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giovedì 24 gennaio 2019

CGIL: AL VIA L'ERA LANDINI, SINDACATO RESTA UNITO/ADNKRONOS =

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019 20.51.24 

CGIL: AL VIA L'ERA LANDINI, SINDACATO RESTA UNITO/ADNKRONOS = 

Bari, 24 gen. (AdnKronos) - dall'inviato Alessandra Testorio Maurizio Landini è il nuovo segretario generale della Cgil. Lo ha eletto il 92,7% dell'assemblea generale chiamata al voto. Al termine di un congresso dal percorso accidentato dunque il sindacato riesce a tenere la barra al centro e a confermare un accordo che impedisce uno scontro senza precedenti sulla leadership della confederazione. Per agevolarlo Landini ha scelto di far rivivere la carica di vicesegretario generale, già rivestita dalla stessa Susanna Camusso durante il mandato di Guglielmo Epifani, per offrirla a Vincenzo Colla il cui passo indietro ha spianato la strada ad una intesa con cui evitare la conta, e a Gianna Fracassi per dare visibilità alla differenza di genere. Un accordo però che in mattinata era sembrato o vivere una pesante battuta d'arresto. E qui la ricostruzione dei fatti si fa difficile: secondo i sostenitori di Colla, infatti, Susanna Camusso avrebbe chiesto di restare nella segreteria del sindacato. Una eventualità mai contemplata dall'intesa raggiunta la sera precedente. Camusso smentisce prontamente attaccando con parole pesanti le indiscrezioni, "le gole profonde", chi,in sostanza, "non avendo neanche il coraggio delle proprie azioni, cerca di boicottare la soluzione unitaria che ha trovato la Cgil", aveva aggiunto. Fibrillazioni poi superate dopo qualche ora. L'accordo verrà dunque ribadito e sancito dall'ingresso in segreteria sia di Ivana Galli, leader della Flai, vicina a Landini che fa dunque tramontare qualsiasi altra ipotesi in campo che di Emilio Miceli, segretario generale dei chimici, la Filctem, che si era schierato per Colla. Ad ogni modo quando alle 17,30 si presenta davanti ai 302 delegati dell'Assemblea generale che lo dovranno da li a poco eleggere per tratteggiare le linee programmatiche del suo mandato, emozionatissimo, quasi afono per la tensione, la platea si scioglie in un lunghissimo applauso che l'accompagna nei passaggi più politici sul suo mandato che vedrà al centro, dice dal palco, un'azione per "avviare una nuova stagione di politiche contrattuali, restituire centralità al lavoro, avviare una riforma vera delle pensioni, recuperare un mezzogiorno abbandonato e valorizzare il lavoro pubblico. E ancora: una vera riforma fiscale e la lotta alla corruzione. Temi questi su cui continuerà a schierare la Cgil senza dimenticare di riconfermare l'impegno all'unità sindacale con Cisl e Uil. "L'unità sindacale va ricostruita dal basso", dice riconoscendosi nella direzione tracciata dall'intervento di Annamaria Furlan, leader Cisl dal palco del congresso. E al governo manda subito un primo messaggio: "il governo del cambiamento non sta cambiando un bel niente. Non sta intervenendo sulle cause della situazione economica e la manovra è miope e recessiva, non certo la bussola del cambiamento delle politiche economiche e sociali", ,dice prima di ammonire che "non si cambia il Paese contro e senza il contributo del mondo del lavoro", prosegue prima di chiedere una legge sulla rappresentanza per "dare ai lavoratori la libertà di scegliere il sindacato che meglio li rappresenti senza dover sottostare ai ricatti", incalza. E ancora. Nessun passo indietro sulla Tav, "andare verso il blocco di tutti i cantieri non mi sembra intelligente",dice, ma allo stesso tempo serve "un piano straordinario di investimenti in infrastrutture non solo materiali ma anche sociali che non viene realizzato". E sui migranti difende il diritto all'accoglienza: "il problema di Salvini è quello di chiudere i porti su cui siamo contro e a favore invece di una politica dell'accoglienza ma ci pare che le leggi fatte in questo periodo non siamo accettabili", prosegue ribadendo il giudizio negativo sul reddito di cittadinanza. "Il problema è la confusione che sta facendo questo governo che comunque non ha mai modificato l'art.18 come annunciato. La povertà c'è ma non si può pensare di affrontarla pensando a mescolarla con le politiche del lavoro. Fai solo una grande confusione e non affronti ne' l'una ne l'altro", prosegue. E infine torna a insistere sull'unità della Cgil. "Se qualcuno si sente landiniano, camussiamo o colliano sappia che questi sono sintomi di una malattia da curare subito" ironizza. E ancora, tra gli applausi calorosi del catino della Fiera del Levate, dice: "la Cgil o è una o non è, o è plurale o non è. E dobbiamo ripetere con forza che la Cgil è collettiva e che prima degli interessi personali vengono quelli di chi rappresentiamo". (Tes/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 24-GEN-19 20:51 NNNN

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