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lunedì 29 novembre 2010

Polizia locale "Richiesta di dotazione per il Corpo di Polizia locale di strumenti di difesa personale"





Circolare Ministero dell'Interno 0016627 del 2 novembre 2010
"...la mazzetta di segnalazione, i bastoni estensibili o strumenti simili e gli spray da difesa, non rientrano tra i tipi di armi contemplati dal D.M. 4 marzo 1987, n. 145, concernente l'armamento della Polizia Municipale..."

Statuto dei lavori

Statuto dei lavoriInviata alle parti sociali una bozza del disegno di legge delega


L' 11 novembre 2010 il Ministro Maurizio Sacconi ha inviato alle parti sociali una bozza del disegno di legge delega sullo Statuto dei lavori, auspicando la definizione di un avviso comune tra le parti che consenta di produrre un testo da sottoporre poi al Consiglio dei Ministri e al Parlamento.

Il documento apre la strada alla stesura di un nuovo Testo Unico della normativa in materia di lavoro, avendo come obiettivo la razionalizzazione e la semplificazione del complesso di provvedimenti e leggi che si sono stratificati in materia.

La delega si propone di identificare, sulla base della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali U.E., un nucleo di diritti universali e indisponibili per tutti i lavoratori dipendenti, compresi i lavoratori a progetto e le monocommittenze. Le tutele non comprese tra i diritti universali potranno altresì essere affidate e rimodulate  grazie alla contrattazione collettiva e potranno essere definite nelle aziende e nei territori con intese anche in deroga alle norme di legge e valorizzando il ruolo degli organismi bilaterali.

Quanto alle tutele sul mercato del lavoro, il disegno di legge dispone l'estensione degli ammortizzatori sociali e contempla interventi di politica attiva con particolare attenzione alla valorizzazione di percorsi formativi per competenze e in ambiente produttivo.


Lettera del Ministro alle parti sociali (formato .pdf 620 Kb)
Relazione al disegno di legge (formato .pdf 19,72 Kb)
Bozza disegno di legge delega (formato .pdf 11,12 Kb)

"Symantec e polizia postale insieme contro il cybercrime"

"Polizia al collasso ma aereo ai vigili" .... "Un aereo per i vigili ma le auto della polizia sono senza benzina"


"Il ministro regala un aereo a Chiari, Polizia senza auto" - In foto il regalo del ministro









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Gazzetta Ufficiale - 4ª Serie Speciale - Concorsi n. 94 del 26-11-2010

CONCORSI - MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE PER IL PERSONALE MILITARE

MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE PER IL PERSONALE MILITARE


GRADUATORIA

Rideterminazione della graduatoria per l'ammissione al 14° corso di aggiornamento e formazione professionale riservato al personale appartenente al ruolo dei volontari di truppa in servizio permanente dell'Aeronautica da immettere nel ruolo dei sergenti in servizio permanente della stessa Forza armata.  

Pag. 1


AVVISO

Avviso relativo alla pubblicazione del decreto dirigenziale della Direzione generale per il personale militare del 15 novembre 2010, n. 59 relativo all'approvazione del decreto di ammissione alla ferma prefissata quadriennale in qualita' di atleta di 19 di volontari, presso il Centro sportivo dell'Esercito (Gazzetta ufficiale - 4ª serie speciale del 18 giugno 2010, n. 48).  

Pag. 1

Modalita' attuative dell'articolo 2, comma 589, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), recante disposizioni in materia di posta elettronica. (10A13934) (GU n. 278 del 27-11-2010



PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L'INNOVAZIONE

DECRETO 24 settembre 2010

Modalita' attuative dell'articolo 2, comma 589, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), recante disposizioni in materia di posta elettronica. (10A13934) (GU n. 278 del 27-11-2010 
IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L'INNOVAZIONE di concerto con IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE e IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Visto l'art. 2, commi 589 e 590, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato» (legge finanziaria 2008); Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni, recante «Codice dell'amministrazione digitale» e, in particolare, l'art. 47; Visto l'art. 16, comma 8, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, nella legge 28 gennaio 2009, 2, recante «Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale»; Visto l'art. 33 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante «Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita' nonche' in materia di processo civile» con cui si delega il Governo a modificare il codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82; Visto il decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 177 recante «Riorganizzazione del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione, a norma dell'art. 24 della legge 18 giugno 2009, n. 69»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, recante «Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68, recante «Disposizioni per l'utilizzo della posta elettronica certificata, a norma dell'art. 27 della legge 16 gennaio 2003, n. 3»; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 31 ottobre 2000, recante «Regole tecniche per il protocollo informatico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 428»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 7 maggio 2008, con il quale l'on. Prof. Renato Brunetta e' stato nominato Ministro senza portafoglio; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'8 maggio 2008, con il quale al predetto Ministro senza portafoglio e' stato conferito l'incarico per la pubblica amministrazione e l'innovazione; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 149 del 27 giugno 2008, recante delega di funzioni in materia di pubblica amministrazione ed innovazione al Ministro senza portafoglio, on. Prof. Renato Brunetta; Visto il decreto del Ministro per l'innovazione e le tecnologie del 2 novembre 2005, recante «Regole tecniche per la formazione, la trasmissione e la validazione, anche temporale, della posta elettronica certificata»; Vista la circolare del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione del 24 novembre 2005, concernente «Modalita' per la presentazione delle domande di iscrizione nell'elenco pubblico dei gestori di posta elettronica certificata (PEC) di cui all'art. 14 del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68»; Vista la circolare del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione del 7 dicembre 2006 che disciplina l'attivita' di vigilanza e di controllo svolta dal CNIPA nei confronti dei gestori di Posta Elettronica Certificata (PEC); Decreta: Art. 1 Oggetto 1. Il presente decreto definisce le modalita' attuative dell'art. 2, comma 589, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, che assegna a DigitPA (gia' Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione - Cnipa) il compito di effettuare, anche a campione, azioni di monitoraggio e verifica del rispetto delle disposizioni in materia di trasmissione dei documenti mediante la posta elettronica istituzionale sia ordinaria che certificata tra le pubbliche amministrazioni, secondo quanto previsto dall'art. 47 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni (di seguito Codice), nonche' dal decreto del Presidente della Repubblica dell'11 febbraio 2005, n. 68, recante «Disposizioni per l'utilizzo della posta elettronica certificata, a norma dell'art. 27 della legge 16 gennaio 2003, n. 3» e dalle altre disposizioni in materia di posta elettronica certificata. 2. Per casella di posta elettronica istituzionale si intende la casella di posta elettronica riferita ad una struttura organizzativa o ad una particolare funzione dell'amministrazione.

Art. 2 Ambito di applicazione 1. Sono oggetto di monitoraggio e verifica le trasmissioni di documenti delle pubbliche amministrazioni statali, comprese le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo e gli enti pubblici non economici nazionali. 2. Le pubbliche amministrazioni di cui al comma 1 sono tenute a predisporre le procedure necessarie a garantire la disponibilita' dei dati previsti secondo le modalita' e nel rispetto dei tempi previsti dall'art. 3.

Art. 3 Modalita' di rilevazione dei dati relativi alle trasmissioni 1. Ciascuna amministrazione individua almeno un referente che costituisce l'unico soggetto autorizzato a trasmettere a DigitPA i dati previsti dall'art. 4. Il referente dovra' disporre di una casella di posta elettronica certificata da utilizzare per tutte le comunicazioni formali con DigitPA. Ai fini dell'accreditamento del referente, ciascuna amministrazione comunica a DigitPA, entro un mese dalla data di pubblicazione del presente decreto, il nominativo del referente e il relativo indirizzo di posta elettronica certificata. 2. Entro il termine di trenta giorni dalla fine di ciascun semestre, decorrente dall'inizio dell'anno solare, i referenti trasmettono a DigitPA tramite la casella di posta elettronica certificata di cui al comma 1, i dati oggetto delle rilevazioni. 3. Per le trasmissioni previste dal comma 2 i referenti utilizzano il formato elettronico reso disponibile da DigitPA, entro un mese dalla data di pubblicazione del presente decreto, nella sezione PEC del sito istituzionale www.cnipa.gov.it.

Art. 4 Oggetto delle rilevazioni 1. DigitPA, in base ai dati raccolti nelle modalita' descritte all'art. 3, verifica il grado di attuazione delle disposizioni di cui all'art. 47 del Codice e delle altre disposizioni in materia di posta elettronica certificata. 2. I dati forniti dalle amministrazioni, oggetto delle rilevazioni, sono i seguenti: a) numero di caselle di posta elettronica istituzionale ordinaria o certificata; b) numero complessivo di caselle di posta elettronica istituzionale certificata o di analoghi indirizzi di posta elettronica basati su tecnologie che certifichino data e ora dell'invio e della ricezione delle comunicazioni e l'integrita' del contenuto delle stesse, garantendo l'interoperabilita' con analoghi sistemi internazionali, corrispondenti al registro di protocollo di cui all'art. 50 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445; c) numero complessivo dei messaggi inviati dalle caselle di posta elettronica istituzionali; d) numero complessivo dei messaggi di posta elettronica istituzionale inviata con gli allegati; e) numero complessivo di documenti inviati, secondo quanto rilevato dai sistemi di protocollo informatico, nonche', ove tuttora presenti, dai registri cartacei di protocollo; f) rapporto tra il volume complessivo della corrispondenza inviata, cartacea ed elettronica, secondo i dati previsti dalla lettera c) alla lettera e), nonche' le modalita' con cui sono stati ottenuti i dati; g) i dati sulla spesa sostenuta nell'esercizio finanziario precedente per l'invio della posta cartacea, da cui si rileva il numero di documenti inviati sulla base del costo medio di una spedizione. 3. DigitPA, sulla base dei dati raccolti, certifica per ogni amministrazione il totale della corrispondenza cartacea ed elettronica inviata.

