P.a.: primo monitoraggio su Foia, 73% richieste senza risposta =
(AGI) - Roma, 8 apr. - Il silenzio amministrativo e' stato eliminato,
ma le pubbliche amministrazioni continuano a tacere. E' quanto emerge
dal rapporto 'Ignoranza di Stato', curato dalla ong 'Diritto di
Sapere', che presenta "risultati e raccomandazioni" dal primo
monitoraggio nazionale sul Foia italiano. Dal 23 dicembre 2016 al 28
febbraio scorso, i 56 volontari che hanno collaborato al monitoraggio
hanno inviato 800 richieste di accesso generalizzato via email o via
pec (tra i temi piu' frequenti, sanita', spesa pubblica e migranti):
ben il 73% delle richieste Foia non ha ricevuto risposta entro 30
giorni, termine stabilito dal decreto trasparenza per la conclusione
del procedimento, che, come prevede la legge, deve avvenire "con
provvedimento espresso e motivato". Anche considerando le risposte
arrivate in ritardo fino a un tempo complessivo di 45 giorni, si
legge nel dossier, la "frazione di pubbliche amministrazioni che
ignora le richieste si attesta comunque oltre la meta', ovvero al
53%". Ben il 52% delle pec inviate dai volontari di 'Diritto di
Sapere' non ha ricevuto alcuna risposta. (AGI)
Red (Segue)
080700 APR 17
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P.a.: primo monitoraggio su Foia, 73% richieste senza risposta (2) =
(AGI) - Roma, 8 apr. - Nel rapporto, inoltre, si evidenzia che vi
sono "troppi dinieghi illegittimi": il decreto trasparenza, infatti,
definisce una serie di limiti ed eccezioni all'accesso generalizzato
che devono essere gli unici motivi di diniego per le Pubbliche
amministrazioni: il 35% dei rifiuti rilevati nel corso del
monitoraggio condotto da 'Diritto di Sapere' appartiene alla
categoria "dinieghi irregolari", in cui l'accesso e' stato negato per
"mancanza di motivazione" o utilizzando "eccezioni non previste dal
decreto". Prendendo in considerazione solo gli enti a cui sono state
inviate, nell'ambito del monitoraggio, piu' di 50 richieste, "pessimi
segnali", si legge nel rapporto, sono arrivati da ospedali (90% di
richieste ignorate) , Asl (70%) e Ministeri (60%) ; Comuni e
Prefetture, in media, hanno ignorato una richiesta Foia su 2.
Un risultato migliore viene dalle Regioni che hanno risposto a 6
richieste su 10 (delle 50 inviate) e dalle Forze dell'ordine che, pur
essendo poco rappresentative perche' destinatarie di sole 8
richieste, hanno risposto al 75%. Escludendo gli enti nazionali, che
non hanno risposto a piu' della meta' delle richieste Foia (55%),
sono pochissime comunque le regioni italiane che hanno avuto 'grandi
performance'. Lombardia e Lazio, ad esempio, dove hanno sede gran
parte degli enti pubblici coinvolti nel monitoraggio, hanno scelto di
non dare alcuna risposta a piu' della meta' delle richieste di
accesso che sono state loro inviate: il 67% per le P.a. lombarde e il
73% degli enti con sede nel Lazio. Sono infatti 111 (su 166 inviate)
le richieste bypassate in Lombardia, 61 (su 84) nel Lazio. La
situazione e' risultata di poco migliore in Veneto e in Piemonte dove
non e' stata data risposta al 56% delle richieste Foia. Nelle regioni
dove sono state inviate meno di 55 richieste, la 'maglia nera' va
alla Calabria, dove e' stato ignorato l'86% della ventina di
richieste trasmesse. Performance migliori in Valle d'Aosta, Friuli
Venezia Giulia e Umbria. (AGI)
Red (Segue)
080700 APR 17
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P.a.: primo monitoraggio su Foia, 73% richieste senza risposta (3) =
(AGI) - Roma, 8 apr. - Anche quando la Pubblica amministrazione
decide di rispondere, cio' non significa, si osserva nel dossier, che
la richiesta verra' valutata nella sua interezza: nel 15% dei casi,
infatti, le Pubbliche amministrazioni non hanno fornito alcun
riscontro su uno o piu' punti della richiesta. Nonostante vi siano
ancora "grossi problemi di applicazione", il principio di accesso
generalizzato, scrive 'Diritto di sapere', ha permesso di ottenere
documenti e informazioni che prima non erano disponibili, perche' non
inseriti negli obblighi di pubblicazione e non accessibili con la
legge 241/1990 sul diritto di accesso amministrativo. Poche risposte,
quindi, ma in diversi casi molto interessanti: tra le richieste che
hanno ottenuto risposta entro i 30 giorni previsti dalla legge, il
59% ha garantito l'accesso a tutte le informazioni; si arriva a una
percentuale del 63% se si considerano anche quelle per cui e' stato
ottenuto almeno l'80% delle informazioni.
Tra i documenti che i volontari hanno ottenuto, le ricevute delle
spese di viaggio dei presidenti delle Regioni Toscana, Emilia-Romagna
e Valle d'Aosta, documenti e dati sulla gestione dei migranti
(regolamenti interni ai Cie, numeri di rimpatri, informazioni
sull'accesso alle cure, nominativi e contatti di responsabili dei
Cie), copie di ispezioni sanitarie realizzate dalle Asl lombarde
nelle carceri di Pavia, Como, Busto Arsizio e Bergamo, email di
reclamo inviate dai cittadini alle aziende di trasporto pubblico a
Torino e Napoli e la documentazione presentata dai candidati al
concorso per professore associato bandito dall'Universita' del
Molise.
Quanto ai tempi di risposta, il rapporto mette in luce il fatto
che la Pubblica amministrazione che decide di rispondere a una
richiesta di accesso lo fa piu' velocemente che in passato: nel 2013,
i dati segnalavano come in media agli enti servissero 30 giorni per
replicare a una richiesta di accesso con la legge 241/1990, oggi si
deve aspettare in media 23 giorni. (AGI)
Red
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