E IO PAGO
COSTERÀ MOLTO DI PIÙ
Base Nato a Pisa: il governo butta i primi 20 milioni
DI LORENZO GIARELLI
Sul
progetto finale – e sui suoi costi – c’è ancora molta opacità. Ma il Dl
Infrastrutture approvato lunedì in Consiglio dei ministri avvia l’iter
per la nuova contestatissima base militare a Pisa, stanziando i primi 20
milioni di euro. Non è che una goccia nel mare, per un piano che in
origine valeva quasi 200 milioni e che poi ha subito diverse modifiche,
ma è il segnale che il governo intende tirare dritto nonostante le
proteste di diverse sigle ambientaliste e pacifiste.
Di una nuova
base militare a Pisa si è iniziato a parlare quando a Palazzo Chigi
sedeva Mario Draghi. Si tratta di un’opera – uffici, quartier generale
di reparti dei Carabinieri, aree per l’addestramento, eccetera – che
interessa vaste aree del Parco di San Rossore e che ha già avuto l’ok
del nuovo ministro della Difesa Guido Crosetto, del sindaco di Pisa
Michele Conti e delle altre autorità coinvolte (col placet tanto del
centrodestra quanto di pezzi del Pd locale). I primi soldi però arrivano
dal ministero dei Trasporti di Matteo Salvini. Nel Decreto
Infrastrutture si legge infatti che “per la nuova sede dei reparti di
eccellenza dell’Arma dei Carabinieri, segnatamente del Gruppo intervento
speciale, del Primo Reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania e del
Centro cinofili, individuata quale opera destinata alla difesa
nazionale, si autorizza una spesa complessiva di 20 milioni di euro”.
Di
fronte al decreto, le associazioni sul territorio annunciano nuove
mobilitazioni. Francesco Auletta, consigliere comunale della civica di
sinistra Diritti in Comune, giura che “questa base non si farà, né a
Pisa né altrove” e mette in fila gli atteggiamenti di scarsa trasparenza
del ministero, del Comune e della Regione Toscana: “A oggi non sappiamo
quanto costerà complessivamente questa nuova infrastruttura che servirà
a rendere Pisa ancora di più uno dei principali avamposti per la guerra
nel nostro Paese, vista la presenza di Camp Darby e dell’Aeroporto
militare”. Ma il tema è anche sociale: “Come abbiamo ripetutamente
denunciato, si utilizzano decine di milioni di euro per la
militarizzazione del territorio sottraendoli alle priorità sociali. I
finanziamenti provengono non dalla Difesa, ma dal ministero delle
Infrastrutture”. In attesa del conto definitivo.
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MOMO
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