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venerdì 9 dicembre 2011

Crisi/ Vertice Ue, sfuma accordo a 27, 'Europa a due velocità'

Crisi/ Vertice Ue, sfuma accordo a 27, 'Europa a due velocità'
'No' di Gb e Ungheria, cechi e svedesi consulteranno parlamenti

Bruxelles, 9 dic. (TMNews) - La prima sessione del Consiglio
europeo di Bruxelles, che doveva arginare e possibilmente
risolvere la crisi dell'euro, dopo 11 ore di discussione tesa e a
tratti drammatica, ha prodotto una profonda divisione fra gli
Stati membri. Ventitré paesi, fra cui tutti i 17 dell'Eurozona,
hanno deciso di stipulare un nuovo trattato intergovernativo
('fiscal compact') che sarà 'aggiuntivo' rispetto al Trattato Ue,
e raccoglierà tutti gli impegni degli Stati contraenti in materia
di disciplina finanziaria e le nuove regole di bilancio
concordate in base all'accordo franco-tedesco. Regole e impegni
che vanno al di là di quanto già prevedono il Trattato Ue e le
norme e procedure del Patto di stabilità.

Fuori dall'iniziativa a 23 restano la Gran Bretagna e l'Ungheria
con un 'no' netto, mentre la Repubblica ceca e la Svezia non
hanno potuto pronunciarsi perché sprovviste del mandato
parlamentare a negoziare un nuovo trattato. Uno dei pochi
partecipanti al vertice che hanno parlato all'uscita dalla
riunione è stato, significativamente, il presidente della Bce
Mario Draghi, che aveva esposto la necessità del nuovo 'fiscal
compact' - come lui stesso lo aveva 'battezzato', usando un
termine inglese desueto - in un discorso al Parlamento europeo
giovedì primo dicembre.

"E' un risultato molto buono per l'Eurozona, molto buono", ha
detto Draghi ai cronisti, visibilmente soddisfatto. E ha
aggiunto: "E' la base per un buon patto sulle regole di bilancio,
con più disciplina nella politica economica dei paesi dell'euro".
Le conclusioni del vertice, ha detto ancora il presidente della
Bce, "devono ora essere precisate nei dettagli e attuate, c'è
ancora del lavoro da fare". (segue)

Loc

090706 dic 11
Crisi/ Vertice Ue, sfuma accordo a 27, 'Europa a due velocità' -2
Quasi dieci ore di summit, la Croazia nell'Unione

Bruxelles, 9 dic. (TMNews) - Il premier britannico David Cameron,
che ha bloccato l'accordo a 27 pretendendo in cambio delle
concessioni inaccettabili per i partner e per le istituzioni Ue
(chiedeva un opt-out o un diritto di veto sulle norme Ue relative
al mercato unico dei servizi finanziari) è il grande sconfitto
del vertice, non avendo ottenuto nulla, se non un'ulteriore
marginalizzazione del suo paese dal centro di gravità e dal
motore decisionale dell'Ue.

La riunione dei capi di Stato e di governo, cominciata ieri sera
attorno alle 20 con la cena informale dei capi di Stato e di
governo e conclusa alle 5 del mattino, riprenderà stamattina,
dopo la cerimonia per la firma del Trattato di adesione della
Croazia all'Ue, prevista alle 8.30. Ci sono ancora da definire le
tappe per arrivare al nuovo trattato intergovernativo. E deve
essere completato il lavoro sul dispositivo contro la crisi
finanziaria, con le misure anti contagio: il potenziamento del
Fondo salva-Stati Efsf, l'entrata in funzione anticipata al 2012
del nuovo fondo permanente di salvataggio (Esm), il
coinvolgimento del Fondo monetario internazionale.

Loc-Spr

090712 dic 11

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