Art. 5 Trasmissione al Ministero dell'economia e delle finanze 1. DigitPA, ai fini dell'applicazione della riduzione delle risorse stanziate nell'anno in corso al momento della rilevazione, secondo quanto previsto dall'art. 2, comma 589, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, elabora i dati di cui all'art. 4 e comunica al Ministero dell'economia e delle finanze i risultati, distinti per amministrazione, delle rilevazioni e delle certificazioni effettuate in base al presente decreto. 2. I risultati delle rilevazioni e le certificazioni effettuate in base al presente decreto sono comunicate al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione ai fini dell'adozione delle conseguenti iniziative volte all'incremento dell'utilizzo della posta elettronica istituzionale anche ai fini della trasmissione documentale. Il presente decreto e' inviato ai competenti organi di controllo e sara' pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 24 settembre 2010 Il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Brunetta Il Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti Il Ministro dello sviluppo economico, ad interim Berlusconi 

La prepotenza totalitaria del movimento pro-vita



di Paolo Flores d'Arcais La pretesa del movimento cosiddetto “pro-vita” di avere nella trasmissione “Vieni con me” uno spazio riparatorio per quello dato alla signora Welby e a Beppino Englaro è una mostruosità dalle molte facce, emblematiche dell’oscurantismo e dei rovesciamenti semantici orwelliani in cui il regime ha precipitato il paese.

Prima indecente manipolazione: il movimento cosiddetto “pro-vita” finge di chiedere una presenza da Saviano e Fazio per difendere il diritto dei malati in condizioni tragiche come quella di Welby, o di persone da anni in coma vegetativo permanente (come Eluana), di ricevere le cure e l’assistenza adeguate. Ma c’è qualcuno che abbia mai messo in discussione tale diritto? Se questo è il tema, gli “antagonisti” dei cosiddetti “pro-vita” non sono certo le famiglie Welby e Englaro, né Saviano e Fazio, ma semmai un’indecente politica del governo che sulla sanità ha tagliato a man bassa, e non fornisce ai malati terminali (e a molti altri) tutto il sostegno che sarebbe doveroso, quale che ne sia il costo.

Perché allora il movimento cosiddetto “pro-vita” pensa di aver diritto a uno spazio analogo a quello di Englaro e Welby, visto che tutti – tranne il governo – siamo d’accordo nell’esigere ogni genere di cura e assistenza per i malati terminali che ne vogliano fare uso? Perché il movimento cosiddetto “pro-vita” pretende che tali malati ne DEBBANO fare uso anche se non vogliono. Mentre Englaro e Welby hanno sempre e solo chiesto che ciascuno possa decidere in libertà e veda rispettato dal sistema sanitario la propria decisione di coscienza. Di questo si è occupato “Vieni via con me”: non della tragedia di una malattia e di una disgrazia terribile, nella quale sono accomunati Welby, Eluana e coloro che il movimento cosiddetto “pro-vita” dichiara di rappresentare. Ma delle vittime di una ulteriore tragedia, voluta dagli uomini e non dal caso: che, nell’orizzonte di una condanna a morte senza colpa alcuna (questa è una malattia terminale, o lo stato vegetativo permanente) viene anche condannato – per crudeltà degli uomini sani – a passare l’attesa dell’esecuzione nella ferocia della tortura inenarrabile.

C’è infatti una asimmetria assoluta tra la richiesta dei Welby e degli Englaro e le pretese dei cosiddetti “pro-vita”. I primi chiedono che sia rispettato la propria scelta sulla propria vita, senza sognarsi di imporla e neppure di suggerirla agli altri compagni di sventura. I secondi all’opposto pretendono di costringere tutti, con la forza del braccio secolare della legge, a condividere la propria. Se la decisione di ciascuno sulla propria vita fosse garantita, come dovrebbe essere in qualsiasi paese che si dichiari civile e che sbandieri il principio della eguale dignità fra le persone, Saviano e Fazio non avrebbero invitato nessuno in trasmissione, perché non sarebbero mai esistiti un “caso Welby” e un “caso Englaro”.

