(SCHEDA) NUCLEARE: ESPOSIZIONE RADIAZIONI, ECCO RISCHI SALUTE =
(AGI) - Roma, 16 mar. - Nausea, perdita dei capelli, emorragie,
e poi, a lungo termine, tumori alla tiroide e leucemie, la
morte. Sono i possibili effetti, dai piu' blandi ai piu' gravi,
dell'esposizione alle radiazioni. L'unita' di misura e' il
sievert, che e' un valore notevole, tanto che in genere si usa
il suo sottomultiplo millisievert (mSv). Per dare un'idea della
scala di valori, ciascuno di noi ogni anno assorbe, per via
della radioattivita' naturale, in media 2,4 millisievert. Una
radiografia ordinaria comporta per il paziente un assorbimento
di 1 millisievert, una Tac oscilla tra i 3 e i 4 mSvt, una Pet
o una scintigrafia dai 10 ai 20 mSv. In radioterapia,
ovviamente, le dosi salgono molto, in base al tumore che si
intende distruggere, e possono superare i 40 mSv. I radiologi
hanno come punto fermo la soglia di 6 mSv tollerabili senza
conseguenze da un organismo sano. In Giappone, nei pressi della
centrale di Fukushima, si e' raggiunta la quota di 400 mSv in
un'ora di esposizione. Quali sono i possibili danni? Secondo le
tabelle dell'Oms, se si viene esposti a un sievert (1.000
mSv)nell'arco di un'ora si incorre in alterazioni temporanee
dell'emoglobina; quando si sale a 2-5 sievert si hanno perdita
dei capelli, nausea, emorragie. Con 4 sievert assorbiti in una
settimana si ha la morte nel 50% dei casi, con 6 e' morte certa
e immediata. Questo solo nel breve periodo. Nel lungo, come si
e' visto con drammatica precisione negli anni successivi a
Chernobyl, anche dopo 20 e piu' anni, si rischiano tumori
(soprattutto tiroidei), linfomi e leucemie. Le aree del corpo
considerate piu' radio-sensibili sono quelle le cui cellule si
moltiplicano molto rapidamente: la pelle, il midollo osseo e le
ghiandole sessuali. Mentre reni, fegato, muscoli e sistema
nervoso sono ritenuti radio resistenti, poiche' le cellule che
compongono questi tessuti si riproducono con minore facilita'.
I rischi piu' immediati, dunque, sono rappresentati da
infiammazioni che coinvolgono la pelle e la bocca, da emorragie
sottocutanee e perdita di capelli. Il tasso di mortalita' e'
particolarmente elevato nell'arco di 45 giorni dal momento in
cui si viene a contatto con le radiazioni. Contro la
contaminazione, le uniche misure con una qualche efficacia sono
il chiudersi in casa evitando il piu' possibile il contatto con
l'aria esterna e l'assunzione di iodio, finalizzata a colpire
le cellule ormai compromesse evitando che la contaminazione si
diffonda nell'organismo. Fondamentale anche l'igiene personale,
soprattutto il lavarsi accuratamente le mani. Nei casi piu'
gravi, i piani di intervento di tutti i paesi del mondo
prevedono l'evacuazione nel raggio di almeno 5 chilometri dal
luogo dell'incidente nucleare. (AGI)
Pgi
161451 MAR 11
NNNN
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