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domenica 6 maggio 2018
Detenuto evade dal carcere di Lodi. Sappe: fuga annunciata
DOMENICA 06 MAGGIO 2018 15.48.35
POLIZIASICUREZZA
Detenuto evade dal carcere di Lodi. Sappe: fuga annunciata
Detenuto evade dal carcere di Lodi. Sappe: fuga annunciata Un marocchino di 22 anni. Era nel cortile passeggi Roma, 6 mag. (askanews) - Clamorosa evasione di un detenuto straniero, ieri, dal carcere di Lodi. La notizia è diffusa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria - Sappe, che parla di "evasione annunciata". "L'uomo, un detenuto marocchino di 22 anni, ristretto per spaccio, è evaso dal cortile dei passeggi del carcere di Lodi", spiega Donato Capece, segretario generale Sappe, "una evasione annunciata, frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria sulle condizioni di sicurezza dell'Istituto di pena, che ha portato la sicurezza al di sotto dei livelli minimi sottoponendo la Polizia Penitenziaria a rischi e disagi continui. Se avessero ascoltato le denunce del Sappe, probabilmente tutti gli eventi critici denunciati e questa stessa evasione non sarebbe avvenuta". "Ora bisogna catturare l'evaso - prosegue Capece - ma il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Abbiamo registrato un numero di evasioni incredibili, da istituti e da mancati rientri, in pochissime settimane. Quel che denuncia il Sappe da tempo si sta clamorosamente verificando ogni giorno: ossia che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall'aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale - servono almeno 8.000 nuovi Agenti rispetto al previsto, e sono state autorizzate solamente 305 nuove assunzioni? -, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento". Capece è netto nella denuncia: " I vertici dell'Amministrazione Penitenziaria e quelli della Giustizia Minorile e di Comunità hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali". Cro-Mpd 20180506T154819Z
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