LETTURA OBBLIGATORIA A CURA DI DANIELE LUTTAZZI!
"Stupri di massa compiuti da Hamas: quante balle dobbiamo ancora leggere
Chi non fa, non falla, dice il proverbio. Anche nei giornaloni sono frequenti gli errori, specie se fanno propaganda Usa/Nato/Israele. Comunque basta correggersi, e amici come prima.
CORREZIONE. Alla notizia che nelle carceri israeliane si torturano i prigionieri palestinesi, e da mo, i giornaloni propagandisti si sono attivati rilanciando la bufala sugli “stupri di gruppo” compiuti da Hamas. Questo percolato tossico, dai e dai, è arrivato a inquinare anche le falde acquifere di questo giornale, su cui domenica avete letto il seguente paragrafo: “A marzo un team di esperti delle Nazioni Unite ha trovato ‘ragionevoli motivi per ritenere’ che durante il massacro del 7 ottobre siano stati commessi stupri di gruppo e ha affermato di avere ‘informazioni chiare e convincenti’ sulle violenze sessuali perpetrate contro alcuni ostaggi. Una donna liberata nella tregua di novembre ha raccontato di essere stata violentata da un carceriere. Nelle carceri israeliane, due miliziani islamisti hanno ammesso di aver perpetrato abusi”. In effetti, non avremmo dovuto pubblicarlo. I lettori attenti vi avranno riconosciuto tre delle menzogne propagandistiche contenute nel documentario Screams Before Silence di Sheryl Sheinberg: lo scorso maggio furono smentite in dettaglio dal magazine web The Electronic Intifada, e questo giornale ve ne aveva dato subito notizia. Per depurare le nostre pagine da certi liquami velenosi, non sarà inopportuno quindi ripetere i punti chiave di quel debunking: 1) non c’è alcuna prova credibile neppure di un solo caso di stupro, men che meno di stupri di massa, avvenuti il 7 ottobre; 2) l’unica donna israeliana intervistata non è vittima dei presunti stupri del 7 ottobre. Liberata da Hamas dopo 55 giorni di prigionia, non raccontò nelle interviste di aver subito un’aggressione sessuale; lo fece mesi dopo, nell’ambito di una campagna giornalistica coordinata che coinvolse il New York Times e il governo di Israele, mentre testimonianze credibili di violenze sessuali da parte di soldati israeliani su donne e uomini palestinesi venivano ignorate dal New York Times e da altri media occidentali; 3) quanto ai video, forniti da Israele e mostrati dalla Sheinberg, di prigionieri palestinesi che confessano di aver commesso stupri, quelle confessioni sono state ottenute con la tortura: lo afferma l’associazione umanitaria Physicians for Human Rights Israel; e la stessa polizia israeliana ammette di non aver trovato alcuna vittima di quei presunti stupri; 4) il rapporto della polizia israeliana afferma che 5 patologi forensi non hanno trovato alcuna traccia di violenze sessuali sulle vittime. Il rapporto Onu di marzo? Era basato sulle balle israeliane: t.ly/aNhjo. Questo video smentisce tutte le balle israeliane che circolano nei media occidentali da febbraio: t.ly/prfJl. Andrebbe aggiunto che giovedì scorso l’ambasciatore tedesco a Tel Aviv, Steffen Seibert, si è scusato di aver diffuso l’ultima balla inventata da Israele per dar credito alle balle sui fantomatici stupri di massa del 7 ottobre: la finta lettera di una partecipante al rave che si era uccisa perché incapace di vivere dopo quel trauma. “Mi pento di aver creduto, come tanti altri, che quella lettera di suicidio fosse vera. Si è scoperto che era un falso”, ha scritto Seibert su X. “Trovo che si tratti di un atto spaventoso, considerando che al festival Nova sono state spezzate così tante vite, sono stati commessi così tanti crimini e sono state distrutte così tante anime” (t.ly/YTUCi). Fra quei crimini, il numero imprecisato di civili uccisi nel rave da un elicottero da combattimento israeliano: lo scrisse Haaretz, e lo confermò una ragazza presa in ostaggio (t.ly/SFVFP). Ci scusiamo per ogni confusione causata dai nostri errori."
(Fatto Quotidiano di oggi)
T.me/GiuseppeSalamone
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