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domenica 11 settembre 2022

A CARTE SCOPERTE

 






A CARTE SCOPERTE

            Dalla stampa si viene a sapere (senza sementite istituzionali) che nel mese di agosto c. a. il Presidente Sergio Mattarella si è segretamente riunito con Giorgia Meloni per discutere di politica; indiretta conferma dell’incontro segreto avviene attraverso le dichiarazioni del deputato Fratelli d’Italia cofondatore Guido Crosetto, quando afferma che (dopo una costante storia conflittuale provocatoria con all’apice l’aggressione alla sede nazionale CGIL del 10 ottobre 2021) si deve andare alle elezioni del 25 settembre in un pacifico “clima unitario“. Ma come ricorda il Giudice Scarpinato, questa tattica è figlia delle trame nere.

            I neofascisti danno per scontata la loro vittoria elettorale in alleanza con gli impunibili Berlusconi e Salvini e programmano il futuro Governo, approntando una trappola per le allodole e cercando di coinvolgere premeditamente il Presidente della Repubblica, il quale ingenuamente (almeno così si spera) si è prestato al giuoco.

            In rapporto all’immagine onesta e pacifica del Presidente costruita per lungo temo dai media per tacitare qualunque sussurro dei cittadini italiani, la vicenda pone seri interrogativi; un Presidente della Repubblica può sicuramente incontrare la capataz della forza più rappresentativa dell’opposizione governativa; ma se accetta di farlo segretamente ciò pone seri interrogativi.

            Coscientemente o meno, la vicenda conferma la perenna natura del DNA degli ex democristiani, strutturalmente propensi all’inciucio per il raggiungimento di quel che chiamano “il meno peggio a difesa della democrazia occidentale “.

            Anche se con modalità diverse in quanto i tempi sono diversi, è pur vero che lo stesso Papa ha sentito il bisogno d’avvertirci che siamo probabilmente alla vigilia della terza guerra mondiale; il conflitto in Ucraina è’ seguito da tutte le istituzioni e dai media non con apprensione per la pace; ma con eccitante tifoseria guerriera di parte.

In questo contesto, è sperabile quantomeno che Mattarella comprenda che la marcia verso il potere della Meloni assomiglia a quella di Benito Mussolini del 24 ottobre 1922; l’allora Presidente del Consiglio Luigi Facta chiese a Re Vittorio Emanuele III° di dichiarare lo stato d’assedio per fermare il fascismo, ma lo storicamente Re pavido non lo fece.

            Solo sette giorni dopo, Il 31 ottobre Mussolini fu nominata Capo del Governo e lo fu per 21 anni sino al 25 luglio 1943; causando la rovina dell’Italia e cooprotagonista di una guerra mondiale che costò la vita a 74 milioni di persone.

            I saggi del conformismo diranno che appunto i tempi sono cambiati e che la storia è difficilmente ripetibile; ma quel che conta è che è la mentalità fascista che non è cambiata; La Meloni non ha mai rinnegato non solo Mussolini; ma nemmeno Almirante; quello che ha ideato le leggi delle discriminazioni razziali fomentatrici di odio.

            Sicuramente Mattarella non farà con la Meloni quel che ha fatto Vittorio Emmanuele III° con Mussolini; lo sostanzi compiutamente dimenticando la filosofia ex democristiana per poter rappresentare tutti i cittadini italiani; antifascisti compresi.

Enrico Corti

11 settembre 2022.--

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