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sabato 16 luglio 2016

Referendum: le ragioni del 'No' al Politicamp di Civati





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Referendum: le ragioni del 'No' al Politicamp di Civati
(ANSA) - ROMA, 16 LUG - Mattinata all'insegna delle ragioni
del no al referendum Costituzionale per la settima edizione del
Politicamp di Pippo Civati in corso a Reggio Emilia. Durante il
panel dal titolo "Dietro la Riforma, lezioni costituzionali per
un voto consapevole", si sono alternati i professori di diritto
costituzionale Nadia Urbinati, Gianfranco Pasquino, Andrea
Pertici, Roberto Zaccaria e Barbara Pezzini.
Per Nadia Urbinati "Non si va a votare, e questa riforma non
risolve il problema. Bisogna costruite maggioranze che siano
tallonate da opposizioni attive e non accentrare. Votare no a
questa proposta non vuol dire che non ne faremo una migliori. Io
sfido la ministra Boschi a spiegare l'articolo settanta senza
leggere il testo, a parole sue".
Gianfranco Pasquino parla invece dell'Italicum del quale dice
"non mi è andato proprio giù. Noi non viviamo crisi di
governabilità, ma una crisi di rappresentanza che non si risolve
con un premio di maggioranza, ma dando agli elettori il massimo
del potere politico, ovvero quello di scegliere il
rappresentanti con il voto preferenza. Un Governo di coalizione
da risposte migliori, perché si media. I due inconvenienti
dell'Italicum sono che fa coincidere presidente del consiglio e
capo del partito". Per Pasquino "l' Italicum distorce e
stravolge la forma di governo parlamentare. Inoltre la storia
che le preferenze elettorali portino corruzione è stata
ingigantita all'inverosimile. Nel 1991 ci siamo espressi in un
referendum per la preferenza unica. Abbiamo votato con
preferenza unica solo una volta, nel 1992, e sono state le
elezioni a minor tasso di corruzione di sempre."
Andrea Pertici pone invece l'accento sulle tante "menzogne"
portate avanti dai promotori del sì, a partire da quello sui
costi che che "rimarrebbero pressoché invariati". Quanto alla
capacità decisionale attraverso il superamento del bicameralismo
perfetto, "anche la monarchia lo supera. Si tratta di una logica
di grande semplificazione che fa del nuovo Senato un enorme
pasticcio".
L'ex Presidente della Rai Roberto Zaccaria attacca invece
sulla formazione delle leggi: "Il governo dopo aver promosso la
riforma costituzionale ci ha sbattuto la fiducia. Si dice ai
cittadini: decidete se volete il governo o no. Chi vota no è
contro il paese, ma si tratta di una semplificazione. Come
avviene anche nei processi normativi. Le società complesse
chiedono sintesi della complessità, non abbattimento della
complessità. + un'idiozia quella che propone il Governo".
Barbara Pezzini infine parla di come la riforma stravolga il
Titolo V, modificato solo nel 1999: "un pendolo senza logica
perché la riforma mette in discussione anche l'autonomia
finanziaria delle Regioni sacrificata in nome
dell'accentramento. Scorciatoie - ha concluso- di consolidamento
di maggioranze facili". (ANSA).
PH
16-LUG-16 16:33 NNN    

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