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lunedì 31 gennaio 2011

ANSA/ CAMORRA: BIMBI IN RIONE CLAN, 'QUI POLIZIOTTI MORIRANNO'

ANSA/ CAMORRA: BIMBI IN RIONE CLAN, 'QUI POLIZIOTTI MORIRANNO'
PARROCO PERIFERIA AFRAGOLA,IN 9.000 'DEPORTATI' E ABBANDONATI
(dell'inviata Patrizia Sessa)
(ANSA) - AFRAGOLA (NAPOLI), 31 GEN - Nel Rione Salicelle,
alla periferia di Afragola (Napoli), le 1400 case sono tutte
uguali, rinchiuse in cubi di cemento color grigio: si rincorrono
lungo viali dove non c'e' nulla. Ne' un albero, ne' un'aiuola,
nemmeno una panchina. Qualcosa c'e': la camorra che comanda.
Li', in circa 9mila sono stati 'deportati', dice il parroco del
quartiere, don Ciro, dopo il terremoto del 1980. E li', dice
sempre don Ciro che tra quei viali ci vive da 21 anni, la
camorra prende cio' che serve: ragazzini per lo spaccio, adulti
per le estorsioni. Tra massimo diciotto mesi, promette il
sindaco di Afragola, proprio in quel rione sara' realizzato un
commissariato di polizia.
Ma, intanto, oggi, fa effetto sentire un gruppetto di
ragazzini, al massimo dieci anni che, tutti in coro, in tono di
sfida, proprio li' davanti a quel nastro tricolore dicono:
''Tanto quei poliziotti moriranno uno alla volta''.
Grazia sorride a chi le chiede se e' difficile vivere al
Rione Salicelle: ''Se sai vivere, vivi'', risponde. Si affaccia
alla finestra, tra mille panni stesi che quasi non fanno vedere
il cielo. ''Vuoi sapere dove sta il parco giochi? Ma come non lo
vedi, sta davanti a te'', e mostra delle vasche con ferri
arrugginiti piene di immondizia. E aggiunge: ''Questa doveva
essere una pista di pattinaggio, bella no?''.
Il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano, anche lui
oggi a Salicelle per l'inaugurazione del cantiere del
commissariato di polizia, guarda i resti di quel che resta di
tanti progetti e chiede al sindaco: 'Ma perche' non si e'
realizzato niente di tutto cio'?''. E Vincenzo Nespoli, primo
cittadino da poco piu' due anni, risponde: 'Io un giorno vi
dimostrero' cosa mi hanno lasciato e cosa io faro'''.
Ma a Rione Salicelle la vita, intanto, e' questa. ''Noi
peggio di Scampia? Certo che no - racconta Caterina, 30 anni- io
sono nata e cresciuta qui e ci sto facendo vivere anche le mie
due bimbe. Certo che possiamo uscire la sera. Non c'e' mica il
coprifuoco. Qui, se ti fai i fatti tuoi, vivi bene''. E il fatto
che si ''vive bene, tranquilli'', lo spiega anche don Ciro.
''Qui e' la camorra che vuole che tutto sia tranquillo - spiega
- non vuole che ci siano problemi, che si attiri l'attenzione.
Niente spaccio, sparatorie, faide. Tutto deve essere in ordine,
perche' la camorra qui vuole comandare tutti. In silenzio ma con
efficacia''. Ma la domenica, racconta, ''ci sono 300 bimbi
seduti a terra che ascoltano la Santa Messa''. E poi i
volontari, ''erano sette ed ora ne sono 50''. E ancora, ''stiamo
realizzando una cooperativa che si occupera' di una
parafarmacia, che dara' lavoro''. Dalla vita rinchiusa nei cubi
di cemento, fa capire il sacerdote, si esce anche cosi'. Al
rione Salicelle tanti sono pregiudicati. Salvatore ha 28 anni,
''purtroppo ora sono disoccupato''. Cammina lungo i viali di
Rione Salicelle: ''Guarda che qui puoi lasciare anche
l'automobile con lo stereo dentro, mica la rubano''. Poco piu'
in la', c'e' Antonio 15 anni, sigaretta accesa stretta in mano.
Gioca a pallone, e ti ricorda scene di ordinaria infanzia.
''Come si vive qui? - dice - Bene. Basta che non guardi e non
senti. Insomma ti fai i fatti tuoi. E cosi' vivi''.(ANSA).

SS
31-GEN-11 18:48 NNNN

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