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domenica 4 ottobre 2020

ANSA/Nuova Caledonia resta francese, nuovo no a indipendenza

 

DOMENICA 04 OTTOBRE 2020 19.24.27

ANSA/Nuova Caledonia resta francese, nuovo no a indipendenza

ZCZC4866/SXA XAI20278000473_SXA_QBXB R EST S0A QBXB ANSA/Nuova Caledonia resta francese, nuovo no a indipendenza Ma vittoria di misura,da domani negoziati.Macron,'riconoscente'' (di Tullio Giannotti) (ANSA) - PARIGI, 04 OTT - Cresce la voglia di indipendenza dalla Francia della Nuova Caledonia, ma il referendum lo vince il No e l'arcipelago del Pacifico resta con Parigi. Da lunedi' cominceranno i negoziati per una autonomia controllata, i leader delle parti sono stati convocati dal premier Jean Castex. Emmanuel Macron ha detto di accogliere il risultato - 53,26% - "con un profondo sentimento di riconoscenza" ma, visto lo scarto risicato, anche con "umilta'". A 18.000 chilometri da Parigi, in posizione strategica nel sud del Pacifico, questo arcipelago colonizzato dai francesi nel 1853 ha visto una mobilitazione senza precedenti per questo secondo referendum sull'autodeterminazione in due anni. In quello del 2018, il No aveva vinto con il 56,7% dei voti, 3 punti in piu' di oggi, eppure si disse che lo scarto era inferiore alle previsioni. Oggi, ancora di piu', gli indipendentisti escono rafforzati dalla consultazione, e sperano che un terzo referendum possa essere l'occasione giusta per il fatidico Si'. In base agli accordi di Noume'a, infatti, entro 2 anni si puo' decidere una terza chiamata alle urne dal momento che il FLNKS (Fronte di liberazione nazionale kanako e socialista) ha piu' di un terzo dei seggi. Questa determinazione e' stata confermata da Roch Wamytan, il presidente della coalizione indipendentista, nonostante l'opposizione dei lealisti che non vorrebbero impegnarsi in una terza campagna elettorale che rischia, a loro parere, di "spaccare la societa'". La divisione "profonda" nella comunita' caledoniana viene ammessa, nel dopo-referendum, anche dal capo del governo, Thierry Santa, al termine di alcuni mesi di avvicinamento alla scadenza elettorale piuttosto movimentati e polemici. Il referendum era talmente sentito che la percentuale di votanti ha fatto segnare un record (85,64%), contro l'81% di due anni fa. Il si' e' aumentato di 4 punti persino nella capitale Noume'a, roccaforte lealista, raggiungendo il 23,31%. Nelle strade dell'arcipelago francese, strategico per la sua posizione e per le sue riserve di nickel, hanno sfilato prima e anche subito dopo il voto i kanaki indipendentisti, con bandiere e auto a clacson spiegati. Tradizionalmente piu' calmo il settore "europeo", quello dei fautori di una permanenza della Nuova Caledonia nella Repubblica francese, che ha pero' denunciato "pressioni" davanti ai seggi da parte degli avversari. Il secondo referendum - che si e' svolto senza mascherine e senza nessuna cautela sanitaria vista l'assenza di epidemia di Coronavirus nell'arcipelago - e' l'ultima tappa in sequenza cronologica del processo di decolonizzazione cominciato nel 1988, al termine del periodo piu' violento dell'insurrezione dei kanaki e della loro guerra civile con i "caldoches", i filoeuropei eredi dei colonizzatori. Il processo negoziale comincio' con gli accordi di Matignon, consolidati 10 anni dopo con l'accordo di Noume'a, un nuovo passo verso l'autonomia dell'arcipelago, un riequilibrio economico e una decentralizzazione politica. "Oggi sappiamo che siamo al bivio - ha detto Macron in un discorso all'Eliseo subito dopo aver appreso i risultati - abbiamo davanti due anni per dialogare e immaginare il futuro e non soltanto quello istituzionale". Il premier Jean Castex, come da lui preannunciato, riunira' fin dai prossimi giorni tutti i responsabili politici della Nuova Caledonia per disegnare una "road map" verso una maggiore autonomia e un graduale trasferimento di poteri. (ANSA). GIT 04-OTT-20 19:23 NNNN

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