MARTEDÌ 16 LUGLIO 2019 17.05.34
Roma, associazioni: no a farsa Comune su S. Maria della Pietà
Roma, associazioni: no a farsa Comune su S. Maria della Pietà al via percorso indipendente Roma, 16 lug. (askanews) - "Parte domani, con un'Assemblea Pubblica la costruzione del Progetto Urbano sul Santa Maria della Pietà. L'Assemblea Pubblica si terrà in Piazza S.Maria della Pietà alle ore 17 Le Consulte sulla Salute Mentale, l'ARCI, le associazioni per la difesa dei Beni Pubblici e della Costituzione, Libera, realtà territoriali e cittadine oltre ai Comitati che per anni hanno promosso l'uso pubblico e socioculturale dell'Ex O.P. iniziano domani il loro percorso indipendente per la costruzione di un Progetto Urbano sul S.Maria della Pietà". Lo annunciano le organizzazioni in una nota. Ad accompagnarli figure storiche dell'Urbanistica romana che hanno aderito al Comitato Tecnico-Scientifico tra cui Vezio De Lucia, Paolo Berdini, Mirella Belvisi, Carlo Cellammare, Enzo Scandurra. "Perché attivare una procedura urbana così complessa dal "basso" invece di partecipare a quella avviata dal Comune di Roma? - sottolineano le organizzazioni - La risposta è che il Comune sta promuovendo un Piano sbagliato di Polo Sanitario contrario alle Norme, al buon senso e alle sue stesse linee guida ufficiali. Le decisioni sono già prese e, addirittura alcune sono entrate in fase esecutiva. La declamata fase partecipativa a "giochi fatti" è solo una presa in giro". Eppure, ricordano le associazioni "nel 2015, dopo anni di conflitti, progetti falliti, sprechi e inadempienze, il Comune di Roma aveva fatto propria una Delibera di Iniziativa Popolare che, finalmente, rappresentava un buon compromesso. La proprietà rimaneva completamente Pubblica (Regione) in virtù delle Leggi Nazionali, venivano salvaguardati i servizi sanitari realizzati negli anni (15 edifici su 35), si definiva la sede Municipale. Si riconosceva l'uso prevalente socioculturale e si risanava una ferita profonda ripristinando le funzioni turistiche realizzate per il Giubileo 2000 e incredibilmente smantellate nel giro di 3 anni". Soprattutto, ricordano ancora "si rispettava la Legge Nazionale che prevede la produzione di redditi da destinare ai servizi regionali di Salute Mentale, come chiesto da sempre dalle Associazioni dei familiari. Quella Delibera, (40/2015) fu approvata da 20 consiglieri su 24, compresi il M5S ed il Pd. Ma la Regione guidata da Zingaretti ed il Comune della Raggi, nel 2018, hanno firmato un Protocollo vincolato alla riservatezza che cancella di fatto quella Delibera. Torna il progetto avviato nel 2003 dall'allora Giunta Storace. Un'ipotesi assurda di "Polo Sanitario" nel quartiere più sanitarizzato di Roma". "L'82% tra usi e proprietà alla ASL RME, nessun polo socioculturale, nessun reddito alla Salute Mentale e la promessa vaga di fare il Municipio e ripristinare 2 padiglioni a funzioni turistiche (sui 6 del Giubileo 2000). Comunque tutti gli appalti delegati sempre alla ASL RM1 - aggiungono le realtà -. A fronte di questo cambio di fronte istituzionale, le Associazioni e i promotori delle Proposte di Iniziativa Popolare (6000 firme al Comune, 12.000 alla Regione) hanno deciso di difendere la Delibera 40, l'ipotesi di un uso ragionevole, legale, corretto del S.Maria della Pietà. Di fronte alla indisponibilità istituzionale l'unica scelta è stata quella di promuovere una partecipazione informata e trasparente per realizzare un Piano Urbano secondo le regole, tornando, ancora, a sostituirsi alle amministrazioni inadempienti e irragionevoli", concludono. Sis 20190716T170526Z