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giovedì 10 marzo 2016

ANSA/ Cyberbullismo in metà delle scuole, genitori minimizzano


ANSA/ Cyberbullismo in metà delle scuole, genitori minimizzano
Ricerca Ps-Censis, per famiglie fenomeno é scherzo tra ragazzi
(di Melania Di Giacomo)
(ANSA) - ROMA, 10 MAR - Insulti, maldicenze, foto
compromettenti: corrono sul web e diventano pericoli concreti.
Vessazioni, minacce, quando non avvicinamenti da parte di adulti
malintenzionati. In metà delle scuole - rileva il Censis in
collaborazione con la Polizia postale - ci sono stati episodi di
cyberbullismo, nel 10% di sexting (l' invio di foto o video
sessualmente espliciti) e nel 3% di adescamento online. Nel 51%
dei casi i presidi si sono dovuti rivolgere per questo alle
forze dell' ordine.
E' un boomerang per gli adolescenti, il 91% dei quali é
iscritto ad almeno un social network e che per l' 87% usa uno
smartphone, l' enorme diffusione e familiarità con Intenet. Ma i
genitori sembrano averne poca percezione, declassando gli
episodi a dispetti tra ragazzi. L' indagine sull' ' Uso consapevole
dei media digitali' é stata condotta dal Censis attraverso
questionari inviati nelle scuole ai quali hanno risposto 1.727
presidi delle medie e delle superiori. Il 77% di questi ritiene
che Internet sia l' ambiente dove avvengono più frequentemente i
fenomeni di bullismo, più che nei luoghi di aggregazione dei
giovani (47%), nel tragitto tra casa e scuola (35%) o
all' interno della scuola stessa (24%). Evidentemente giova ai
bulli la garanzia di poter colpire di nascosto.
Per il 45% dei dirigenti il cyberbullismo ha riguardato non
più del 5% dei loro studenti, ma per il 18% dei dirigenti
scolastici, quindi quasi in una scuola su 5, il sexting vede
coinvolto tra il 5% e il 30% dei ragazzi.
L' esperienza ' sul campo' dei dirigenti scolastici é la
conferma di quanto rilevato recentemente dall' Istat, secondo il
quale un ragazzo su due (il 52,7%) nell' ultimo anno é stato
preso di mira almeno una volta dai bulli e circa uno su dieci
(il 9,1%) ha subito atti di bullismo con cadenza settimanale.
Chi sono i cyberbulli? Per il 70% dei dirigenti scolastici
sono indifferentemente maschi o femmine, per il 19% invece sono
in prevalenza ragazze e per l' 11% soprattutto ragazzi. Secondo
il 78% dei presidi i cyberbulli tendono a colpire i ragazzi
psicologicamente più deboli. L' 81% ha risposto che però i
genitori tendono a minimizzare il problema, ritenendolo il
bullismo digitale poco più che uno scherzo tra ragazzi, non si
rendono conto della gravità del fatto, il 20% ha percepito una
vera e propria difficoltà da parte delle famiglie a capire
esattamente cosa fosse successo.
Che fare, allora? Il 39% delle scuole ha già attuato alcune
azioni specifiche contro il cyberbullismo previste dalle linee
di orientamento del ministero dell' Istruzione e il 63% intende
farlo nel corso di questo anno scolastico. Ma nel 36% degli
istituti la partecipazione non va oltre la metà dei genitori e
nel 59% dei casi solo pochi si presentano. Di questo aspetto ha
parlato il direttore della Polizia POstale, Roberto Di Legami."I
sondaggi confermano l' importanza degli effetti della prevenzione
nelle aule - ha detto Di Legami - ma il sistema scolastico ha
grande difficoltà a dare continuità all' azione di prevenzione ed
educazione. All' intervento episodico segue di rado una
riflessione più stabile nelle classi, mediata dagli adulti
significativi, in primis genitori ed insegnanti".
"L' indagine presentata oggi - ha concludo Roberto Sgalla,
Direttore delle Specialità della Polizia - é utile anche ad
aumentare la capacità della Polizia di progettare azioni e
proporre modelli operativi di gestione del rischio
cyberbullismo".

Y12-AU
10-MAR-16 18: 25 NNN 

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