MARTEDÌ 25 AGOSTO 2020 10.17.46
Coronavirus: Usa, record ricerche ansia e stress sul web =
(AGI) - Londra, 25 ago. - Durante il lockdown le ricerche su Internet legate agli attacchi di ansia sono aumentate del 17 per cento, raggiungendo livelli record. A scoprirlo e' uno studio pubblicato su JAMA Internal Medicine e condotto dagli esperti del Center for Data Driven Health presso il Qualcomm Institute dell'Universita' della California a San Diego, in collaborazione con la Johns Hopkins University, il Barnard College e l'Institute for Disease Modeling. I ricercatori hanno valutato l'impatto del lockdown e della diffusione del coronavirus sulla salute mentale delle persone in base alle ricerche effettuate su Google. "La sorveglianza della salute pubblica tradizionale - spiega John W. Ayers, specializzato nel monitoraggio dei bisogni sanitari del pubblico - manca dell'agilita' per fornire approfondimenti su richiesta, per cui quando leader pubblici hanno bisogno di dati in tempo reale per informare le loro risposte ai carichi di salute mentale di Covid-19, tutto cio' che puo' essere raccolto e' una speculazione teorica". Il team ha rilevato le prove di un alto record di potenziali attacchi di ansia o di panico, che si sono manifestati nelle ricerche su Google. "Abbiamo analizzato le query del motore di ricerca - afferma Alicia L. Nobles del Center for Data Driven Health e seconda firma dell'articolo - collegate alle stringhe 'attacco di panico' e 'attacco d'ansia' per gli Stati Uniti dal gennaio 2004 a maggio 2020. Abbiamo indagato su questa condizione perche' e' piuttosto comune e puo' provocare altri problemi di salute mentale, come la depressione, e puo' essere scatenato da fattori di stress esterni e socialmente facili da diffondere, come un'epidemia". (AGI)Red/Pgi (Segue) 251016 AGO 20 NNNN MARTEDÌ 25 AGOSTO 2020 10.17.46
Coronavirus: Usa, record ricerche ansia e stress sul web =
(AGI) - Londra, 25 ago. - Durante il lockdown le ricerche su Internet legate agli attacchi di ansia sono aumentate del 17 per cento, raggiungendo livelli record. A scoprirlo e' uno studio pubblicato su JAMA Internal Medicine e condotto dagli esperti del Center for Data Driven Health presso il Qualcomm Institute dell'Universita' della California a San Diego, in collaborazione con la Johns Hopkins University, il Barnard College e l'Institute for Disease Modeling. I ricercatori hanno valutato l'impatto del lockdown e della diffusione del coronavirus sulla salute mentale delle persone in base alle ricerche effettuate su Google. "La sorveglianza della salute pubblica tradizionale - spiega John W. Ayers, specializzato nel monitoraggio dei bisogni sanitari del pubblico - manca dell'agilita' per fornire approfondimenti su richiesta, per cui quando leader pubblici hanno bisogno di dati in tempo reale per informare le loro risposte ai carichi di salute mentale di Covid-19, tutto cio' che puo' essere raccolto e' una speculazione teorica". Il team ha rilevato le prove di un alto record di potenziali attacchi di ansia o di panico, che si sono manifestati nelle ricerche su Google. "Abbiamo analizzato le query del motore di ricerca - afferma Alicia L. Nobles del Center for Data Driven Health e seconda firma dell'articolo - collegate alle stringhe 'attacco di panico' e 'attacco d'ansia' per gli Stati Uniti dal gennaio 2004 a maggio 2020. Abbiamo indagato su questa condizione perche' e' piuttosto comune e puo' provocare altri problemi di salute mentale, come la depressione, e puo' essere scatenato da fattori di stress esterni e socialmente facili da diffondere, come un'epidemia". (AGI)Red/Pgi (Segue) 251016 AGO 20 NNNN MARTEDÌ 25 AGOSTO 2020 10.17.46
Coronavirus: Usa, record ricerche ansia e stress sul web (2)=
(AGI) - Londra, 25 ago. - Secondo i dati dello studio, a seguito del 13 marzo, quando il presidente americano Donald Trump ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale, le ricerche collegate a stati di ansia e panico sono aumentate fino a raggiungere livelli record, con un aumento cumulativo del 17 per cento tra il 16 marzo e il 14 aprile 2020. "In termini pratici - aggiunge Benjamin Althouse dell'Institute for Disease Modeling - durante i primi 58 giorni di pandemia in America sono state effettuate circa 3,4 milioni di ricerche totali relative all'ansia acuta grave. Le query sono tornate ai livelli normali dal 15 aprile, ma si e' trattato del numero piu' alto di digitazioni a riguardo negli ultimi 16 anni". I ricercatori sperano che il loro lavoro possa fornire nuovi indizi per guardare agli impatti che il lockdown e le misure di sicurezza adottate per arginare la diffusione di Covid-19 hanno avuto sulla popolazione. "Un attacco di panico - commenta Eric C. Leas, dell'Universita' della California San Diego e coautore dell'articolo - non deve essere sottovalutato, in quanto puo' avere conseguenze molto gravi. Il nostro lavoro evidenzia la necessita' di implementare le possibilita' di usufruire di servizi volti all'assistenza di pazienti affetti da disturbi mentali". Gli autori ricordano che e' attiva la linea diretta Call4Calm dell'Illinois, per chi soffre di ansia acuta. "Esempi di questo tipo - afferma Derek Johnson del Dipartimento di Medicina presso l'Universita' della California San Diego - dovrebbero essere piu' comuni, dato che possono portare a benefici enormi sulla salute pubblica e aiutato moltissime persone". Gli esperti sottolineano che potrebbero essere necessari anni per valutare appieno le conseguenze e gli impatti che il coronavirus ha provocato nella popolazione. "Con il tempo - sostiene Adam Poliak, ricercatore presso il Barnard College e coautore dell'articolo - potremmo scoprire che saranno necessari molti piu' servizi destinati al cittadino per rispondere ad altri impatti collaterali". Gli autori dichiarano che lo studio delle query puo' rappresentare un metodo di approccio utile, in grado di individuare le reazioni sociali nei cittadini. "I decisori e i politici - conclude Nobles - dovrebbero monitorare le ricerche, identificare il sottoinsieme con il volume maggiore e agire per soddisfare tali esigenze. Si tratta di prove empiriche che danno valore alla ricerca". (AGI)Red/Pgi 251016 AGO 20 NNNN