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sabato 14 dicembre 2024

= Mafia: Cgia, volume affari 40 mld l'anno; vale 2 punti di Pil =

 

SABATO 14 DICEMBRE 2024 08.56.12


= Mafia: Cgia, volume affari 40 mld l'anno; vale 2 punti di Pil =


= Mafia: Cgia, volume affari 40 mld l'anno; vale 2 punti di Pil = (AGI) - Roma, 14 dic. - Il volume d'affari annuo delle mafie italiane si aggira attorno ai 40 miliardi di euro l'anno; una cifra spaventosa che vale praticamente due punti di Pil. Se effettuiamo una comparazione puramente teorica che, tuttavia, ci consente di "dimensionare" la portata del fenomeno, il fatturato dell'industria del crimine risulta essere ipoteticamente al quarto posto a livello nazionale. A dirlo e' l'Ufficio studi della Cgia. La Cgia segnala che il dato relativo al giro d'affari delle organizzazioni criminali di stampo mafioso richiamato in precedenza e' certamente sottostimato, poiche' non e' possibile misurare anche i proventi riconducibili all'infiltrazione di queste realta' nell'economia legale. In virtu' dei dati in possesso dell'Unita' di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d'Italia - struttura che, per legge, riceve ogni anno dagli intermediari finanziari centinaia di migliaia di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette -, prosegue la Cgia, e' stato possibile mappare il numero delle imprese presenti in Italia che potenzialmente sono contigue a contesti di criminalita' organizzata. Oltre alle segnalazioni ricevute, la UIF ha incrociato anche gli scambi informativi acquisiti dalla Direzione Nazionale Antimafia e dall'Autorita' giudiziaria. Grazie a questo mix di dati e' stato possibile censire almeno 150mila imprese che potrebbero essere potenzialmente controllate o collegate a vario titolo alle organizzazioni criminali di stampo mafioso. (AGI)Ila 140856 DIC 24 NNNN

SABATO 14 DICEMBRE 2024 08.59.25


Mafia: Cgia, volume affari 40 mld l'anno; vale 2 punti di Pil (2)=


Mafia: Cgia, volume affari 40 mld l'anno; vale 2 punti di Pil (2)= (AGI) - Roma, 14 dic. - Analizzando la diffusione territoriale delle aziende in "odor di mafia", prosegue la Cgia, scorgiamo che sono le attivita' piu' a rischio sono quelle presenti nelle grandi aree metropolitane. A Napoli, ad esempio, sarebbero quasi 18.500, a Roma poco piu' di 16.700 e a Milano sfiorano le 15.650 unita'. In queste tre realta' geografiche e' concentrato il 34 per cento circa delle imprese a rischio in tutto il Paese. Seguono Caserta con 5.873 imprese, Brescia con 4.043, Palermo con 4.016, Salerno con 3.862, Bari con 3.358 e Catania con 3.291. Gli ambiti criminali in cui le mafie fanno business sono numerosissimi. Tra i principali segnaliamo il narcotraffico, il traffico d'armi, lo smaltimento illegale dei rifiuti, gli appalti pubblici, le scommesse clandestine, il gioco d'azzardo, l'usura, il contrabbando di sigarette e la prostituzione. Tra le attivita' esercitate da queste consorterie malavitose, le estorsioni sono quelle piu' remunerative e le vittime di questo reato sono, quasi esclusivamente, imprenditori. Non solo. Nei territori dove il numero di denunce all'Autorita' giudiziaria per estorsione/racket - ma anche per reati ambientali, contraffazione, lavoro nero, caporalato, etc. - e' molto alto, la probabilita' che vi sia una presenza radicata e diffusa di una o piu' organizzazioni di stampo mafioso e' altrettanto elevata. (AGI)Ila (Segue) 140859 DIC 24 NNNN

