Rientrato in Italia giusto in tempo per vedere questa pantomima a reti unificate (a “lingue unificate” come dice Vauro) con Zelensky.
Ora, io capisco che possa non piacere Putin, ma perché debba piacere, o in Italia si debba far finta di piacere, uno come Zelensky?
Capisco anche che in pochi possano aver notato che si è presentato con una felpa sulla quale era raffigurato non il ‘Tryzub’, il tridente bizantino simbolo dell’Ucraina, ma il tridente con la spada, simbolo dei nazifascisti dell’OUN (Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini) durante la Seconda Guerra Mondiale e dei neofascisti di Pravyj Sektor. Neppure io me ne sarei accorto se non me lo avessero fatto notare gli amici controinformatori. Posso capire che certi particolari possano sfuggire anche a Mattarella, al Papa e a Vesapa, ma magari i servizi avrebbero potuto controllare anche quello oltre che i tombini di Roma.
Quello che invece non capisco è come non si faccia o non si voglia vedere che razza di persona sia questo Zelensky e lo si voglia accogliere come un eroe e addirittura “difensore dei valori europei”.
Delle due una: o non si ha un’idea chiara di chi sia Zelensky, cosa abbia fatto, che responsabilità ha, le balle che ha raccontato al popolo ucraino, la gente che ha mandato al massacro, le libertà che ha limitato, i diritti civili che ha violato, le provocazioni fatte, le repressioni ordinate, oppure davvero sono quelli i “valori europei”.
In ogni caso questa gente di palazzo che stende tappeti rossi a personaggi del genere non ci rappresenta. A me no di sicuro.
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