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martedì 27 dicembre 2011
RICERCA. DOTTORI VERSO ESTERO, ISTAT: SOPRATTUTTO UOMINI DEL NORD
RICERCA. DOTTORI VERSO ESTERO, ISTAT: SOPRATTUTTO UOMINI DEL NORD
MOBILITÀ INTERNA: 'ATTRAGGONO' TRENTINO, PIEMONTE, VENETO, LAZIO.
(DIRE) Roma, 27 dic. - Sono soprattutto uomini i dottori di
ricerca che scelgono di lasciare l'Italia, mentre per quanto
riguarda la mobilita' interna tra le regioni piu' scelte ci sono
il Trentino, il Piemonte, il Veneto e il Lazio. È quanto afferma
l'Istat, che tra dicembre 2009 e febbraio 2010 ha realizzato la
prima indagine totale sui dottori di ricerca che avevano
conseguito il titolo nel 2004 e nel 2006 al fine di analizzarne
la condizione occupazionale a, rispettivamente, circa cinque e
tre anni di distanza. Scrive l'istituto: "L'universo e'
costituito da 15.568 dottori di ricerca: 8.443 del 2004 e 10.125
del 2006".
Al centro dello studio, quindi, la migrazione interna e quella
verso l'estero. Le emigrazioni dei dottori di ricerca, scrive
l'Istat, "dalla ripartizione geografica di origine seguono la
direttrice Sud-Nord, riflettendo, a volte, scelte di
trasferimento assunte gia' prima del dottorato". Risulta quindi
che "piu' dell'80% dei dottori originari di Piemonte, Lombardia,
Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Sardegna continua a vivere nella
stessa regione. Una minore capacita' di trattenimento (inferiore
al 70%) e' esercitata dalla maggior parte delle regioni
meridionali". La capacita' attrattiva maggiore "si riscontra per
Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana,
Lazio e Piemonte: oltre il 24% dei dottori di ricerca che vivono
in queste regioni al momento dell'intervista risulta provenire da
altri contesti regionali". (SEGUE)
(Gas/ Dire)
11:30 27-12-11
RICERCA. DOTTORI VERSO ESTERO, ISTAT: SOPRATTUTTO UOMINI DEL NORD -2-
(DIRE) Roma, 27 dic. - Guardando al Centro e al Mezzogiorno, "il
saldo (rispetto alla residenza prima dell'iscrizione
all'universita') risulta decisamente negativo per le regioni
dell'Adriatico centro-meridionale, per la Basilicata, la Calabria
e la Sicilia (bilancio negativo di oltre il 20%)".
Piu' propensi allo spostamento verso l'estero "sono i dottori
di ricerca di sesso maschile, mentre non si riscontrano
differenze di genere con riferimento alla mobilita' interna". A
muoversi di piu', soprattutto al di fuori dei confini nazionali,
"sono i dottori che provengonono dal Nord che hanno trascorso
periodi all'estero durante il percorso di studi o che nel proprio
lavoro svolgono attivita' di ricerca in modo prevalente. Una
maggiore attitudine allo spostamento si riscontra tra quanti
hanno conseguito il dottorato a un'eta' inferiore ai 32 anni e
tra coloro che provengono da famiglie in cui almeno uno dei due
genitori ha conseguito un titolo universitario".
L'attitudine alla mobilita' "e' evidente soprattutto per i
dottori di ricerca dell'area delle Scienze fisiche, delle Scienze
matematiche e informatiche e dell'Ingegneria industriale e
dell'informazione".
(Gas/ Dire)
11:30 27-12-11
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