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mercoledì 13 novembre 2024

SALUTE. NEL LAZIO OLTRE 9.000 INFARTI L'ANNO E 1.700 DECESSI

 

MERCOLEDÌ 13 NOVEMBRE 2024 10.08.04

SALUTE. NEL LAZIO OLTRE 9.000 INFARTI L'ANNO E 1.700 DECESSI

DIR0804 3 SAL 0 RR1 N/SAN / DIR /TXT SALUTE. NEL LAZIO OLTRE 9.000 INFARTI L'ANNO E 1.700 DECESSI (DIRE) Roma, 13 nov. - Ogni anno nel Lazio si registrano oltre 9.000 infarti. Con 1 paziente su 5 a rischio di un secondo evento cardiovascolare entro dodici mesi, il colesterolo LDL (C-LDL) rappresenta un fattore modificabile fondamentale per prevenire nuovi eventi. Tuttavia, l'80% dei pazienti non raggiunge i livelli raccomandati, esponendosi a possibili recidive. La buona notizia emerge dalle evidenze dello studio italiano AT TARGET-IT coordinato da Pasquale Perrone Filardi, Direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell'Apparato Cardiovascolare, Università "Federico II" di Napoli, Presidente SIC (Società Italiana di Cardiologia) e che ha coinvolto l'UOC di Cardiologia del Policlinico Tor Vergata di Roma, diretta dal Prof. Francesco Barillà. I dati dello studio, che ha coinvolto 771 pazienti post-infarto trattati in 22 centri italiani, sono stati recentemente pubblicati sull'European Journal of Preventive Cardiology e dimostrano l'efficacia dell'approccio "colpisci presto, colpisci forte": intervenire subito dopo l'infarto, in modo intensivo con anticorpi monoclonali inibitori di PCSK9, abbassa i livelli di colesterolo LDL fino al 70%. Il 68% dei pazienti ha raggiunto l'obiettivo raccomandato di C-LDL (55 mg/dL) già al primo controllo, offrendo così una protezione efficace e sicura nella delicata fase post-infarto. Il registro italiano AT TARGET-IT dimostra per la prima volta nella pratica clinica una chiara correlazione: più basso è il livello di LDL, minore è il rischio di nuovi eventi cardiovascolari, con benefici evidenti già dopo 11 mesi. Infatti, i pazienti che hanno raggiunto l'obiettivo di LDL >55 mg/dL hanno visto una significativa diminuzione del rischio rispetto a quelli che non l'hanno raggiunto e che hanno livelli superiori.(SEGUE) (Com/Red/Dire) 10:07 13-11-24 NNNN

MERCOLEDÌ 13 NOVEMBRE 2024 10.08.05

SALUTE. NEL LAZIO OLTRE 9.000 INFARTI L'ANNO E 1.700 DECESSI -2-

DIR0805 3 SAL 0 RR1 N/SAN / DIR /TXT SALUTE. NEL LAZIO OLTRE 9.000 INFARTI L'ANNO E 1.700 DECESSI -2- (DIRE) Roma, 13 nov. - Il beneficio si è dimostrato ancora superiore per chi ha livelli di colesterolo LDL sotto i 43 mg/dL e massimo per chi scende sotto i 23 mg/dL. Questi risultati confermano che abbassare il colesterolo LDL in modo intensivo subito dopo un infarto è sicuro ed efficace con significativi benefici per ridurre il rischio di recidive. I dati dello studio a livello nazionale segnano dei traguardi importanti e trovano conferma dalla rilevazione a livello locale. Una maggiore e più efficace protezione per i pazienti che hanno avuto un infarto, evento che ogni anno nel Lazio riguarda oltre 9000 persone e causa 1.700 decessi. "Il nostro centro ha partecipato allo studio AT TARGET-IT, che ha confermato i dati nazionali: l'impiego tempestivo di anticorpi monoclonali inibitori di PCSK9 ha consentito a oltre il 90% dei pazienti di raggiungere il target C-LDL di 55 mg/dL nei primi 30 giorni dall'infarto", afferma il Prof. Francesco Barillà, Direttore della UOC di Cardiologia, Policlinico Tor Vergata, Roma. "Grazie a queste terapie, l'approccio - sottolinea - 'colpisci presto, colpisci forte' nei pazienti ad alto rischio, si è dimostrato particolarmente efficace nella riduzione dei livelli di LDL, un fattore di rischio importante e che richiede un monitoraggio rigoroso e per il quale è essenziale mettere in atto tutte le strategie terapeutiche necessarie e, come nella nostra regione, garantire politiche di accesso su tutto il territorio". L'efficacia dell'approccio "colpisci presto e colpisci forte" dipende in modo significativo anche dall'aderenza alla terapia. Secondo la letteratura scientifica, solo circa 5 pazienti su 10 (45,9%) a rischio molto alto e 3 su 10 (30,2%) a rischio medio, seguono regolarmente una terapia ipolipemizzante tradizionale.(SEGUE) (Com/Red/Dire) 10:07 13-11-24 NNNN

MERCOLEDÌ 13 NOVEMBRE 2024 10.08.05

SALUTE. NEL LAZIO OLTRE 9.000 INFARTI L'ANNO E 1.700 DECESSI -3-

DIR0806 3 SAL 0 RR1 N/SAN / DIR /TXT SALUTE. NEL LAZIO OLTRE 9.000 INFARTI L'ANNO E 1.700 DECESSI -3- (DIRE) Roma, 13 nov. - "Secondo la nostra esperienza nello studio, l'aderenza alla terapia con anticorpi monoclonali inibitori dei recettori PCSK9 è risultata altissima, raggiungendo il valore massimo del 100%, un dato fondamentale per una significativa riduzione del rischio di nuovi eventi cardiovascolari", afferma il Prof. Barillà. "Sulla base di questa esperienza - spiega - i pazienti trovano questa terapia di più agevole aderenza grazie alla percezione di una cura più incisiva, alla semplicità di somministrazione, favorita dalla modalità iniettiva e alla possibilità di ridurre il dosaggio di statine. Dopo un infarto, inoltre, il bisogno di 'guarigione' è molto sentito, portando a una maggiore attenzione nel seguire le indicazioni dello specialista". "I pazienti che hanno avuto un infarto sono considerati ad altissimo rischio. Le linee guida europee raccomandano di raggiungere livelli di LDL inferiori a 55 mg/dL, e addirittura sotto i 40 mg/dL per chi ha avuto multipli eventi cardiovascolari", afferma il Prof. Pasquale Perrone Filardi, Direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell'Apparato Cardiovascolare dell'Università "Federico II" di Napoli e Presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC). "Tutti i pazienti - aggiunge Filardi - dopo l'infarto dovrebbero fare un controllo dopo 4 settimane di terapia anti-lipidica per verificare l'efficacia del trattamento e se i livelli di LDL non sono ancora ottimali, è necessario modificare e ottimizzare la terapia". Oltre a mantenere una costante aderenza ai trattamenti, i pazienti possono giocare un ruolo attivo nella loro prevenzione secondaria. Dopo un infarto miocardico, per i pazienti è fondamentale mantenere livelli bassi (<55 mg/dL) di colesterolo LDL. Nel caso in cui i valori dovessero non raggiungere gli obiettivi raccomandati, è fondamentale che i pazienti si consultino con il proprio specialista allo scopo di ottimizzare la strategia di trattamento e garantire la massima protezione contro futuri eventi cardiovascolari. (Com/Red/Dire) 10:07 13-11-24 NNNN

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