ANSA/ Cucchi: Lucia Uva, sempre solidarietà alle mie sorelle
Lettera a Laura Boldrini, no all' oblio, continueremo a batterci
(ANSA) - MILANO, 6 GEN - Lo "strazio" per quanto accaduto ai
loro cari e la "sete di giustizia" le accomuna e quando qualcuno
le attacca, spesso si difendono l' un l' altra. Questa volta é
stata Lucia Uva a prendere posizione. E' sua la lettera inviata
al presidente della Camera, Laura Boldrini, scritta "da donna a
donna" per chiederle "una sua parola" e per raccontarle "pena,
sdegno e umiliazione" che lei, la sorella di Giuseppe Uva (morto
nel 2008 dopo essere stato fermato dai carabinieri e aver
trascorso parte di una notte in caserma) vive da tempo come
Ilaria Cucchi, Patrizia Aldrovandi, Domenica Ferrulli e altri
familiari di "vittime dello Stato".
Già due anni fa Laura Boldrini le ricevette e ascoltò il loro
"bisogno di verità e giustizia". "La mia solidarietà verso
Ilaria Cucchi - ha scritto adesso Lucia Uva - é la stessa che ho
dato a Patrizia Aldrovandi e che darò in futuro a tutte le mie
sorelle". Dietro c'é innanzitutto la vicenda della foto che
Ilaria Cucchi ha pubblicato su Facebook per mostrare l' immagine
di uno dei carabinieri indagati per la morte del fratello.
Quindi la reazione del militare che ha annunciato una denuncia
per diffamazione e Lucia Uva che a sua volta ha pubblicato la
fotografia di uno dei poliziotti a processo per la morte del
fratello. E poi la madre di Federico Aldrovandi, che di foto non
ne ha pubblicate perché la vicenda del figlio si é chiusa con la
condanna definitiva di quattro poliziotti ma che con un tweet ha
cercato di fare gruppo: "#iostoconilaria e #iostoconluciauva. A
suo tempo non ho pubblicato le foto degli agenti ma con
l' esperienza di oggi lo avrei fatto anch' io".
In mezzo le dichiarazioni dei politici, come quelle del
leader della Lega Nord, Matteo Salvini, citate da Lucia Uva
nella lettera al presidente della Camera: "Provo sdegno e
umiliazione a sentire le parole sue e di altri che non conoscono
nulla dei processi che ci riguardano" e che "tuttavia si sono
permessi di offendere noi e i nostri cari". "Vorrei ricordarle -
ha aggiunto nella lettera a Laura Boldrini - che da anni noi
vittime subiamo violenza psicologica da parte di militari e
poliziotti coinvolti nei processi relativi alla morte dei nostri
cari, senza che si alzi una voce autorevole delle istituzioni
dello Stato a nostra difesa. Quanto dovremo subire ancora per
avere verità e giustizia? Noi continueremo a batterci, finché ci
sarà consentito, nelle sedi appropriate, i tribunali, affinché
sulle sofferenze patite dai nostri cari e sulla loro morte non
cada l' oblio".
A esprimere solidarietà a Ilaria Cucchi oggi ci hanno pensato
anche i tifosi della Roma che ha giocato in trasferta a Verona.
Durante il riscaldamento si sono alzati cori per Stefano Cucchi
e più tardi é apparso uno striscione con la scritta "con Ilaria
per Stefano" accompagnato, come é già accaduto tante volte, da
cori volgari nei confronti dei carabinieri. E in serata a
Brindisi sono comparse scritte contro il carabiniere brindisino
Francesco Tedesco indagato nell' inchiesta bis sulla morte di
Stefano Cucchi. "Via gli infami da Brindisi, Cucchi vive" é la
scritta comparsa su un muro in viale Risorgimento, stessa frase
é impressa con spray nero sulla recinzione della palestra che
frequentava il militare. In entrambi i casi c'é la firma della
Curva Sud. (ANSA).