Welby chiedeva solo che sulla propria vita fosse lui a decidere, anziché il cardinal Ruini, Beppino Englaro chiedeva solo che sullo stato vegetativo di Eluana decidesse la volontà espressa da Eluana, anziché quella del cardinal Bagnasco. Saviano e Fazio avrebbero il dovere civile di invitare i cosiddetti “pro-vita” (e lo avrebbero certamente fatto) se ci fosse un movimento o una legge che pretende di imporre a tutti i malati terminali la scelta di Welby, l’obbligo – anziché la libertà – di staccare la spina. Ma una prepotenza del genere non è mai venuta in mente a nessuno. O meglio: potrebbe essere la conseguenza inattesa proprio della logica del movimento cosiddetto “pro-vita”. Perché se sulla mia vita o la tua, amico lettore, o la vostra, signori della cosiddetta “pro-vita”, non ha titolo a decidere esclusivamente chi la propria vita la vive, ma la maggioranza di governo del momento, quella maggioranza domani potrebbe imporre di staccare la spina a tutti, anche a chi non vuole, magari invocando motivi di budget. Una mostruosità totalitaria. Come qualsiasi pretesa che sulla tua vita decida il governo anziché tu stesso.

www.micromega.net

Oggi tutti davanti alla tv per l'ultima puntata di "Vieni via con me"



Gira sul web questo appello, che più “moderato” non si può. Non sappiamo chi lo abbia lanciato, ma siamo felici di diffonderlo.MicroMega
In tutta Italia sta partendo una iniziativa eccezionale, un gigantesco flash mob:

TUTTI davanti alla televisione lunedì 29 novembre, a guardare l'ultima puntata di VIENI VIA CON ME.

E' una importante occasione per fare un piccolo gesto, che può diventare un grande segnale:

- per dire che questa Italia non è completamente assopita e indifferente al suo degrado e vuole dire basta- per dimostrare alla Rai, con un picco di audience, che questi programmi vanno incentivati, che la cultura in tv è possibile e seguita- perché Fazio e Saviano e gli altri autori e chi ha partecipato ci ha messo la faccia- per dire a loro che il loro sforzo è condiviso e apprezzato- per dire a chi spera che tutto torni nel silenzio che gli italiani vogliono continuare, anzi ricominciare, a prendersi cura del proprio paese- per dire ai politici che gli italiani ne hanno abbastanza delle loro beghe di casta, che esigono un rinnovamento

Se saremo 15, 20 milioni davanti alla tv, avremo dato un grande segnale alla politica

E' un piccolo gesto, ma Fazio e Saviano se lo meritano. E se lo merita anche l'Italia che vuole fermare il degrado.

Se credi in questa iniziativa, diffondi questo messaggio a tutti i tuoi contatti. 
Fonte: MicroMega

domenica 28 novembre 2010

Invito alla lettura ...Una lezione dal passato molto interessante da memorizzare "Ma fui anche colpito dall'efficia del boicottaggio: dopo nove giorni durante i quali gli autobus avevano viaggiato deserti, la ditta riportò la tariffa a quattro pence.."



"....Nell'agosto del 1943 presi parte con Gaur, e con altri diecimila, a una marcia di protesta a sostegno del boicottaggio degli autobus da parte degli abitanti di Alexandra che protestavano contro l'aumento delle tariffe da quattro a cinque pence. Quella campagna ebbe su di me un grande effetto. Per la prima volta mi discostai un poco dal mio ruolo di osservatore, e scoprii che marciare con il mio popolo era esaltante e vivificante. Ma fui anche colpito dall'efficia del boicottaggio: dopo nove giorni durante i quali gli autobus avevano viaggiato deserti, la ditta riportò la tariffa a quattro pence.....(Nelson Mandela) "

"..."Nelson", diceva, "io sono stato impegnato nella politica per tanto tempo, e rimpiango ogni giornoche ho sprecato. Ho buttato gli anni migliori della mia vita facendo sforzi inutili al servizio di uomini vani ed egoisti che ponevano i propri interessi al di sopra di quelli del popolo di cui si fingevano paladini. Per quanto ho ricavato dalla mia esperienza, la politica non è altro che una truffa per estorcere denaro alla provera gente"...."(Clements Kadalie che si rivolge a Nelson Mandela).

Lungo cammino verso la libertà (Long Walk to Freedom, 1995) è un'opera autobiografica scritta da Nelson Mandela, leader del movimento anti-apartheid in Sudafrica e primo presidente del Sudafrica dopo la caduta del regime segregazionista. Il libro ripercorre la vita di Mandela dall'infanzia nel Transkei fino al periodo immediatamente successivo la scarcerazione. Gran parte del materiale fu preparato da Mandela durante i suoi 27 anni di carcere a Robben Island e in altri istituti carcerari del Sudafrica.(fonte:  http://it.wikipedia.org/wiki/Lungo_cammino_verso_la_libert%C3%A0 )

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