L’arte, il sociale e la realtà.
In qualità di responsabile organizzativo della Camera del Lavoro di Milano, nel 1979 vengo contattato dal regista cinematografico Francesco Longo che, per girare alcune scene del film “Un’emozione in più“ presso l’Ospizio per Anziani di Milano-Baggio (la baggina), il regista chiede un aiuto logistico organizzativo
Pur partendo da una storia atipica e straordinaria, Il film tratta indirettamente la problematica dei rapporti tra anziani e giovani; per questo le strutture della Cgil, cittadina e di zona, si dispongono per l’aiuto acconsentendo subito.
La vicenda tratta l’incontro a Milano tra Giuseppe, un anziano pugliese pensionato ex contadino e la cameriera friulana Daniela, anch’essa figlia di contadini; entrambi emigrati a Milano; è un incontro tra solitudini e nostalgie per le loro terre natie.
Malgrado le differenze d’età, nasce tra i due un vero rapporto sentimentale, però osteggiato dai familiari; ciò convince i due a fuggire insieme verso il paese del Salento dove è nato Giuseppe: la fuga d'amore vissuta nelle vicissitudini e di breve durata, costringendoli a ripartire verso il nord; la vittoria dei sentimenti, anche se breve, è comunque servita loro per prendere coscienza.
E’ nel periodo milanese del “si gira“ che conosco Mara Venier, attrice principale del film; pur nella brevità della conoscenza, sono rimasto favorevolmente colpito dalla spontaneità e dalla pulizia morale dell’attrice; pertanto grande è stata la sorpresa del sottoscritto per l’indegna sceneggiata recitata dalla Venier su comando del quadrunvirato Rai di Meloniana fattura; prestandosi a svendere la sua dignità al servizio di una carrierismo, per giunta giunto come natura vuole al tramonto malgrado gli evidenti riesling quotidiani.
La recente esibizione “comandata“ della Venier l’ha resa complice suo malgrado dell’imperante giustificazionismo del genocidio palestinese in corso dal 1967; sulla sbilancia “democratica occidentale“ i recenti 1.400 (?) israeliti uccisi il 7 ottobre valgono come i 28.340 palestinesi civili uccisi + i 67.984 feriti invalidati dopo il 9 ottobre ad ora; senza considerare i circa 50.000 palestinesi uccisi dopo il 1948 e il forzato esodo che ha riguardato due milioni di palestinesi grazie alla politica invasiva della Stato d’Israele.
Il recente cinico exploit della Venier è purtroppo accompagnato dal costante esibizionismo ridanciano, stile frivolo senza idee che, ahimè, da tempo caratterizza le apparizioni dell’attrice-presentatrice. Lei è una delle prove sin dove può arrivare la regressione civile e culturale della società a causa del carrierismo; dell’opportunismo; del vil denaro e dell’inconfessato e trafugato ma opprimente neo-fascismo di seconda mano; che sta infangando gran parte del populismo falso patriottico italiano.
Enrico Corti
13 febbraio 2024--
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