da Enrico Corti
| mar 15 ott, 14:17 (1 giorno fa) |
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Chi comanda?
Sulla nomina di Francesco Spano quale Capo Gabinetto del Ministero della Cultura, fatta dal Ministro Alessandro Giuli, l’Ufficio Stampa Pro Vita e Famiglia ha emesso un Comunicato ove denuncia che “la nomina tradisce il patto elettorale; siamo per questo delusi dall’ incoerenza dimostrata dal Governo Meloni. Sconcerta pensare che il centrodestra abbia bisogno di pescare la propria classe dirigente nel campo avverso, per di più proprio in ambito culturale, già storicamente colonizzato da ideologhi di sinistra".
Per questo, la iper cattolica Onlus ha lanciato una petizione popolare che impone al neo-Ministro della Cultura di revocare immediatamente la nomina del neocapo di gabinetto; tutto ciò perché Francesco Spano nel 2017, con il Governo Gentiloni, quale Direttore l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar), aveva finanziato con 55 mila euro l’associazione laica “L.G.B.T.Q“; allora infamata in quanto bigottamente “accusata d’essere un circolo fomentatore di scambismo promiscuo sessuale di ogni genere e di prostituzione“; meritevoli pertanto d’essere bruciati vivi per mano della neonata Santa Inquisizione.
Per l’Onlus Pro Vita siamo come all’XI° secolo; o come nella prima metà del secolo scorso, quando Il “destra-centrismo liberal anti ideologico (innanzi tutto quello confessionale) si è reso complice della nascita l fascismo; qualcosa di simile sta accadendo ora; arrivando persino a rimbrottare il Governo neo fascista Meloni per come permette ad un Ministro la libertà di non avversare ,come Dio comanda, la presenza nello Stato Costituzionalmente laico di Funzionari ideologicamente non fedeli al credo “Dio-Patria-Famiglia“.
Questi strani tipi di funzionari Mussolini li licenziava; ora in nome del decantato falso mandato elettorale vincente, i sospettabili neo demoni del “L.G.B.T.Q“ la Onlus Pro Vita modernamente li vuole far preventivamente licenziare.
È l’applicazione della democrazia occidentale ereditata dagli Usa, dove come sappiamo per l’elezione del Presidente non vale il principio proporzionale “un cittadino-un voto“, (in Usa declassato a impotente voto primario); ma gli elettori del Presidente sono quelli “grandi“, uno per ogni Stato dei 50 dell’Unione; qui il principio è “uno Stato un voto“; cosicché il “grande elettore“ che proviene dai 40 milioni di cittadini della California equivale al “grande elettore“ che proviene dai 500 mila cittadini del Vermont. Anche per questo si assiste ai tragicomici scontri tra i due candidati alla Presidenza Usa; con la sciocca compiacenza anche delle TV italiane.
In rapporto tra democrazia e partecipazione popolare come ideata dai greci Clistene, Solone e Platone; (dove i possidenti erano esclusi dal Governo della cosa pubblica); la democrazia cosiddetta occidentale rappresenta il massimo dell'anti democrazia popolare; non per nulla i poteri sono monopolizzati dall’economia e dalla finanza e la democrazia è attualmente in crisi ma, avendo affossato Marx e Engels, si è senza idee alternative al potere conservatore.
Va ricordato che nelle elezioni del settembre 2022, se rapportati agli aventi diritto al voto il partito della Meloni ha ottenuto il 14% dei voti con i quali, per una balzana e incongrua legge elettorale, da due anni governa male; il patto elettorale riguarda quindi solo un 14% degli elettori italiani, “che considera l’86% degli elettori italiani come campo avverso, o meglio ancora nemici sinistri demoniaci colonizzatori culturali“; che sono comunque un oceano rispetto al mare nostrum “creato da Dio“ e cosi denominato da un altro uomo della provvidenza; Benito Mussolini .
Enrico Corti.
15 ottobre 2024
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