LUNEDÌ 10 AGOSTO 2020 17.27.58
>ANSA-FOCUS/ Mistero superdiffusori,piu' a rischio per 48 ore
ZCZC2416/SX4 XSP20223014662_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN >ANSA-FOCUS/ Mistero superdiffusori,piu' a rischio per 48 ore Sono una piccola minoranza, ma causano l'80% dei contagi (ANSA) - ROMA, 10 AGO - Non solo i principali responsabili della creazione di focolai di Covid-19 sono i cosiddetti 'superdiffusori', persone che per motivi non ancora del tutto compresi riescono da soli a infettare molti altri soggetti, ma questi ultimi devono anche essere particolarmente sfortunati, e trovarsi in una condizione favorevole al contagio, come ad esempio in un luogo chiuso affollato, proprio quando sono al picco dell'infettivita', una finestra temporale di un paio di giorni al massimo. E' questo il risultato principale di uno studio ancora non pubblicato del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, che ha confrontato le condizioni migliori per il contagio del Covid-19 e dell'influenza. Secondo diverse stime, sottolineano i ricercatori, tra il 10% e il 20% delle persone infette sono responsabili dell'80% delle nuove infezioni, una cifra che non si riscontra in altre malattie respiratorie come appunto l'influenza, in cui invece quasi tutti i contagiati hanno la stessa infettivita'. Nello studio e' stato elaborato un modello matematico che tiene conto delle caratteristiche dei virus, della capacita' di diffondersi (il cosiddetto R0) all''intervallo seriale', la distanza cioe' tra l'inizio dei sintomi e le infezioni secondarie provocate. Le 'superdiffusioni', e' emerso dallo studio, avvengono con piu' probabilita' quando i pazienti hanno il massimo carico virale e allo stesso tempo si trovano in un luogo affollato. La 'finestra' in cui puo' avvenire, spiega al New York Times Joshua Schiffer, l'autore principale, e' di uno o al massimo due giorni. "L'infezione puo' avvenire anche al di fuori di questo periodo, e i pazienti non devono quindi abbandonare le misure come la mascherina o il distanziamento, ma piu' ci si allontana minore e' la probabilita' che la persona sia contagiosa". Individuare i superdiffusori per tempo e' molto difficile, scrivono gli autori. In generale sono persone che hanno una carica virale nelle vie aeree piu' alta degli altri, che in circostanze particolari si puo' diffondere non solo attraverso i droplet, le goccioline piu' pesanti, ma anche attraverso l'aerosol, particelle piu' leggere che restano sospese nell'aria. Alcuni soggetti raggiungono il picco di carica dopo pochi giorni dalla comparsa dei sintomi, altri invece impiegano settimane. Ancora non e' chiaro inoltre se anche gli asintomatici possono essere superdiffusori, anche se per molti ricercatori questa eventualita' e' possibile, ed e' anzi uno degli scenari piu' pericolosi. (ANSA). Y91-BR 10-AGO-20 17:27 NNNN
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