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martedì 17 maggio 2022

*Gas, Ue non non chiarisce zone grigie su pagamento in rubli

 

MARTEDÌ 17 MAGGIO 2022 15.55.00

*Gas, Ue non non chiarisce zone grigie su pagamento in rubli

*Gas, Ue non non chiarisce zone grigie su pagamento in rubli *Gas, Ue non non chiarisce zone grigie su pagamento in rubli Portavoce sotto pressione, ma "linee guida" restano ambigue Bruxelles , 17 mag. (askanews) - Le nuove linee guida inviate venerdì scorso dalla Commissione europea agli Stati membri sulla questione del pagamento in rubli chiesto dalla Russia per le forniture di gas alle imprese dell'Ue danno "una risposta è chiara". Lo ha affermato il portavoce capo della Commissione, Eric Mamer, durante il briefing quotidiano per la stampa oggi a Bruxelles. Ma dopo essere stato messo sotto pressione da una decine di domande dei giornalisti, il portavoce non ha risolto i dubbi né chiarito le "zone grigie" (definizione del premier italiano Mario Draghi della settimana scorsa) che restano in questa vicenda. Le linee guida, ha detto Mamer, "indicano agli Stati membri quello che si può fare. Prevedono che si possa: aprire un conto in valuta, quella prevista dai contratti, presso la Gazprombank; fare i pagamenti in questo conto nella valuta previsto dai contratti; fare una dichiarazione che attesta che il pagamento è così completato. Tutto quello che va oltre queste linee guida contravverrebbe al regime di sanzioni Ue contro la Russia". Le imprese europee, ha continuato il portavoce, "devono pagare le forniture di energia nella valuta prevista nei contratti. Se è previsto il pagamento in euro e invece si paga in rubli, non si rispetta il contratto". Quindi, gli è stato chiesto, bisogna comprendere che l'apertura di un secondo conto in rubli presso Gazprombank da parte delle imprese europee (come prevede il decreto russo di fine marzo) violerebbe le sanzioni. E in base a quale base giuridica? "Non posso dare informazioni su casi specifici riguardo al riferimento specifico al regime di sanzioni", ha risposto, in modo sibillino, Mamer. "L'obiettivo dichiarato" delle linee guida, ha insistito il portavoce della Commissione, "è di spiegare quello che può essere fatto. Ora le società possono aprire un conto specifico presso Gazprom e fare versamenti su questo conto, dichiarando che in questo modo il pagamento è completo". Più in generale, Mamer ha osservato che il rischio di un ricatto energetico da parte della Russia "non è affatto nuovo". Sull'energia, ha riconosciuto, "siamo ostaggi della Russia; per questo abbiamo preso tutte le iniziative di diversificazione possibile, e abbiamo proposto di ridurre di due terzi le importazioni di energia da fonti fossili della Russia, e domani la Commissione presenterà la proposta 'REpowerEU'" con le misure specifiche per eliminare del tutto questa dipendenza energetica. "Evidentemente - ha continuato il portavoce - fino a che continueremo a importare energia fossile dalla Russia, resteremo sottoposti ai suoi ricatti. Le autorità russe cercheranno di attuare questo ricatto? Nessuno può dirlo. Ma abbiamo visto che questo è già stato il caso per due paesi nelle ultime settimane (Polonia e Bulgaria, ndr). Potrebbe dunque succedere in qualsiasi momento. La responsabilità delle autorità europee e nazionali è dunque quella di fare in modo di essere il più preparati possibile. Avevamo già presentato un insieme di misure per azioni a breve termine, e domani ne presenteremo altre per il medio termine" con il pacchetto "REpowerEU". Mamer non ha infine risposto alla domanda se sia possibile pagare le forniture in euro attraverso un conto in rubli. "Non sono un operatore dei servizi finanziari. Noi non abbiamo detto che è consentito aprire un conto in rubli per vedere se pagando in euro le cose funzionano". Nelle linee guida "è scritto nero su bianco: si può aprire un conto in euro, e se il contratto stipulato prevede il pagamento in euro, si deve pagare in euro. Non possiamo andare in tutte le possibili multiple variazioni di si possono inventare. Abbiamo detto per iscritto ciò che è consentito, non posso dare altre risposte perché ho detto tutto quello che potevo dire". "Noi diciamo ciò che è possibile fare nel quadro del nostro regime di sanzioni; che andare al di là non è consentito, non è compatibile con il regime di sanzioni,; e abbiamo descritto" con l'ultima versione delle linee guida "un grado di flessibilità supplementare in rapporto alla situazione preesistente", ha concluso Mamer. Loc 20220517T155449Z

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