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giovedì 21 ottobre 2010

Importante successo della class action promossa dal SUNIA sul prezzo del metano per il riscaldamento



Nel mese di luglio scorso, il Sunia ha promosso una class action (una delle prime avviate dopo il D. Lgs. 98/2009) nei confronti dell'Agenzia delle Entrate, tesa a omogeneizzare il prelievo fiscale sul gas metano per il riscaldamento; l'Agenzia delle Entrate infatti, ha negli anni praticato una tassazione del 10% sul metano utilizzato dagli impianti di riscaldamento autonomi, mentre ha applicato un'aliquota del 20% sul metano bruciato negli impianti condominiali e collettivi, con ciò creando un'evidente aggravio di spesa e una disparità di trattamento tra gli utenti, non sulla base della quantità di gas utilizzato, ma  della tipologia dell'impianto.  A fronte della class action proposta, l'Agenzia delle Entrate ha deciso di accettare il ricorso del Sunia, per evitare di accedere al contenzioso presso il TAR.  Secondo le valutazioni del Sunia, il risparmio derivante dall'applicazione dell'aliquota al 10% per gli utilizzatori di impianti condominiali si aggirerà tra gli 80 e  i 140 euro l'anno pro capite. A ciò vanno aggiunte le somme da recuperare sull'imposta versata negli anni scorsi, per le quali il Sunia sta preparando le istanze di rimborso, e a cui si può accedere rivolgendosi agli uffici del Sunia  stesso.

Consideriamo l'esito della class action proposta un risultato importante ed emblematico, che va nella direzione di restituire al prelievo fiscale maggiore equità e trasparenza. L'uso di tale strumento innovativo nei rapporti tra Stato e cittadino va nella direzione di assicurare certezza ai diritti di cittadinanza, e si inserisce in un quadro di equità distributiva cui devono concorrere la contrattazione sindacale, la contrattazione sociale, l'attenzione alle condizioni dei lavoratori visti nella loro dimensione di cittadini e utenti.

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