GNN
06-GEN-16 19: 11 NNN
(ANSA) - MILANO, 6 GEN - Lo "strazio" per quanto accaduto ai
loro cari e la "sete di giustizia" le accomuna e quando qualcuno
le attacca, spesso si difendono l' un l' altra. Questa volta é
stata Lucia Uva a prendere posizione. E' sua la lettera inviata
al presidente della Camera, Laura Boldrini, scritta "da donna a
donna" per chiederle "una sua parola" e per raccontarle "pena,
sdegno e umiliazione" che lei, la sorella di Giuseppe Uva (morto
nel 2008 dopo essere stato fermato dai carabinieri e aver
trascorso parte di una notte in caserma) vive da tempo come
Ilaria Cucchi, Patrizia Aldrovandi, Domenica Ferrulli e altri
familiari di "vittime dello Stato".
Già due anni fa Laura Boldrini le ricevette e ascoltò il loro
"bisogno di verità e giustizia". "La mia solidarietà verso
Ilaria Cucchi - ha scritto adesso Lucia Uva - é la stessa che ho
dato a Patrizia Aldrovandi e che darò in futuro a tutte le mie
sorelle". Dietro c'é innanzitutto la vicenda della foto che
Ilaria Cucchi ha pubblicato su Facebook per mostrare l' immagine
di uno dei carabinieri indagati per la morte del fratello.
Quindi la reazione del militare che ha annunciato una denuncia
per diffamazione e Lucia Uva che a sua volta ha pubblicato la
fotografia di uno dei poliziotti a processo per la morte del
fratello. E poi la madre di Federico Aldrovandi, che di foto non
ne ha pubblicate perché la vicenda del figlio si é chiusa con la
condanna definitiva di quattro poliziotti ma che con un tweet ha
cercato di fare gruppo: "#iostoconilaria e #iostoconluciauva. A
suo tempo non ho pubblicato le foto degli agenti ma con
l' esperienza di oggi lo avrei fatto anch' io".
In mezzo le dichiarazioni dei politici, come quelle del
leader della Lega Nord, Matteo Salvini, citate da Lucia Uva
nella lettera al presidente della Camera: "Provo sdegno e
umiliazione a sentire le parole sue e di altri che non conoscono
nulla dei processi che ci riguardano" e che "tuttavia si sono
permessi di offendere noi e i nostri cari". "Vorrei ricordarle -
ha aggiunto nella lettera a Laura Boldrini - che da anni noi
vittime subiamo violenza psicologica da parte di militari e
poliziotti coinvolti nei processi relativi alla morte dei nostri
cari, senza che si alzi una voce autorevole delle istituzioni
dello Stato a nostra difesa. Quanto dovremo subire ancora per
avere verità e giustizia? Noi continueremo a batterci, finché ci
sarà consentito, nelle sedi appropriate, i tribunali, affinché
sulle sofferenze patite dai nostri cari e sulla loro morte non
cada l' oblio".
A esprimere solidarietà a Ilaria Cucchi oggi ci hanno pensato
anche i tifosi della Roma che ha giocato in trasferta a Verona.
Durante il riscaldamento si sono alzati cori per Stefano Cucchi
e più tardi é apparso uno striscione con la scritta "con Ilaria
per Stefano" accompagnato, come é già accaduto tante volte, da
cori volgari nei confronti dei carabinieri. E in serata a
Brindisi sono comparse scritte contro il carabiniere brindisino
Francesco Tedesco indagato nell' inchiesta bis sulla morte di
Stefano Cucchi. "Via gli infami da Brindisi, Cucchi vive" é la
scritta comparsa su un muro in viale Risorgimento, stessa frase
é impressa con spray nero sulla recinzione della palestra che
frequentava il militare. In entrambi i casi c'é la firma della
Curva Sud. (ANSA).
GNN
06-GEN-16 19: 11 NNN
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