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domenica 5 gennaio 2020

= SCHEDA = Erdogan: da schiaffo a urne a interventismo in Libia


DOMENICA 05 GENNAIO 2020 20.38.27


= SCHEDA = Erdogan: da schiaffo a urne a interventismo in Libia =

(AGI) - Roma, 30 dic. - In fibrillazione per il sempre piu' probabile invio di truppe in Libia, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e' gia' proiettato nel 2020 e non avra' probabilmente tempo di festeggiare la fine del 2019. Un anno che il presidente turco e tutti i suoi oppositori sicuramente ricorderanno per la sconfitta subita dal partito di Erdogan a Istanbul e Ankara. Batosta arrivata dopo 25 anni e che lo ha messo di fronte alla necessita' di recuperare consenso. E l'offensiva militare in Siria, la necessita' di far fronte all'emergenza profughi, l'interventismo su Cipro e Libia e gli equilibrismi diplomatici tra Russia e Usa sono tutte le mosse con cui Erdogan punta a rimanere al potere nel Paese. (AGI) Tuy/Tig (Segue) 052037 GEN 20 NNNN
DOMENICA 05 GENNAIO 2020 20.38.51


= SCHEDA = Erdogan: da schiaffo a urne a interventismo in Libia (2)=

(AGI) - Roma, 30 dic. - L'INTERVENTO IN SIRIA Il 2019 del presidente turco Recep Tayyip Erdogan si apre con l'invio di truppe verso il confine Sud-Est con la Siria. La mossa arriva immediatamente dopo l'annuncio del presidente americano Donald Trump di richiamare il contingente dislocato nel Nord-Est del Paese. La marcia indietro di Trump, non sara' l'ultima, impedisce ai militari turchi di varcare il confine, ma non cambia i piani di Erdogan, che gia' a gennaio dichiaro' la ferma intenzione della Turchia di realizzare "una safe zone di 780 mila km quadrati a est dell'Eufrate", assicurando che non sarebbe stato "un pantano per la Turchia". Erdogan dovra' attendere per realizzare il suo piano che, con la sconfitta elettorale subita ad Ankara e Istanbul, si arricchisce del progetto di ricollocare 2 milioni di profughi siriani: un piano da 27 miliardi di dollari presentato a settembre, per cui Erdogan chiede sostegno all'Ue, minacciando di riaprire le frontiere. A ottobre i marines davvero iniziano il ritiro dal Nord-Est della Siria e il presidente turco ottiene il semaforo verde che aspettava per attaccare le milizie curde Ypg. L'intervento causa centinaia di morti e decine di migliaia di sfollati, oltre che la fuga di circa 700 terroristi dell'Isis dalla prigione di Ras Al Ayn. (AGI) Tuy/Tig (Segue) 052037 GEN 20 NNNN
DOMENICA 05 GENNAIO 2020 20.39.03


= SCHEDA = Erdogan: da schiaffo a urne a interventismo in Libia (3)=

(AGI) - Roma, 30 dic. - L'offensiva inizia il 9 ottobre e va avanti fino al 17 ottobre, quando un negoziato con gli americani porta a un cessate il fuoco di 5 giorni, per consentire ai miliziani curdi di abbandonare l'area. Non basteranno, ma i cannoni non riprenderanno a tuonare perche' intanto si e' inserito il presidente russo Vladimir Putin: a Sochi il 22 ottobre garantisce a Erdogan l'abbandono dell'area da parte di Ypg, lascia alla Turchia il controllo di un'area profonda 32km ed estesa 120km e ottiene per l'esercito di Damasco e i militari di Mosca il controllo del territorio a Est e Ovest dell'area sotto il controllo della Turchia, riportando il presidente siriano Bashar el Assad in un territorio in cui era assente dal 2011. - LE ELEZIONI PERSE, LO SCHIAFFO DI ISTANBUL E ANKARA L'ostinazione con cui il presidente turco per tutto il 2019 ha ribadito l'idea di realizzare l'operazione militare nel Nord Est della Siria aumenta in seguito alle batoste elettorali subite dal partito Akp ad Ankara e Istanbul e al timore dello stesso Erdogan di perdere il controllo del Paese. "Chi governa Istanbul governa la Turchia" e' stata una delle frasi preferite di Erdogan negli ultimi 25 anni, lasso di tempo in cui il proprio partito ha governato la piu' popolosa citta' della Turchia. (AGI) Tuy/Tig (Segue) 052037 GEN 20 NNNN
DOMENICA 05 GENNAIO 2020 20.38.27


