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venerdì 31 maggio 2024
Orban alla radio accusa la Nato: pressioni come ai tempi di Hitler
Orban alla radio accusa la Nato: pressioni come ai tempi di Hitler
Vedete ancora profili con lo straccetto giallo blu 🇺🇦 o banderiste isteriche nelle piazze? Oltre alla vergognosa e ormai ridicola propaganda a mezzo tv, dove risulta sempre più indifendibile la scelta di un governicchio prono agli ordini altrui, sarebbe anche il caso di farsi due conti nelle proprie tasche, perché la fogna nazistoide risucchia risorse e consuma come una Ferrari.
Corte dei Conti 2024- La Corte dei conti, Sezione giurisdizionale regionale per la Regione siciliana, definitivamente pronunciando, in accoglimento del ricorso, dichiara irripetibile l'indebito di Euro 3.116,85 accertato nei confronti del sig. OMISSIS., con conseguente diritto ad ottenere la restituzione delle ritenute medio tempore effettuate ai fini del suo recupero coattivo, oltre interessi legali nei termini indicati in parte motiva.
Andrea Zhok Siamo legati mani e piedi a questo gigante in decomposizione che ci porterà a fondo con sé. E chiamiamo questo suicidio collettivo "realizzare i valori occidentali".
In conclusione (o anche TL:DR): la Russia considera le situazioni politico-militari in funzione del rischio per la sua sopravvivenza, la NATO in funzione dei costi. La NATO non si pone il problema di essere distrutta ma di qual è il prezzo da pagare per vincere (o per costringere l’avversario a lasciare quanto prima il tavolo): se è troppo alto rispetto ai benefici che se ne possono trarre o non se ne fa niente o si termina l’investimento, tanto la propria sopravvivenza non è mai a rischio essendo le guerre combattute altrove. La Russia questo ragionamento non se lo può permettere. La minaccia da ovest è sempre potenzialmente distruttiva, questo ovest adesso è vicinissimo e bisogna impedire che si avvicini ancora di più. Qui i NAFO possono esultare nelle loro camerette: ‟Ah, la Russia ha paura di noi!!!” Certo che la Russia ha paura di noi. E fa bene ad averne, vista la sua storia e soprattutto la nostra. Noi però faremmo bene ad avere paura di questa paura, perché questa paura significa, sostanzialmente, che la Russia è disposta ad andare, sempre, molto più in fondo di noi: perché non è la nostra sopravvivenza ad essere minacciata, è la sua. Può tollerare molto, incluso un ridimensionamento anche sostanzioso come quello del post-guerra fredda, finché non percepisce una minaccia esistenziale. Se la percepisce, e l’Ucraina rientra in questo caso, accetterà, come ha fatto, qualunque costo: entrerà in guerra, con tutti i costi umani, economici e politici che la cosa comporta; devasterà in maniera irrimediabile un paese al quale la legano rapporti di amicizia e parentela; accetterà che la propria popolazione civile venga fatto oggetto di atti di rappresaglia; abbandonerà i legami economici e culturali con l’Occidente; accetterà un rapporto sbilanciato, ma non rischioso, con la Cina; e se le operazioni militari non dovessero andare come vuole che vadano, sarà disposta a escalation sempre più gravi, fino a quella ultima.