SABATO 14 DICEMBRE 2024 08.59.32


Mafia: Cgia, volume affari 40 mld l'anno; vale 2 punti di Pil (3)=


Mafia: Cgia, volume affari 40 mld l'anno; vale 2 punti di Pil (3)= (AGI) - Roma, 14 dic. - In questi ultimi anni l'estorsione, dice ancora la Cgi, e' uno dei pochi reati che ha registrato un forte aumento del numero delle denunce. Negli ultimi dieci anni, infatti, i delitti denunciati dalle forze di polizia all'Autorita' giudiziaria per estorsione sono aumentati del 66,2 per cento, mentre il complesso di tutti i delitti denunciati sono scesi del 19 per cento, passando da 2,89 milioni del 2013 a 2,34 milioni del 2023. E in particolar modo al Nord, fa sapere la Direzione Investigativa Antimafia, il fenomeno estorsivo si sta diffondendo senza ricorrere piu' a minacce esplicite e men che meno all'uso della violenza, ma cercando una specie di "complicita'" con le vittime, imponendo, ad esempio, l'assunzione di personale o fornendo altre tipologie di servizi/forniture. Oppure, proponendo alle imprese soluzioni "condivise" con reciproci vantaggi, come l'attivita' di fatturazione per operazioni inesistenti, ove le vittime devono corrispondere in contanti anche l'importo dell'Iva che poi deve essere versata all'erario dal committente. Consentendo cosi' a quest'ultimo di onorare l'adempimento fiscale e al contempo di occultare la richiesta estorsiva di denaro. Tra il 2023 e il 2013 le denunce per estorsione sono aumentate del 66,2 per cento, con una punta massima del +128,3 per cento nel Nordest. In termini complessivi, e' il Mezzogiorno con 3.877 la ripartizione geografica che nel 2023 ha registrato il piu' alto numero di denunce; seguono il Nordovest con 2.945, il Centro con 2.573 e il Nordest con 2.043. Sempre nello stesso arco temporale, tra le province, invece, le variazioni di crescita piu' importanti hanno interessato, in particolare, Bolzano con il +362,5 per cento, Belluno con il +330 per cento, Verbano-Cusio-Ossola con il +311,1 per cento, Benevento con il +278,6 per cento e Ferrara con il +257,1 per cento. In valore assoluto, infine, la Citta' Metropolitana di Roma e' quella che nel 2023 ha registrato con 1.204 denunce l'ammontare complessivo piu' alto. Seguono Napoli con 836, Milano con 769, Torino con 474 e Bologna con 296. (AGI)Ila 140859 DIC 24 NNNN

SABATO 14 DICEMBRE 2024 09.18.25


CRIMINALITA': CGIA, MAFIE FATTURANO 40 MLD L'ANNO, 'VALGONO' 2% PIL =


ADN0088 7 ECO 0 ADN ECO NAZ CRIMINALITA': CGIA, MAFIE FATTURANO 40 MLD L'ANNO, 'VALGONO' 2% PIL = Sono la 4a industria del paese, 150mila le aziende a rischio infiltrazione Roma, 14 dic. - (Adnkronos) - Con un volume d'affari annuo che si aggira attorno ai 40 miliardi di euro l'anno le mafie italiane 'valgono' praticamente due punti di Pil. Il fatturato dell'industria del crimine risulta essere ipoteticamente al quarto posto a livello nazionale, dopo quello registrato dall'Eni (93,7 miliardi di euro), dall'Enel (92,9 miliardi) e dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) (55,1 miliardi). Lo sottolinea un'analisi dell'Ufficio studi della CGIA, riconoscendo come si tratta comunque di un dato "certamente sottostimato, poiché non è possibile misurare anche i proventi riconducibili all'infiltrazione di queste realtà nell'economia legale". La CGIA ricorda che i dati dell'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia - che riceve ogni anno centinaia di migliaia di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette - incrociati anche con le informazioni della Direzione Nazionale Antimafia e dall'Autorità giudiziaria, permettono di censire almeno 150mila imprese che potrebbero essere potenzialmente controllate o collegate a vario titolo alle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Analizzando la diffusione territoriale delle aziende in ''odor di mafia'', le attività più a rischio emergono nelle grandi aree metropolitane. A Napoli, ad esempio, secondo la CGIA sarebbero quasi 18.500, a Roma poco più di 16.700 e a Milano sfiorano le 15.650 unità. In queste tre realtà geografiche è concentrato il 34 per cento circa delle imprese a rischio in tutto il Paese. Seguono Caserta con 5.873 imprese, Brescia con 4.043, Palermo con 4.016, Salerno con 3.862, Bari con 3.358 e Catania con 3.291. (segue) (Mge/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 14-DIC-24 09:18 NNNN

