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domenica 13 gennaio 2019

= Governo: rush finale per reddito e quota 100, giovedi' il Cdm =



DOMENICA 13 GENNAIO 2019 12.42.50

= Governo: rush finale per reddito e quota 100, giovedi' il Cdm =

(AGI) - Roma, 13 gen. - Rush finale del Governo per l'approvazione dei due provvedimenti 'bandiera' della coalizione gialloverde, reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni con l'introduzione di quota 100. Il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato che il Consiglio dei ministri che approvera' le due misure si terra' giovedi' 17 gennaio. "Giovedi' in Consiglio dei ministri arrivera' l'approvazione definitiva del reddito di cittadinanza", ha affermato spiegando che "le imprese che assumeranno chi beneficia del reddito di cittadinanza avranno sgravi fiscali fino a 18 mesi" e che saranno tagliate "anche le pensioni dei sindacalisti, la fine dell'inizio. Stiamo provando a far virare una petroliera, una grandissima nave che stava andando a schiantarsi contro gli scogli. Un po'. Le misure dovevano essere approvate la settimana scorsa e il ritardo ha sollevato dubbi su un accordo all'interno della maggioranza. Perlessita' fugate dal premier Giuseppe Conte il quale ha sottolineato la complessita' del provvedimento su cui il governo sta "lavorando da mesi" e che vuole "fare bene". La spiegazione dello slittamento alla prossima settimana e' nella necessita' di avere il parere della Ragioneria, che a sua volta attende la relazione tecnica: d'altronde, nelle bozze del provvedimento le previsioni di spesa sono state piu' volte modificate. E proprio ieri sono uscite le ultime limature al testo. Tra le novita' c'e' lo stop al reddito dopo un anno se non si accetta un'offerta congrua. Dopo 12 mesi se il beneficiario del reddito di cittadinanza rifiuta un'offerta "congrua di lavoro" perdera' il diritto, prevede il decreto in cui si spiega che "decade dal reddito di cittadinanza chi rifiuta un'offerta di lavoro congrua, dopo averne gia' rifiutate due, ovvero, indipendentemente, dal numero di offerte precedentemente ricevute, rifiuta una offerta congrua dopo il dodicesimo mese di fruizione del beneficio". (AGI) Ing/Gin (Segue) 131242 GEN 19 NNNN
DOMENICA 13 GENNAIO 2019 12.43.02

= Governo: rush finale per reddito e quota 100, giovedi' il Cdm (2)=

(AGI) -Roma, 13 gen. - Previsto poi un ruolo attivo dell'Inps nella ricerca degli aventi diritto. "L'Inps e' autorizzato ad inviare comunicazioni informative mirate sul reddito di cittadinanza ai nuclei familiari che a seguito dell'attestazione dell'Isee presentino valori dell'indicatore o di sue componenti compatibili" con i criteri per riceverlo, spiega la bozza. Nel provvedimento ancora ci saranno "misure non monetarie ad integrazione del reddito di cittadinanza, quali misure agevolative per l'utilizzo di trasporti pubblici, di sostegno alla casa, all'istruzione e alla tutela della salute". Uno dei nodi ancora da sciogliere e' quello degli stranieri: dapprima si e' calcolato di dare il beneficio a quelli che sono residenti in Italia da 5 anni, poi a quelli che vivono da 10 anni di cui due continuativamente. Nel ricalcolo delle risorse risulterebbero cosi' dei fondi per alzare le pensioni dei disabili, come richiesto dalla Lega e non previsto dalle bozze del decreto che sono circolate. Di Maio ha assicurato che i 260.000 invalidi che percepiscono un trattamento avranno accesso al programma del reddito senza doversi riqualificare per il lavoro e avranno una pensione da 780 euro se sono da soli a 1.300 euro se in famiglia. Altro punto in attesa di chiarimento e' il Tfs dei dipendenti pubblici che sceglieranno di andare in pensione con quota 100: la bozza prevede che possano prendere la buonuscita quando matureranno i requisiti della legge Fornero ma la ministra della Pa Giulia Bongiorno e il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon hanno garantito che gli statali avranno la possibilita' di avere il Tfs subito grazie ad una convenzione che sara' firmata con gli istituti bancari: non e' ancora chiaro se gli interessi saranno a totale o parziale carico dello Stato. Un'altra questione sollevata in settimana e' il potenziamento dei Centri per l'impiego e l'inquadramento dei 4.000 navigator che dovranno favorire il Patto per il lavoro di chi richiede il Rdc. Le Regioni hanno protestato per il mancato coinvolgimento e chiesto un confronto urgente, prima del varo del decreto. Di Maio ha spiegato che i navigator saranno assunti a tempo determinato ma che l'impegno e' a stabilizzarli nei prossimi anni. Potrebbero infine essere nuovamente modificati i termini per opzione donna considerando non piu' le lavoratrici nate nel 1960 ma quelle nate nel 1959. (AGI) Ing/Gin 131242 GEN 19 NNNN
DOMENICA 13 GENNAIO 2019 12.52.44

