INCENDIO PIZZERIA IMPASTATO: FRATELLO, DUBBI SU CAUSE ACCIDENTALI
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(AGI) - Palermo, 10 dic. - "Ho qualche dubbio sulla
causa
accidentale dell'incendio. Mi auguro che i vigili del fuoco
abbiano
ragione, ma da settembre a oggi registro una serie di
fatti inquietanti che
mi fanno pensare ad altre cause". Cosi'
Giovanni Impastato, fratello di
Peppino, il militante di
democrazia proletaria ucciso da Cosa Nostra nel
1978, commenta
i primi risultati degli accertamenti sull'incendio rogo che
la
notte scorsa ha devastato il magazzino della pizzeria di Cinisi
di cui
e' titolare. "Le indagini -aggiunmge- stanno facendo
luce ma mi sembra strano
pensare a un corto circuito
all'esterno, nel periodo invernale, all'aperto.
Aspettiamo i
risultati definitivi, quel che e' certo e' che
quest'estate
hanno incendiato il negozio di frutta e verdura accanto
al
locale che avevamo dato in gestione; nella retata del 15
novembre
scorso, tra gli arrestati per mafia a Carini, c'era
anche un fiancheggiatore,
Salvatore Rugnetta, che davanti al
nostro negozio vendeva pesce; inoltre
abbiamo denunciato
energicamente un giro di prostituzione gestito da rumeni e
lo
sfruttatore e' venuto a protestare in modo provocatorio nella
nostra
pizzeria. Non sono una persona che approfitta delle
circostanze -conclude
Impastato- ma questi fatti criminosi, in
successione, mi creano qualche
timore e mi fanno pensare a un
incendio doloso. Spero di essere smentito".
L'associazione
"Casa Memoria Impastato" formata dai familiari di
Peppino
esprimiamo da parte sua "preoccupazione per tutto cio' che
sta
accadendo a partire dal mese di settembre di quest'anno, con
il
susseguirsi di ben 3 incendi che hanno interessato dapprima
zone
adiacenti ai locali di proprieta' della famiglia Impastato
e stavolta i
locali stessi". (AGI)
Rap
101823 DIC 11
NNNN
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