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venerdì 6 gennaio 2012

L'agenzia delle entrate riscopre a Cortina l'efficacia dei controlli su scontrini e ricevute.

Lef, da Agenzia entrate nel 2010 solo 4.788 controlli su scontrini e ricevute (-700%)

L'agenzia delle entrate riscopre a Cortina l'efficacia dei controlli su scontrini e ricevute. Una maggiore presenza sul territorio è positiva ma attenti a trasformare la lotta all'evasione in un fattore prevalentemente mediatico.
Di Villiam Rossi
L'Agenzia delle entrate negli ultimi anni ha sostanzialmente abbandonato i controlli su scontrini e ricevute. Nel 2010 gli accessi finalizzati alla verifica della corretta emissione di tali documenti e degli altri obblighi strumentali sono stati 4.788, con un calo rispetto al 2009 di oltre il 700%. Se si fa il raffronto con il periodo 2006-2007 il calo è dell'ordine del 2.000%. Un vero peccato se, come sembra dai risultati ottenuti a Cortina con un giorno di lavoro di 80 funzionari, tali controlli sono particolarmente proficui. Dall'analisi dell'attività dell'Agenzia delle entrate contenuta nella relazione al rendiconto dello Stato 2010 della Corte dei Conti emerge che nel 2007, anno di maggiore impegno sul versante dei controlli legati a scontrini e ricevute, l'Agenzia delle entrate fece 84.091 controlli, in crescita rispetto ai 73.155 del 2006. Successivamente è iniziato un progressivo calo che ha portato i controlli nel 2008 a 66.785 per poi scendere ancora a 34.776 nel 2009 fino a toccare il fondo nel 2010 con 4.788 controlli. Il trend negativo non muta di molto se si considerano gli accessi per il controllo della veridicità dei dati utilizzati per l’applicazione degli studi di settore, passati da 112.187 del 2006 ai 29.699 del 2009 e ai 41.577 del 2010.



Viene da chiedersi come mai in questi anni l'Agenzia abbia ridotto al lumicino gli accessi per il controllo degli obblighi strumentali, se tale attività è in grado di produrre gli effetti propagandati nel comunicato diffuso dall'Agenzia al termine dell'attività di Capodanno nella località di montagna frequentata dai Vip. Lo stesso direttore dell'Agenzia Attilio Befera, all'indomani del suo insediamento aveva criticato l'attività di contrasto in precedenza operata dall'Agenzia sul versante degli obblighi strumentali che all'epoca poteva contare anche su una  normativa particolarmente efficace che prevedeva la chiusura temporanea degli esercizi dopo tre infrazioni.

L'operazione messa in atto a Cortina, dimostra anzitutto la mancanza negli ultimi anni di una adeguata strategia nella lotta all'evasione. Si punta ad azioni mediaticamente eclatanti senza preoccuparsi dell'efficacia dell'attività nel medio e lungo periodo. Il contrasto ai fenomeni evasivi non può infatti esaurirsi in alcune iniziative come la visita alle stazioni sciistiche durante le feste di fine anno e ai porti turistici frequentati dai Vip d'estate. In questi anni abbiamo assistito, ad opera del precedente governo allo smantellamento di una efficace normativa di contrasto (si pensi alla cancellazione degli elenchi telematici clienti e fornitori, della trasmissione telematica dei corrispettivi, della riscossione tracciata dei compensi professionali, del telecontrollo dei distributori automatici, nonché all’improvvido dimezzamento delle già tenui sanzioni applicabili in caso di adesione all’accertamento). Il nuovo Governo sta ora cercando di rimediare, almeno in parte, all’opera di demolizione attuata nel triennio passato con la fissazione di una nuova soglia di mille euro per i pagamenti in contante e con l’obbligo di comunicazione delle movimentazioni finanziarie all’Anagrafe dei rapporti da parte dei gestori. Molte cose restano ancora da fare, prima fra tutte il ripristino degli elenchi telematici clienti e fornitori, magari abolendo l’inefficace obbligo di trasmissione delle fatture di importo superiore a tremila euro, frettolosamente introdotto nel 2010 per tentare di arginare l’evasione ormai dilagante. 

Attività come quella messa in campo a Cortina possono al massimo confermare ciò che agli italiani e anche agli uffici dell'Agenzia è ampiamente noto da decenni. E cioè che molti proprietari di autovetture di lusso dichiarano redditi incompatibili con il loro tenore di vita o che molti esercizi non documentano correttamente gli incassi. Ma proprio perchè il fenomeno è noto e ampio non ci si può più limitare ad azioni di mera propaganda. Occorre allora agire in profondità. Per avere i dati sui Suv e incrociarli con le dichiarazioni dei redditi non è necessario andare a Cortina. Basta consultare le banche dati a disposizione dell'Agenzia e fare gli incroci. Se il controllo degli obblighi strumentali è importante ai fini del contrasto all'evasione e del recupero di materia imponibile non occorre azzerarali per poi fare delle operazioni sporadiche. Un errore che l'Agenzia non può permettersi è quello di trasformare la lotta all'evasione in operazioni mediatiche che portano grandi titoli ma lasciano sostanzialmente le cose come stanno.
Occorre allora adottare e mantenere nel tempo una strategia in grado di ridurre progressivamente tutti quei fenomeni elusivi ed evasivi che caratterizzano il nostro sistemafiscale. Occorre fare emergere per quanto possibile spontaneamente le basi imponibili oggi occultate, soprattutto attraverso un uso intelligente delle opportunità offerte dalla tecnologia, e reprimere adeguatamente i comportamenti improntati ad effettiva volontà di evadere. Lo Stato deve conquistare il rispetto anche dei contribuenti più riottosi al proprio dovere. L'evasione in molti casi è un calcolo economico che mette in relazione il vantaggio certo e immediato del non pagare il dovuto con il rischio di un eventuale e sporadico accertamento. Solo una azione dell’amministrazione seria e costante può trasmettere all'evasore la percezione di un rischio reale e immediato in caso di comportamento scorretto. Gli evasori sanno bene che negli ultimi treanni i controlli strumentali sono stati sostanzialmente azzerati, che la normativa sugli incroci telematici è stata in gran parte demolita e che la lotta all'evasione non era certamente una priorità del governo. Ora il governo è cambiato. C'è solo da sperare che, sotto la sua guida, l'Amministrazione possa operare con la determinazione e la costanza che non ha mostrato nel recente passato.

Nella tabella che segue riportiamo l'andamento degli accessi (diversi dalle verifiche) per il controllo degli obblighi fiscali dal 2006 al 2010.
 Anno         totale accessi        n. controlli scontrini, ricevute, ecc.           n. controlli studi di settore                                      

 2006            185.342                                                73.155                                                       112.187                                    
2007              161.675                                               84.091                                                         77.584                                      
2008             102.367                                                66.785                                                         35.582                                    
2009               64.475                                                34.776                                                         29.699                                      
2010               46.365                                                  4.788                                                         41.577                                       

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