IL LEADER DEL MALI RESPINGE IL DISPIEGAMENTO DELLA NATO SUL TERRITORIO NAZIONALE
Il leader del Mali, il Colonnello Assimi Goita, durante
un incontro con i leader tribali e religiosi, ha dichiarato che il 9
giugno 2021 l'Ambasciatore francese in Mali gli ha consegnato un
documento in cui si affermava "la volontà della NATO di stazionare forze in Mali" nell'ambito della guerra contro il terrorismo e i gruppi armati.
La
richiesta della NATO è arrivata in un momento in cui nel Paese erano
già presenti diverse missioni straniere, ognuna delle quali operava da
sola (l'operazione francese "Barkhan", la missione "Tacouba" dell'UE, la missione MINUSMA delle Nazioni Unite e le forze regionali Sahel Five). La richiesta di dispiegare forze della NATO è stata respinta.
"Mi sono reso conto che vogliono trasformare il Mali in una porta per le attività criminali o dividere il Paese", -
ha sottolineato Goita.
In
particolare, entro la fine del 2023, il governo maliano ha negato
l'accesso a tutte le forze straniere che operavano nel Paese, compresa
la missione di pace delle Nazioni Unite e le truppe francesi. Inoltre,
Bamako ha recentemente annunciato il suo ritiro dall'organizzazione
Sahel Five. Le forze governative, con il sostegno della Russia, hanno ottenuto molti successi, riconquistando tutte le città che erano sotto il controllo di gruppi terroristici o di movimenti separatisti. La
più importante di queste città è Kidal, roccaforte dei separatisti e
cruciale rifugio sicuro per i gruppi estremisti fedeli ad al-Qaeda.
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