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mercoledì 15 gennaio 2020

Al via progetto Human Screenome per studiare l'uso dei media


MERCOLEDÌ 15 GENNAIO 2020 13.58.45


Al via progetto Human Screenome per studiare l'uso dei media

ZCZC4342/SXB XSP94799_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Al via progetto Human Screenome per studiare l'uso dei media (EMBARGO ALLE 19.00)Raccogliera' dati su tempo passato su schermo (EMBARGO ALLE 19.00) (ANSA) - ROMA, 15 GEN - Registrare e misurare, momento per momento, non solo quanto tempo si trascorre ma anche cosa si fa davanti ad uno schermo: e' l'obiettivo di Human Screenome Project, il primo progetto su larga scala per capire e analizzare in molto ultra-dettagliato l'uso dei media e delle tecnologie digitali e del loro effetto su individui e societa'. A spiegarne i dettagli, sulla rivista Nature, sono tre ricercatori dell'universita' di Stanford, Byron Reeves, Thomas Robinson e Nilam Ram. La maggior parte degli studi, fatti nel decennio passato sull'effetto dei media, ha il limite di basarsi sui dati auto-riportati dagli utenti, senza contare che le persone di solito tendono a sotto o sovra-riportare il tempo di esposizione, spesso anche nell'ordine di diverse ore al giorno. Lo Human Screenome Project e' uno sforzo collettivo per analizzare tutto cio' che gli individui vedono e fanno sui loro schermi. "Per registrare i cambiamenti momento per momento sullo schermo abbiamo sviluppato la piattaforma Screenomics, che registra, codifica e trasmette le schermate automaticamente ogni 5 secondi quando l'apparecchio e' acceso", precisa Reeves. A differenza di quanto avviene con uno smartwatch, questo approccio e' piu' accurato, segue l'uso di una persona su piattaforme diverse e raccoglie campioni piu' frequentemente. "Abbiamo cosi' raccolto oltre 30 milioni di schermate di piu' di 600 persone", continua. Per ottenere ancora piu' dati ad alta risoluzione, secondo i ricercatori, gli accademici dovrebbero collaborare con le aziende che li possiedono, come Google, Facebook, Amazon, Apple and Microsoft, oltre che raccogliere i propri stessi dati. "Molti anni e miliardi di dollari sono stati investiti in progetti di questa portata sulle neuroscienze, le particelle della fisica o le scienze planetarie, con buoni risultati - concludono - Ora che gran parte delle nostre vite avviene su uno schermo, questo tipo di strategia potrebbe rivelarsi efficace anche per lo studio dei media". (ANSA). Y85-NAN 15-GEN-20 13:58 NNNN 

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