Damiano: Reddito cittadinanza non arriva perché mancano soldi

Damiano: Reddito cittadinanza non arriva perché mancano soldi "Ogni giorno ha la sua bozza" Roma, 13 gen. (askanews) - "Passa un giorno, passa l'altro, ma il Decreto del Governo su Quota 100 e Reddito di cittadinanza non arriva. Ogni giorno ha la sua 'bozza', che corregge quella del giorno precedente". Lo dichiara Cesare Damiano, leader dei Laburisti Dem. "Questo 'prendere tempo' - continua - nasconde il fatto che, molto probabilmente, i conti non tornano con la Ragioneria e che le promesse non fanno il paio con le risorse disponibili. Il Pd deve avere la capacità di fare proposte alternative. Protestare è doveroso, ma non basta, e, soprattutto, non possiamo apparire come quelli che sono contro le Quote e contro il sostegno ai più poveri, tutte misure che abbiamo inventato noi e che ci sono state malamente scippate dai gialloverdi". (segue) Sen 20190113T125237Z
DOMENICA 13 GENNAIO 2019 12.54.33

Damiano: Reddito cittadinanza non arriva perché mancano soldi -2-

Damiano: Reddito cittadinanza non arriva perché mancano soldi -2- Roma, 13 gen. (askanews) - "Cominciamo a dire quello che vogliamo: il Decreto deve decorrere dal primo gennaio. La retroattività serve per non avere un vuoto normativo che riguarda l'Ape sociale, che è scaduta il 31 dicembre scorso, e che deve essere resa strutturale. Non ci stanchiamo di ripeterlo: Quota 100 e Ape sono misure complementari, non si oppongono e non si sovrappongono. La prima favorisce chi ha carriere lunghe e continue, perlopiù i lavoratori, perché richiede un minimo di 38 anni di contributi. L'Ape favorisce invece chi ha carriere meno continuative, le lavoratrici, e chi svolge attività faticose: richiede solo un minimo di 36 anni di contributi (non 38) per le 15 categorie di lavori gravosi, soltanto 30 anni per chi è disoccupato e 28 per le donne disoccupate con due figli. Quota 100, da sola, non risolverebbe un problema di equità sociale. Va rivista la normativa che consente ai disoccupati l'accesso all'Ape sociale: va riformulata la legge n.232 del 2016 (art 1 comma 179) che afferma che l'Ape va riconosciuta a coloro che 'si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale', sopprimendo con un emendamento la parte del testo che prevede che 'hanno concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno tre mesi'. Non deve più essere necessario aver utilizzato gli ammortizzatori. In questo modo si risolverebbero molti problemi, considerato il fatto che di 76.049 domande per l'Ape, ben 57.572, il 75,7%, sono relative a disoccupati. Attivare la nona salvaguardia degli esodati, che riguarda al massimo 6.000 lavoratori. Ripristinare l'indicizzazione delle pensioni, come concordato dal precedente Governo con i sindacati, applicando il modello a 'scaglioni' ante legge Fornero. La soluzione adottata dal Governo colpisce le pensioni oltre i 1.500 euro lordi mensili. Non sono 'pensioni d'oro'. Chiarire il meccanismo della 'pensione di cittadinanza', i cui contenuti non sono ancora noti e non sono sufficienti le dichiarazioni fatte nelle conferenze stampa. I pensionati che hanno pensioni fino a 500 euro lordi mensili sono 2.017.774, dati 2017, con pensioni medie pro capite di 3.404 euro all'anno. Per portare gli importi a 9.360 euro (780x12 mensilità), considerando solo chi è sotto i 500 euro, occorrono 12 miliardi. Anche se tagliamo a metà la risorsa necessaria, perché non tutti avranno diritto, si tratta pur sempre di una cifra ragguardevole. Dove sono questi soldi? Senza considerare il fatto che a cifre di pensione da 700-800 euro oggi si arriva con molti anni di contributi. Da adesso in poi non serviranno più? Il futuro sarà fatto di lavoro nero?". "Queste sono le proposte che mi sento di formulare e che, mi auguro, dovrebbero far parte della battaglia di opposizione del Pd", conclude. Sen 20190113T125426Z

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