € 21.433,36


Nessuna

2004


da € 21.433,36 fino a € 26.791,70


25%
 

da € 26.791,70 in poi


50%
 

fino a € 21.862,36


Nessuna

2005


da € 21.862,36 fino a € 27.327,95


25%
 

da € 27.327,95 in poi


50%
 

fino a € 22.234,16


Nessuna

2006


da € 22.234,16 fino a € 27.792,70


25%
 

da € 27.792,70 in poi


50%
 

fino a € 22.679,28


Nessuna

2007


da € 22.679,28 fino a € 28.349,10


25%
 

da € 28.349,10 in poi


50%
 

fino a € 23.065,12


Nessuna

2008


da € 23.065,12 fino a € 28.831,40


25%
 

da € 28.831,40 in poi


50%
 

fino a € 23.803,52


Nessuna

2009


da € 23.803,52 fino a € 29.754,40


25%
 

da € 29.754,40 in poi


50%
 

fino a € 23.970,44


Nessuna

2010


da € 23.970,44 fino a € 29.963,05


25%
 

da € 29.963,05 in poi


50%
 

fino a € 24.306,36


Nessuna

2011


da € 24.306,36 fino a € 30.382,95


25%
 

da € 30.382,95 in poi


50%




Allegato H


Addizionale regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche


Art. 50, comma 3, D.Lgs. n. 446/1997


Codice regione


Regione


Scaglioni di reddito


Aliquota aggiuntiva


Aliquota totale


Correttivo da detrarre


Riferimenti normativi

01


Abruzzo


qualsiasi
 

1,40%
 

L.R. 12 dicembre 2006, n. 44 (G.U. n. 297 del 22 dicembre 2006)

02


Basilicata


qualsiasi
 

0,90%
 

03


Bolzano


qualsiasi
 

0,90%
 

04


Calabria


qualsiasi
 

1,40%
 

L.R. 28 dicembre 2006, n. 42 (pubblicata sul BUR n. 36 del 29 dicembre 2006)
           

Regione con squilibrio economico-finanziario della spesa sanitaria nel 2006.

05


Campania


qualsiasi
 

1,40%
 

Art. 1, comma 174, L. 30 dicembre 2004, n. 311, modificato dall'art. 1, comma 277, L. 23 dicembre 2005, n. 266
     

fino a € 15.000,00
 

1,10%


si applica l'intera %


06


Emilia


oltre € 15.000,00


fino a € 20.000,00
 

1,20%
 

L.R. 20 dicembre 2006, n. 19
 

Romagna


oltre € 20.000,00


fino a € 25.000,00
 

1,30%
 

(B.U. n. 185 del 20 dicembre 2006)
   

oltre € 25.000,00
   

1,40%
 

07


Friuli Venezia Giulia


qualsiasi
 

0,90%
 

08


Lazio


qualsiasi
 

1,40%
 

Delib.G.R. n. 748 del 27 ottobre 2006 (G.U. n. 265 del 14 novembre 2006)
     

fino a € 20.000,00
 

0,90%
 

09


Liguria


oltre € 20.000,01


fino a € 20.101,42


(1,40% * imponibile) -[(0,986 * (20.101,42 -imponibile)]


si applica l'intera %


L.R. 14 dicembre 2007, n. 43 (Burl n. 21 del 19 dicembre 2007)
   

oltre € 30.152,13
   

1,40%
 
     

fino a € 15.493,71
 

0,90%
 

L.R. 28 dicembre 2007, n. 35 (BUR 29 dicembre 2007 n. 52 - Supplemento straordinario n. 2)

10


Lombardia


oltre € 15.493,71


fino a € 30.987,41


0,40%


1,30%


61,97484

   

oltre € 30.987,41
 

0,10%


1,40%


92,96225


11


Marche
 

fino a € 15.500,00
 

0,90%
 

L.R. 11 ottobre 2005, n. 24 (B.U.R. 14 ottobre 2005, n. 89)
   

oltre € 15.500,00


fino a € 31.000,00


0,30%


1,20%


46,50

   

oltre € 31.000,00
 

0,20%


1,40%


108,50


12


Molise


qualsiasi
 

1,40%
 

L.R. 28 dicembre 2006, n. 42 (G.U. n. 302 del 30 dicembre 2006)

13


Piemonte
 

fino a € 15.000,00
 

0,90%
 

L.R. n. 35 del 30 dicembre 2008
   

oltre € 15.000,00


fino a € 22.000,00


0,30%


1,20%


si applica


(B.U. n. 53 del 31 dicembre 2008 -
   

oltre € 22.000,00
 

0,20%


1,40%


l'intera %


S.O. n. 1 del 2.1.2009)

14


Puglia


qualsiasi
 

0,90%
 

Delib.G.R. n. 2414 del 4 dicembre 2009 (BUR n. 203 del 17 dicembre 2009)

15


Sardegna


qualsiasi
 

0,90%
 
           

Regione con squilibrio economico-finanziario della spesa sanitaria nel 2006.

16


Sicilia


qualsiasi
 

1,40%
 

Art. 1, comma 174, L. 30 dicembre 2004, n. 311, modificato dall'art. 1, comma 277, L. 23 dicembre 2005, n. 266

17


Toscana


qualsiasi


0,90%
   

18


Trento


qualsiasi


0,90%
   
     

fino a € 15.000,00
 

0,90%
 

Delib.G.R. 18 dicembre 2001, n. 1631 - Gazzetta Regionale n. 64 del

19


Umbria


oltre € 15.000,00
 

0,20%


1,10%


si applica l'intera %


31 dicembre 2001 - G.U. n. 300 del 28 dicembre 2001 (pubblicata ai sensi art. 3 - bis, L. 16 novembre 2001, n. 405)

20


Valle d'Aosta


qualsiasi
 

0,90%
 

21


Veneto


qualsiasi
 

0,90%
 

L.R. 17 dicembre 2007, n. 36 (G.U. n. 298 del 24 dicembre 2007). A partire dal 2010 decadono gli aumenti previsti dalla L. 36 e si versa solo l'aliquota statale dello 0,90%.




D.M. 19 novembre 2010
D.L. 31 maggio 2010, n. 78, art. 13
D.L. 31 maggio 2010, n. 78, art. 38
L. 28 dicembre 2001, n. 448, art. 38
L. 23 dicembre 2000, n. 388
L. 23 dicembre 1998, n. 448, art. 34