Caduta libera
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| mer 20 nov, 18:24 (14 ore fa) |
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La
partecipazione alle elezioni alle elezioni regionali ( la istituzione
più giovane fra quelle indicate dalla Costituzione) è in caduta
libera.Liguria, Emilia e Romagna e Umbria sono le tre vittime di questo
fuggi fuggi da parte dei cittadini che,probabilmente,hanno visto in
queste istituzioni il punto più basso del rapporto fra chi è stato
eletto ai vertici delle stesse ( con l'imbroglio " decidi tu chi deve
governare" sull' esempio dei Sindaci) e gli aventi diritto al voto.
Con ogni probabilità il tutto ha a che
vedere con la mala gestione dei poteri trasferiti alle Regioni dalla
improvvida d'alemiano modifica del titolo quinto della Costituzione ed
in primo luogo con la regionalizzazione della sanità che forma circa l'
80 % del bilancio regionale!
Ma anche i Comuni non stanno bene.
Certo,l'attenzione dei media televisivi e cartacei si sposta quando al
voto sono chiamati i capoluoghi di Regione ma il disinteresse è
altissimo quando al voto non vanno quelli grandi mai normali comuni da
quelli con meno di 300 abitanti a quelli da 50,100mila residenti!
Anzio,Nettuno (Lazio) Cosoleto (Calabria) e Sparanise (
Campania) sono i 4 Comuni che il 17 e 18 novembre hanno avuto la
necessità di rinnovare il Consiglio comunale e l'elezione diretta del
Sindaco. Ad Anzio ( quasi 60.000 abitanti) la
partecipazione è scesa dal 54 al 45%. A Nettuno ( 48.000
abitanti ) è passata dal 63 al 46%.
. A Cosoleto (748 abitanti) è salita dal 48 al
67%.
A Sparanise (7.200 abitanti) la partecipazione alle elezioni del
consiglio e del Sindaco è passata da 79 al 71%. Che
considerazioni dobbiamo fare di fronte a questi risultati?
Viene da pensare che tanto più piccolo è
l'ambito in cui si deve decidere ( i programmi rischiano di essere solo
dei contorni indecifrabili) maggiore è la partecipazione. Se queste
considerazioni hanno una fondatezza lo vedremo alle prossime elezioni
regionali ( Veneto,Puglia e Campania in primis nel 2025 ) e poi più
avanti altre Regioni importanti fra cui la Lombardia. Ma su tutte
campeggerà l'elezione del Parlamento.
Quello che ci interessa affermare intanto è che ci sarà
un appuntamento molto importante ed è il referendum contro la
disgraziata legge sull' autonomia regionale differenziata che vorrebbe
non solo trasferire nuovi e più ampio poteri alle Regioni
( nonostante i fallimenti già conclamati) ma anche trasformare la
Repubblica in tante piccole entità con differenze molto marcate in
termini di diritti da cittadino a cittadino a secondo di dove ha la
residenza. Se nelle elezioni per le istituzioni
decide chi partecipa indipendentemente se di più o di meno degli aventi
diritto rispetto al 50%,nei referendum il quorum da raggiungere è il
50% + 1 degli aventi diritto,pena la nullità del referendum.
La posta in gioco ( i
diritti) è troppo alta per farcela scippare da chi preferirebbe andare
al mare!
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