MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2022 12.13.05
LAVORO: LO STUDIO, 63% LAVORATORI DICHIARA DI AVER SUBITO DISCRIMINAZIONE ALMENO UNA VOLTA =
ADN0414 7 ECO 0 ADN ECO NAZ LAVORO: LO STUDIO, 63% LAVORATORI DICHIARA DI AVER SUBITO DISCRIMINAZIONE ALMENO UNA VOLTA = La nuova survey Cegos: la formazione come asset per contrastare la discriminazione Milano, 28 set. -(Adnkronos/Labitalia) - Secondo l'ultima survey Cegos, condotta su 4.000 dipendenti - di cui 500 italiani - e oltre 400 tra direttori e manager delle Risorse Umane - di cui 60 italiani - dal titolo "Diversity & Inclusion nelle aziende: le competenze legate alle sfide di una trasformazione culturale", il 63% dei lavoratori ha dichiarato di essere stato oggetto di discriminazione sul luogo di lavoro almeno una volta e l'82% di aver assistito ad almeno una forma di emarginazione perpetrata in primo luogo dai colleghi di pari livello, ma anche dai manager di linea. Un dato che si ritrova principalmente, secondo i responsabili HR, in riferimento all'età (25%), alle condizioni di salute (19%), al genere (18%), all'aspetto fisico (16%), al livello scolastico e allo status sociale (16%). La discriminazione basata sull'età è particolarmente diffusa anche in Italia (40%), così come quella di genere (27%). Assumono rilevanza anche identità di genere (18% vs 10% a livello globale) e situazione famigliare (17% in Italia contro l'11% su scala internazionale). Tra le forme di emarginazione subita, i dipendenti citano l'aspetto fisico (24% in generale, 27% per gli italiani), seguito da età (23%), opinioni politiche (20%) e genere (18%); tra quelle cui hanno assistito gli italiani il fattore nazionalità è al quinto posto. Dipendenti ed HR Manager concordano (con percentuali tra il 20% e il 38%) sul fatto che gli episodi di discriminazione si riscontrino principalmente in tre momenti: durante l'assunzione, in fase di promozione e di integrazione. Consapevoli di ciò, per promuovere l'inclusione 3 HR su 4 affermano di applicare politiche di non discriminazione proprio in fase di recruiting (in Italia l'85% utilizza metodi il più possibile oggettivi per valutare le competenze) e per favorirla ulteriormente ritengono utili (con percentuali tra il 74% e l'82%) anche le leve dell'organizzazione del lavoro (più flessibilità o supporto per la genitorialità o in caso di malattie croniche) e della formazione specifica sul tema sensibilizzando tutti gli stakeholder. (segue) (Map/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 28-SET-22 12:13 NNNN
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