R. STAMPA / REFERENDUM, SETTIS: SCHEMA ORMAI FISSO, GOVERNI LI IGNORANO
(9Colonne) Roma, 14 mar - "Il referendum è uno strumento di democrazia straordinariamente importante: sottovalutarlo è una grave colpa politica". Lo afferma Salvatore Sertis, storico e già direttore della Scuola Normale di Pisa, in una intervista al Fatto: "Stiamo assistendo, sia per le leggi ordinarie - come per l' acqua pubblica nel 2011 e le trivelle oggi - sia per quelle costituzionali, a uno schema inedito", ad esempio "il referendum sulla riforma costituzionale Berlusconi-Bossi del 2006. Lì era previsto un senato federale, in questa, su cui si voterà in autunno, un senato che pur chiamandosi ' della Repubblica', è composto da sindaci e consigli regionali. La Berlusconi-Bossi prevedeva poi di cambiare l' articolo quinto in un senso simile a quello di oggi e prevedeva la supremazia del governo sulle autonomie locali come oggi. Nonché un rafforzamento del potere del governo e della presidenza del Consiglio. Come oggi. Lo stesso vale per l' acqua pubblica. Quella riforma fu sottoposta a referendum popolare e 16 milioni di italiani votarono contro, dimostrazione che il partito della Costituzione poteva essere il più forte. Ma la sinistra non ne ha tratto nessun insegnamento. Anzi. La cosiddetta sinistra di oggi non fa altro che chiamare Renzi-Boschi quella che prima era la Berlusconi-Bossi". Inoltre "manca poi una discussione pubblica: fino a oggi, sono stati cambiati 43 articoli della Carta. Ora, in un giorno, il governo ne vuole cambiare 47. Non era mai successo, eppure non c'è un' opera di informazione sufficiente". Infine sottolinea: "Sembra che partecipare a un referendum significhi partecipare a un plebiscito pro o contro Renzi. E' un terribile errore: il processo di riforma è iniziato molto prima di lui, pilotato dal Quirinale, e la Costituzione non è una cosa del governo. Va scritta pensando ai figli dei nostri figli. E l' assenza di un' informazione adeguata è un pessimo segno per la ".
(red)
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