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martedì 1 marzo 2022

NEWS PSICOLOGIA. Ucraina, Grynevych (Caritas): Ai fratelli russi dico basta guerra

 

MARTEDÌ 01 MARZO 2022 08.04.12

NEWS PSICOLOGIA. Ucraina, Grynevych (Caritas): Ai fratelli russi dico basta guerra

DIR0433 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS PSICOLOGIA. Ucraina, Grynevych (Caritas): Ai fratelli russi dico basta guerra (DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 1 mar. - "Lavoriamo al trasferimento di 315 bambini e ragazzi da case famiglia e strutture situate nelle città più a rischio, ma dobbiamo prima verificare la sicurezza su alcune strade, che adesso paradossalmente potrebbero essere ancora più pericolose": a parlare con l'agenzia Dire è padre Vyacheslav Grynevich, direttore di Caritas Spes a Kiev. Secondo il sacerdote, raggiunto al telefono nella capitale, dove questa mattina si sono verificati bombardamenti e sono suonate le sirene dell'antiaerea, c'è preoccupazione e incertezza ma si lavora anche per chi è più esposto ai rischi. "Sia a Kiev che in altri centri dell'Ucraina occidentale stiamo rifornendo alcuni rifugi di tutto ciò che serve per poter accogliere i ragazzi" sottolinea padre Grynevych, che è membro della Società dell'apostolato cattolico (Sac). "Stamane sono andato in un negozio e poi in un supermercato qui accanto per acquistare bottiglie d'acqua: c'erano tante persone, anche madri con bambini, che cercavano di comprare prodotti essenziali nel timore di quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni". Caritas Spes, un'organizzazione cattolica fondata in Ucraina nel 1995, è in contatto con il governo di Kiev perché i trasferimenti riguarderebbero anche ragazzi che si trovano in istituti statali. Al telefono padre Grynevych parla poi in generale del conflitto cominciato ieri con l'offensiva russa. "Forse non avevamo previsto un'offensiva su così tante direttrici" dice il direttore di Caritas Spes. "Adesso è tutto molto difficile, per strada si vedono anche persone con valigie che si spostano a piedi per andare chissà dove". Padre Grynevych riferisce poi di una telefonata ricevuta dalla madre, che vive nella città di Zhytomyr, circa 150 chilometri a ovest dalla capitale. "Era di un'amica russa, che improvvisamente le ha parlato degli ucraini come di pericolosi nazionalisti, come se stesse rilanciando il discorso del presidente Vladimir Putin" racconta padre Grynevych. "Credo che questo sia sbagliato e oggi ai miei fratelli russi dico: vogliamo solo vivere in pace e vogliamo essere indipendenti, vicini alla famiglia europea". Dall'inizio del conflitto nel Donbass, cominciato nel 2014 nell'est dell'Ucraina, Caritas è impegnata nella distribuzione di cibo e nell'assistenza anche psicologica di persone sfollate. (Red/ Dire) 08:03 01-03-22 NNNN

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