SALUTE: MOLTIPLICATE CELLULE STAMINALI PER NUOVE CURE LEUCEMIA =
(AGI) - Firenze, 5 mag. - Maggiori speranze per coloro che
dovranno essere sottoposti a trapianto di midollo. Oggi e'
possibile aumentare il numero delle cellule staminali cordonali
in laboratorio in modo da trapiantare in tempi rapidi un
maggiore numero di pazienti. E' il risultato di una tecnica
presentata nel corso del V congresso Gitmo (Gruppo italiano
trapianti di midollo osseo) che si e' aperto oggi a Firenze.
"L'esito del trapianto - spiega il Stefano Guidi, direttore del
programma clinico adulti trapianto di cellule staminali
emopoietiche dell'AOU Careggi di Firenze - dipende dalla
quantita' di cellule trapiantate. Spesso le unita' di sangue
placentare hanno una scarsa quantita' di cellule tale da
renderla inadeguata ai pazienti adulti, condizionando
negativamente i risultati dell'intervento". Nei centri
trapianto piu' avanzati e' cominciato un programma di ricerca
per l'espansione di cellule staminali cordonali in laboratorio
in modo da trapiantare in tempi rapidi con cellularita'
adeguata un sempre maggiore numero di pazienti. "Le modalita'
di espansione sono diverse" spiega ancora Guidi. Coltura in
sospensione liquida, sistemi a perfusione continua, co-coltura
con cellule stromali ed altri ancora con risultati clinici sono
in corso di validazione". Il Centro regionale trapianto di
midollo osseo della AOU Careggi di Firenze partecipa ad un
progetto di ricerca internazionale che prevede la selezione di
unita' di sangue placentare conservate in doppia sacca. "In
questo modo - spiega il direttore del programma adulti - e'
possibile utilizzare una parte dell'unita' cordonale per
effettuare il trapianto in modo convenzionale, garantendo
quindi il mantenimento della tecnica ad oggi di uso comune. La
seconda sacca viene espansa 'ex-vivo' per tre settimane in un
laboratorio centralizzato e reinfusa il giorno successivo al
trapianto effettuato in modo convenzionale. La procedura di
espansione ha consentito di incrementare mediamente di 10 volte
la quantita' di cellule staminali emopoietiche trapiantate ai
pazienti. I risultati preliminari sono molto confortanti e
confermano la notevole riduzione del rischio trapiantologico".
In Italia il solo Centro Trapianti della AOU Careggi di Firenze
ha arruolato un paziente in questo programma. Il paziente era
affetto da una leucemia acuta in stato avanzato quindi con
speciale difficolta' ad essere sradicata e ad elevato rischio.
"Il trapianto e' stato effettuato da oltre un anno con bassa
tossicita' e recupero midollare pronto e sostenuto - conferma
Guidi". "Le nuove frontiere della ricerca e della medicina ci
permettono di usare due cordoni per un unico trapianto e di
effettuare espansioni e infusioni intraossee" commenta il
professor Alberto Bosi, presidente Gitmo e ordinario di
malattie del sangue all'Universita' di Firenze. "Tutte queste
possibilita' che migliorano i risultati, ampliando il numero di
cellule reinfuse, per noi fondamentale". (AGI)
Com/Sep
051631 MAG 11
NNNN
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