= SCHEDA = Erdogan: da schiaffo a urne a interventismo in Libia (4)=

(AGI) - Roma, 30 dic. - Il 31 marzo l'Akp del presidente perde le due piu' importanti citta' della Turchia dopo 25 anni, un "regno" inaugurato proprio dall'elezione di Erdogan a primo cittadino della metropoli sul Bosforo. Se la debacle di Ankara appare subito netta, servira' una notte intera di attesa per conoscere il risultato di Istanbul. Alla fine la differenza e' di 13 mila voti a favore del candidato repubblicano Ekrem Imamoglu, che batte il fedelissimo di Erdogan, Binali Yildirim, ultimo premier della Turchia prima del passaggio al presidenzialismo: una differenza minima in una citta' in cui a votare sono 11 milioni di persone. Piovono i ricorsi, l'Akp prima chiede che si ricontino i voti in alcune circoscrizioni; quando si rende conto che non sara' sufficiente chiede il ritorno alle urne, una eventualita' che Erdogan definisce "una prova di democrazia", schierandosi a favore del proprio candidato. Alla fine di aprile la consegna del mandato a Imamoglu sembra mettere la parola fine alla querelle, ma il 6 maggio il comitato per le elezioni, incaricato di esaminare i ricorsi, a sorpresa, annuncia nuove elezioni a giugno. Una decisione che Imamoglu sapra' sfruttare a proprio favore, stravincendo con un margine di piu' di 800 mila voti. Erdogan sembra tuttavia aver capito che l'ostinazione nel rifiutare la sconfitta e' stata un autogol, si defila sempre piu' dalla campagna di Yildirim e alla fine non gli resta che augurare buon lavoro al neo sindaco Imamoglu. (AGI) Tuy/Tig (Segue) 052037 GEN 20 NNNN
DOMENICA 05 GENNAIO 2020 20.39.03


= SCHEDA = Erdogan: da schiaffo a urne a interventismo in Libia (5)=

(AGI) - Roma, 30 dic. - - CIPRO E GLI APPETITI SUL MAGGIOR GIACIMENTO DI GAS DELL'ISOLA E' di febbraio la notizia del ritrovamento di un enorme giacimento di gas al largo della costa di Cipro, il terzo piu' ricco tra tutti quelli scoperti negli ultimi due anni, il piu' grande dell'isola nell'Est del Mediterraneo. Una notizia che risveglia l'interesse di Ankara. L'annuncio di concessioni ad imprese multinazionali per lo sfruttamento delle risorse dell'isola, rilasciate dalle autorita' greco cipriote, scatena la reazione del presidente turco: "Inaccettabile", tuona Erdogan, che invia a maggio due navi trivella al largo dell'isola, scortate da fregate della marina turca. Si riapre una contesa che, da un lato vede la crociata della Turchia nel difendere i diritti della parte turca di Cipro e dall'altro la Grecia e l'Egitto. Non basteranno a fermare Erdogan le sanzioni dell'Europa per le trivellazioni ne' l'esclusione dal forum sulle riserve di gas nel Mediterraneo orientale, cui hanno partecipato rappresentanti di Grecia, Cipro, Egitto, Israele, Giordania, Italia e dell'autorita' palestinese. Erdogan rischia di rimanere escluso da un hub energetico che potrebbe collegare l'Europa con gli enormi giacimenti sia ciprioti che israeliani e deve reagire. (AGI) Tuy/Tig (Segue) 052037 GEN 20 NNNN
DOMENICA 05 GENNAIO 2020 20.38.57


