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martedì 29 marzo 2022

Ft: Mosca non chiede più Ucraina "smilitarizzata"

 

MARTEDÌ 29 MARZO 2022 08.39.10

*Ft: Mosca non chiede più Ucraina "smilitarizzata" e "denazificata"

*Ft: Mosca non chiede più Ucraina "smilitarizzata" e "denazificata" *Ft: Mosca non chiede più Ucraina "smilitarizzata" e "denazificata" In bozza negoziale sì all'adesione Ue in cambio a rinuncia Nato Roma, 29 mar. (askanews) - Mosca non chiede più che l'Ucraina venga "smilitarizzata" e "denazificata" nell'ambito dei negoziati per un accordo di cessate il fuoco, che comporterebbe da parte di Kiev la rinuncia all'adesione alla Nato in cambio di garanzie di sicurezza e della prospettiva di entrare nell'Ue. E' quanto hanno riferito al Financial Times quattro fonti al corrente dei negoziati in corso tra Mosca e Kiev, aggiungendo che nella bozza di documento non compare più anche un'altra questione inizialmente avanzata dalla Russia, la tutela legale della lingua russa in Ucraina. Le delegazioni di Russia e Ucraina si incontreranno oggi e domani a Istanbul. David Arakhamia, leader del partito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in parlamento e membro della dele negoziale di Kiev, ha detto al Financial Times che le parti sono vicine a un accordo sulle garanzie di sicurezza e sull'adesione all'Ue, ma si è detto cauto sulle prospettive di una svolta: "Tutte le questioni" sono "sul tavolo fin dall'inizio" dei negoziati, ma "molti punti, come in ogni singola questione, sono punti irrisolti". Sim 20220329T083902Z

MARTEDÌ 29 MARZO 2022 08.40.25

Ft: Mosca non chiede più Ucraina "smilitarizzata"... -2-

Ft: Mosca non chiede più Ucraina "smilitarizzata"... -2- Ft: Mosca non chiede più Ucraina "smilitarizzata"... -2- Roma, 29 mar. (askanews) - Nell'ambito dell'accordo in discussione, l'Ucraina rinuncerebbe anche allo sviluppo di armi nucleari e ad ospitare basi militari straniere, ottenendo in cambio quello che Arakhamia ha definito "una formulazione vicina all'articolo 5 della Nato", attraverso le garanzie di sicurezza da parte di paesi quali Russia, Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Cina, Italia, Polonia, Israele e Turchia. Qualsiasi eventuale accordo, tuttavia, dovrebbe essere concordato con i garanti e ratificato dai loro parlamenti, ha detto domenica scorsa Zelensky, aggiungendo che anche l'Ucraina dovrebbe sottoporre l'accordo a un referendum prima di modificare la Costituzione. Processo che potrebbe richiedere almeno un anno. La bozza di accordo in esame non comprende il punto più critico dei negoziati, ossia il futuro di Crimea e Donbass, che dovrebbe essere affrontato in un futuro faccia a faccia tra Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin. Mosca chiede a Kiev di riconoscere il controllo russo sulla penisola di Crimea, annessa nel 2014, così come sulla regione del Donbass in mano ai separatisti, ma Arakhamia ha detto al Ft: "Non riconosceremo mai alcun tipo di confine se non quello presente nella nostra Dichiarazione di Indipendenza. Questo è il punto più critico". Per ora, hanno detto le fonti al Ft, l'Ucraina è pronta a discutere di questioni umanitarie come il ripristino dell'approvvigionamento idrico della Crimea e l'impegno a non tentare di riconquistare la penisola con la forza. In caso di cessate il fuoco, i ministri degli Esteri dell'Ucraina e della Russia si incontrerebbero per redigere documenti distinti per definire le garanzie di sicurezza e ulteriori accordi su questioni sociali, come la protezione della lingua russa in Ucraina. Poi si procederebbe all'organizzazione del faccia a faccia tra Putin e Zelensky. Sim 20220329T084021Z

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