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giovedì 29 dicembre 2016

R. STAMPA / MENINGITE, REZZA (ISS): COME CAPIRE QUANDO SI RISCHIA DAVVERO


R. STAMPA / MENINGITE, REZZA (ISS): COME CAPIRE QUANDO SI RISCHIA DAVVERO

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R. STAMPA / MENINGITE, REZZA (ISS): COME CAPIRE QUANDO SI RISCHIA DAVVERO
(9Colonne) Roma, 29 dic - "Anche se il caso della maestra ricoverata al Gemelli non è stato causato da un meningococco, ma da un altro agente patogeno è bene non abbassare la guardia contro la meningite. Non è il caso di sottovalutare ogni possibile azione di prevenzione". Lo afferma Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, in una intervista al Messaggero, nella quale "sottolinea che "negli ultimi due anni, si è verificata una situazione anomala, soprattutto nell'area che va da Firenze e lungo la Valle dell'Arno, fino al mare. Per fortuna nonostante siano stati segnalati alcuni casi in questa area, non abbiamo avuto casi secondari e questo dimostra che la profilassi attivata funziona. E nelle aree vicine della stessa Toscana o della Liguria e dell'Emilia, non si registrano casi in eccesso" e "non mi stanco di ripeterlo: vale la pena vaccinarsi e vaccinare i propri figli: sia quelli più piccoli, sopra i 13 mesi con il quadrivalente, che gli adolescenti". In una intervista a Repubblica tuttavia l'esperto esclude che chi voglia andare in vacanza in Toscana debba vaccinarsi: "Non ce n'è bisogno, così come chi va a fare un viaggio in Inghilterra, dove la malattia è molto diffusa, non fa il vaccino. Discorso diverso vale per chi ci resta a lungo, e infatti la Regione offre la vaccinazione a studenti universitari e lavoratori". Quindi sottolinea che "l'influenza si manifesta con un febbrone, il mal di testa, il mal di gola e la tosse secca ma non dà, come la meningite, rigidità della nuca e nemmeno i sintomi classici di quando l'infezione batterica si diffonde in modo esteso, come le macchioline sulla pelle. Comunque bisogna stare tranquilli, perché i medici sono perfettamente in grado di diagnosticare la meningite e perché i casi sono rarissimi". Perché l'influenza quest'anno è arrivata in anticipo? "Non siamo in grado di dirlo con certezza, così come non sappiamo ancora se arriverà ad un picco più alto degli anni passati e di conseguenza avremo molti più casi. Quest'anno due dei tre virus influenzali che circolano sono un po' mutati ed è probabile, a parità di vaccinazione, che ci siano più persone suscettibili di ammalarsi". Ha ancora senso vaccinarsi contro l'influenza? "Si può anche fare, ma potrebbe essere troppo tardi per proteggersi. Ci vogliono infatti due settimane per sviluppare le difese immunitarie e visto che il picco influenzale è vicino, il rischio è di ammalarsi comunque".
(red)
290841 DIC 16  

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