Da oggi in edicola il secondo numero speciale
di MicroMega su "Berlusconismo e fascismo"
MicroMega in edicola e libreria dal 1° marzo ha dell’eccezionale: quasi trecento pagine, 46 autori tra le maggiori firme italiane e straniere, da Margherita Hack a Zygmunt Bauman, da Eugenio Scalfari ad Alain Touraine, da Marco Travaglio a Stéphane Hessel. Un numero che continua nell’analisi del berlusconismo iniziata con il primo volume dell’anno, ma che, oltre all’analisi, propone delle vie d’uscita. MicroMega ha infatti invitato varie personalità della società civile e della sinistra italiana a rispondere a un questionario per trovare il percorso migliore, e soprattutto il più praticabile, per uscire dal ventennio berlusconiano. Diverse le risposte, ma quasi tutti - dai dirigenti del Pd, Bersani, Veltroni, D’Alema, a Di Pietro, da Vendola a Eugenio Scalfari e Dario Fo – concordano sulla necessità, in caso di elezioni anticipate, di aprire la coalizione a liste della società civile.
Ma questa Italia in cui si respira un clima da fine Impero che effetto fa vista da fuori? Alcuni tra i maggiori intellettuali del mondo – Hessel, Bauman, Savater, Cercas, Touraine, Cohn-Bendit, Marías, Ali, Lilla, Ben Jelloun, Levy, Daniel - tracciano un quadro davvero cupo: tutti concordano nel definire Berlusconi un unicum non paragonabile a nessun altro leader occidentale e si dicono preoccupati per il destino del nostro paese.
Di fronte a questo scenario può la coscienza dei cattolici rimanere indifferente? Francesco D’Agostino e Roberta De Monticelli discutono di «morale e moralismo», facendo emergere il profilo di due cattolicesimi agli antipodi.
Non mancano in questo numero i saggi che analizzano i vari aspetti del berlusconismo: Angelo d’Orsi spiega perché la manipolazione della storia (soprattutto del fascismo e della Resistenza) sia funzionale al regime; Gianni Canova descrive l’eterno presente liftato in cui vive Berlusconi; Guido Caldiron e Giacomo Russo Spena raccontano come il Cavaliere sia adorato dall’estrema destra come il nuovo Duce; Roberta Carlini e Roberto Petrini descrivono l’Italia delle disuguaglianze e il completo fallimento delle politiche economiche di Berlusconi-Tremonti; Manuele Bonaccorsi ricostruisce il nuovo capitalismo delle cricche; Francesco Erbani delinea la fallimentare politica dei beni culturali dei governi Berlusconi mentre Pier Giovanni Guzzo racconta la sua esperienza alla soprintendenza di Pompei e Giovanna Ricoveri descrive il disastroso stato delle politiche ambientali; Stefano Bartezzaghi delinea i tratti essenziali della semiotica berlusconiana.
Non poteva mancare, infine, lo scherzo di Alessandro Robecchi, che ci propone il suo bunga-bunga test.
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