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venerdì 25 marzo 2016

BELGIO: ESPERTA DENUNCIA, EUROPOL NON MONITORA SOCIAL IN ARABO E TURCO



BELGIO: ESPERTA DENUNCIA, EUROPOL NON MONITORA SOCIAL IN ARABO E TURCO





 Bruxelles, 25 mar. (AdnKronos) - Europol monitora i social media solo
nelle principali lingue europee, non in turco e in arabo. A
sottolinearlo, in una conversazione con l' Adnkronos è Roberta Bonazzi,
direttore esecutivo dell' European Foundation for Democracy, un
istituto politico con sede a Bruxelles che segue i temi della difesa
della democrazia di fronte alla minaccia terroristica.

 "I terroristi lavorano come un network ed è chiaro che anche noi
dobbiamo agire come una rete", afferma Bonazzi, secondo la quale le
dichiarazioni uscite dal Consiglio europeo dei ministri dell' Interno e
la Giustizia "sono le stesse del post 11 settembre, dell' indomani
degli attentati di Madrid e di Parigi". Dopo gli attentati di
Bruxelles, aggiunge, c'è ora "un ulteriore richiamo a risolvere gli
evidenti ostacoli nello scambio di informazioni all' interno
dell' Europa e fra l' Europa e l' esterno".

 Ma per contrastare il terrorismo bisogna sicuramente fare di più e in
modo più agile, nota Bonazzi. Il Belgio, con le sue divisioni
politiche e linguistiche "è un caso estremo di barriere burocratiche",
ma anche Europol, l' agenzia di polizia europea, ha "i limiti di una
grande struttura, con lentezze burocratiche e lavora solo nelle lingue
ufficiali europee ", prosegue l' esperta, rilevando l' assenza di
monitoraggio dei social media in turco e arabo. (segue)

 (Civ/AdnKronos)

ISSN 2465 - 1222
25-MAR-16 17: 25

NNN
BELGIO: ESPERTA DENUNCIA, EUROPOL NON MONITORA SOCIAL IN ARABO E TURCO (2)





 (AdnKronos) - Il Belgio, piccolo paese dal quale si raggiunge in poche
ore Francia, Olanda e Germania, è un crocevia per l' Europa, "ma anche
per la criminalità organizzata e il terrorismo", spiega Bonazzi. Gli
islamisti belgi francofoni, sottolinea, sono legati a quelli francesi,
e quelli delle aree fiamminghe all' Olanda.

 Mentre i governi, prosegue, sono "rimasti indietro", hanno ignorato i
finanziamenti arrivati ai gruppi fondamentalisti negli ultimi
vent' anni, hanno delegato ad organizzazioni religiose islamiche "ruoli
che dovrebbero essere di competenza dello stato, come l' educazione e
le attività sociali, senza aver capacità di distinguere fra Islam e
islamismo", finendo per favorire gruppi che hanno come obiettivo "un
Islam politico" e sostengono "una visione di noi e loro, una visione
antagonista e non di integrazione".

 (Civ/AdnKronos)

ISSN 2465 - 1222
25-MAR-16 17: 25

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