= SCHEDA = Erdogan: da schiaffo a urne a interventismo in Libia (6)=

(AGI) - Roma, 30 dic. - - LIBIA, I CONFINI MARITTIMI E LA MINACCIA DI INVIARE TRUPPE Il 27 novembre viene firmato un accordo con il governo libico di Fayez al-Serraj, che riconosce alla Turchia la giurisdizione su un tratto di mare al largo di Cipro. Un accordo voluto fortemente da Erdogan proprio per sventare il rischio che un gasdotto colleghi i giacimenti del Mediterraneo orientale e l'Europa tagliando fuori la Turchia. Per garantirsi questo risultato Erdogan deve assolutamente evitare che il generale Khalifa Haftar sconfigga militarmente Serraj. Il governo di Tripoli aveva ricevuto all'inizio dell'estate blindati e droni turchi Bayraktar t2, che hanno sfidato le armi che Egitto ed Emirati avevano fornito a Haftar. L'importanza di quel tratto di mare al largo di Cipro e' tale che Erdogan non puo' rischiare di perderlo e firma cosi' con Tripoli un secondo protocollo che concerne forme di cooperazione militare, che prevedono l'addestramento e la collaborazione dell'esercito turco e le forze di Serraj, arrivando a prevedere l'invio di truppe in Nord Africa. Per quest'ultima misura il Parlamento turco anticipera' al prossimo 2 gennaio la ripresa dei lavori e non ci sono dubbi sul fatto che la mozione per l'invio di militari in Libia sara' approvata. L'opposizione di Erdogan ad Haftar, oltre che dagli interessi nel Mediterraneo orientale e' radicata nella rivalita' con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. La Libia e' solo l'ultimo teatro di scontro tra i due, in rotta dal colpo di Stato del 2013 con cui fu arrestato il presidente Mohamed Morsi, appartenente ai Fratelli Musulmani, confraternita cui Erdogan e' da sempre vicinissimo. Haftar, come Sisi, ha sempre combattuto contro i Fratelli musulmani e anche per questo il presidente turco non puo' permettere che prenda il controllo della Libia. (AGI) Tuy/Tig (Segue) 052037 GEN 20 NNNN
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= SCHEDA = Erdogan: da schiaffo a urne a interventismo in Libia (7)=

(AGI) - Roma, 30 dic. - - S-400, PUTIN E TRUMP L'acquisizione da parte della Turchia del sistema di difesa missilistico russo s-400 si concretizza lo scorso luglio, con l'arrivo delle prime batterie in una base vicino la capitale Ankara. E' la conclusione di un affare concluso tra Erdogan e Putin nel 2016, con il sistema destinato a divenire operativo il prossimo aprile. Un accordo che ha scatenato un'infinita' di polemiche in ambito Nato, soprattutto da parte degli Stati Uniti, che hanno piu' volte minacciato di escludere Ankara dal programma relativo i jet da guerra F35. Minacce che non hanno fermato Erdogan, che ha mantenuto la parola data a Putin consolidando un rapporto gia' solidissimo, nonostante le pressioni americane. A Erdogan tocca pero' rimettere in carreggiata i rapporti con la Casa Bianca. Il 13 novembre Erdogan vola a Washington e dice a Trump di non voler rinunciare agli s-400, chiedendo comunque di poter acquistare i Patriot. Tra i due sembra tornato il sereno, ma Erdogan manda un segnale a Congresso e Senato, che continuano a chiedere di sanzionare la Turchia: se davvero continuera' il 'no' agli F35, ci rivolgeremo alla Russia anche per i jet da guerra. Erdogan e Trump si sono infatti trovati d'accordo nell'accusare l'ex presidente Barack Obama, reo di aver negato i missili Patriot alla Turchia, spingendola a optare per s-400 e nessuno dalle parti della Casa bianca vuole che la storia si ripeta. La relazione tra Erdogan e Trump sembra essere l'unica nota positiva dei rapporti tra Turchia e Usa. Il presidente turco chiude il 2019 in buoni rapporti con Putin e Trump, alla cui amicizia Erdogan non puo' rinunciare, cosi' come Russia e Usa non possono fare a meno della Turchia. (AGI) Tuy/Tig 052037 GEN 20 NNNN   

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