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giovedì 21 novembre 2024

Caduta libera

 

Caduta libera

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enzo jorfida

mer 20 nov, 18:24 (14 ore fa)
a Ccn: me

La partecipazione alle elezioni alle elezioni regionali ( la istituzione più giovane fra quelle indicate dalla Costituzione) è in caduta libera.Liguria, Emilia e Romagna e Umbria sono le tre vittime di questo fuggi fuggi da parte dei cittadini che,probabilmente,hanno visto in queste istituzioni il punto più basso del rapporto fra chi è stato eletto ai vertici delle stesse ( con l'imbroglio " decidi tu chi deve governare" sull' esempio dei Sindaci) e gli aventi diritto al voto.                                  Con ogni probabilità il tutto ha a che vedere con la mala gestione dei poteri trasferiti alle Regioni dalla improvvida d'alemiano modifica del titolo quinto della Costituzione ed in primo luogo con la regionalizzazione della sanità che forma circa l' 80 % del bilancio regionale!                                                            Ma anche i Comuni non stanno bene.      Certo,l'attenzione dei media televisivi e cartacei si sposta quando al voto sono chiamati i capoluoghi di Regione ma il disinteresse è altissimo quando al voto non vanno quelli grandi mai normali comuni da quelli con meno di 300 abitanti a quelli da 50,100mila residenti!                       Anzio,Nettuno (Lazio) Cosoleto (Calabria) e Sparanise ( Campania) sono i 4 Comuni che il 17 e 18 novembre hanno avuto la necessità di rinnovare il Consiglio comunale e l'elezione diretta del Sindaco.                           Ad Anzio ( quasi 60.000 abitanti) la partecipazione è scesa dal 54 al 45%.            A Nettuno ( 48.000 abitanti ) è passata dal 63 al 46%.                                                           . A Cosoleto (748 abitanti) è salita dal 48 al 67%.                                                                      A Sparanise (7.200 abitanti) la partecipazione alle elezioni del consiglio e del Sindaco è passata da 79 al 71%.          Che considerazioni dobbiamo fare di fronte a questi risultati?                                              Viene da pensare che tanto più piccolo è l'ambito in cui si deve decidere ( i programmi rischiano di essere solo dei contorni indecifrabili) maggiore è la partecipazione. Se queste considerazioni hanno una fondatezza lo vedremo alle prossime elezioni regionali ( Veneto,Puglia e Campania  in primis nel 2025 ) e poi più avanti altre Regioni importanti fra cui la Lombardia.     Ma su tutte campeggerà l'elezione del Parlamento.                                                    Quello che ci interessa affermare intanto è che ci sarà un appuntamento molto importante ed è il referendum contro la disgraziata legge sull' autonomia regionale differenziata che vorrebbe non solo trasferire nuovi e più ampio poteri alle Regioni                ( nonostante i fallimenti già conclamati) ma anche trasformare la Repubblica in tante piccole entità con differenze molto marcate in termini di diritti da cittadino a cittadino a secondo di dove ha la residenza.                    Se nelle elezioni per le istituzioni decide chi partecipa  indipendentemente se di più o di meno degli aventi diritto rispetto al 50%,nei referendum il quorum da raggiungere è il 50% + 1 degli aventi diritto,pena la nullità del referendum.                                                        La posta in gioco ( i diritti) è troppo alta per farcela scippare da chi preferirebbe andare al mare!

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