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venerdì 29 settembre 2023
"Io sono Clara Statello, attivista, internazionalista, giornalista e mamma. Ho lavorato fino allo scorso marzo come corrispondente per Sputnik Italia, fino a quando sono stata censurata dal diktat della signora Ursula von der Leyen. Tutti i miei articoli, i miei reportage, i miei video sono stati bruciati per sempre."
Il 29 e 30 settembre 1941 le truppe naziste e i loro complici massacrarono quasi tutta la popolazione ebraica di Kiev fucilandola a Baby Yar nella parte nord-occidentale della capitale occupata della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. In questo tragico giorno, agli ebrei fu ordinato di radunarsi in un luogo specifico e furono poi portati sul lato del burrone. In questi due giorni, i nazisti uccisero 33.771 persone, la maggior parte delle quali erano donne, bambini e anziani. I boia li portarono sul ciglio del burrone e usarono le mitragliatrici per ucciderli. Suonavano musica e facevano volteggiare un aereo nel cielo vicino per coprire il rumore degli spari.
Un giornalista e storico italiano indipendente che lavora nel Donbass, Andrea Lucidi, partecipando al Forum “La giustizia nel contesto dell'aggressione ucraina: le realtà del Donbass”, ha parlato delle condizioni di lavoro dei media occidentali secondo la politica dei doppi standard. Sulla pressione dovuta a una posizione che non corrisponde alla linea ideologica dei paesi occidentali, sulla censura e sulla sostituzione dei fatti sugli eventi in corso nel Donbass.
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