SABATO 14 DICEMBRE 2024 09.18.25


CRIMINALITA': CGIA, MAFIE FATTURANO 40 MLD L'ANNO, 'VALGONO' 2% PIL (2) =


ADN0089 7 ECO 0 ADN ECO NAZ CRIMINALITA': CGIA, MAFIE FATTURANO 40 MLD L'ANNO, 'VALGONO' 2% PIL (2) = (Adnkronos) - Gli ambiti criminali in cui le mafie fanno business sono numerosissimi. Tra i principali il narcotraffico, il traffico d'armi, lo smaltimento illegale dei rifiuti, gli appalti pubblici, le scommesse clandestine, il gioco d'azzardo, l'usura, il contrabbando di sigarette e la prostituzione. Ma le estorsioni sono le attività più remunerative e le vittime di questo reato sono, quasi esclusivamente, imprenditori. Non solo. Nei territori dove il numero di denunce all'Autorità giudiziaria per estorsione/racket - ma anche per reati ambientali, contraffazione, lavoro nero, caporalato, etc. - è molto alto, la probabilità che vi sia una presenza radicata e diffusa di una o più organizzazioni di stampo mafioso è altrettanto elevata. In questi ultimi anni l'estorsione è uno dei pochi reati che ha registrato un forte aumento del numero delle denunce. Negli ultimi dieci anni, infatti, i delitti denunciati dalle forze di polizia all'Autorità giudiziaria per estorsione sono aumentati del 66,2 per cento, mentre il complesso di tutti i delitti denunciati sono scesi del 19 per cento, passando da 2,89 milioni del 2013 a 2,34 milioni del 2023. E in particolar modo al Nord, fa sapere la Dia, il fenomeno estorsivo si sta diffondendo senza ricorrere più a minacce esplicite o all'uso della violenza, ma cercando una specie di ''complicità'' con le vittime, imponendo, ad esempio, l'assunzione di personale o fornendo altre tipologie di servizi/forniture. Oppure, proponendo alle imprese soluzioni ''condivise'' con reciproci vantaggi, come la fatturazione per operazioni inesistenti, in cui le vittime devono corrispondere in contanti anche l'IVA che poi deve essere versata all'erario dal committente. Consentendo così a quest'ultimo di onorare l'adempimento fiscale e di occultare la richiesta estorsiva di denaro. Tra il 2023 e il 2013 le denunce per estorsione sono aumentate del 66,2 per cento, con una punta massima del +128,3 per cento nel Nordest. In termini complessivi, è il Mezzogiorno con 3.877 la ripartizione geografica che nel 2023 ha registrato il più alto numero di denunce; seguono il Nordovest con 2.945, il Centro con 2.573 e il Nordest con 2.043 (vedi Tab. 2). Sempre nello stesso arco temporale, tra le province, invece, le variazioni di crescita più importanti hanno interessato, in particolare, Bolzano con il +362,5 per cento, Belluno con il +330 per cento, Verbano-Cusio-Ossola con il +311,1 per cento, Benevento con il +278,6 per cento e Ferrara con il +257,1 per cento. In valore assoluto, infine, la Città Metropolitana di Roma è quella che nel 2023 ha registrato con 1.204 denunce l'ammontare complessivo più alto. Seguono Napoli con 836, Milano con 769, Torino con 474 e Bologna con 296. (Mge/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 14-DIC-24 09:18 NNNN

SABATO 14 DICEMBRE 2024 09.28.24


Mafia, Cgia: quarta industria del paese, affari per 40 mld anno


Mafia, Cgia: quarta industria del paese, affari per 40 mld anno Mafia, Cgia: quarta industria del paese, affari per 40 mld anno In Italia sono 150mila le aziende a rischio infiltrazione Roma, 14 dic. (askanews) - Il volume d'affari annuo delle mafie italiane si aggira attorno ai 40 miliardi di euro l'anno; una cifra spaventosa che vale praticamente due punti di Pil. Se effettuiamo una comparazione puramente teorica che, tuttavia, ci consente di "dimensionare" la portata del fenomeno, il fatturato dell'industria del crimine risulta essere ipoteticamente al quarto posto a livello nazionale, dopo quello registrato dall'Eni (93,7 miliardi di euro), dall'Enel (92,9 miliardi) e dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) (55,1 miliardi). A dirlo è l'Ufficio studi della Cgia.(Segue) red-Cam 20241214T092822Z

SABATO 14 DICEMBRE 2024 09.28.30


Mafia, Cgia: quarta industria del paese, affari per 40 mld anno -2-


Mafia, Cgia: quarta industria del paese, affari per 40 mld anno -2- Mafia, Cgia: quarta industria del paese, affari per 40 mld anno -2- Roma, 14 dic. (askanews) - In Italia sono 150mila le imprese nell'"orbita" della criminalità organizzata In virtù dei dati in possesso dell'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d'Italia - struttura che, per legge, riceve ogni anno dagli intermediari finanziari centinaia di migliaia di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette - è stato possibile mappare il numero delle imprese presenti in Italia che potenzialmente sono contigue a contesti di criminalità organizzata. Oltre alle segnalazioni ricevute, la UIF ha incrociato anche gli scambi informativi acquisiti dalla Direzione Nazionale Antimafia e dall'Autorità giudiziaria. Grazie a questo mix di dati è stato possibile censire almeno 150mila imprese che potrebbero essere potenzialmente controllate o collegate a vario titolo alle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Analizzando la diffusione territoriale delle aziende in "odor di mafia", le attività più a rischio sono quelle presenti nelle grandi aree metropolitane. A Napoli, ad esempio, sarebbero quasi 18.500, a Roma poco più di 16.700 e a Milano sfiorano le 15.650 unità. In queste tre realtà geografiche è concentrato il 34 per cento circa delle imprese a rischio in tutto il Paese. Seguono Caserta con 5.873 imprese, Brescia con 4.043, Palermo con 4.016, Salerno con 3.862, Bari con 3.358 e Catania con 3.291. red-Cam 20241214T092829Z

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