SANITA': INFERMIERI, NON SIAMO ' KILLER', ASSISTIAMO PAZIENTI H24
Ipasvi, possono esserci casi di stress e ' burn out',
servirebbero percorsi per gestire fragilita'
Roma, 30 mar. (AdnKronos Salute) - "Ora non colpevolizziamo l' intera
categoria. Gli infermieri non sono dei ' killer', sono gli unici
professionisti della salute che hanno come missione l' assistenza ai
pazienti 24 ore su 24. Certo possono assorbire il faticoso carico di
quest' assistenza continuativa, e possono esserci alcuni casi di forte
stress ed esaurimento: per questo servirebbero dei percorsi per
aiutare il professionista a gestire questi meccanismi nel migliore dei
modi". Lo afferma all' Adnkronos Salute Barbara Mangiacavalli,
presidente dell' Ipasvi, la Federazione nazionale dei Collegi
infermieri, commentando il caso dell' infermiera dell' ospedale di
Piombino accusata di aver ucciso 13 pazienti con iniezioni di eparina.
"In Italia ci sono 430 mila infermieri - spiega Mangiacavalli - che
lavorano con impegno e competenza senza mai far mancare il loro
apporto al paziente. All' interno di un ospedale sono i lavoratori che
stanno più a contatto con la malattia e la sofferenza, sicuramente più
del medico. Per questo è un' attività delicata che necessita di una
ottima salute psicologica, che può essere valutata al momento
dell' assunzione da parte dell' Asl o dell' ospedale".
"Non voglio entrare nel merito del caso di Piombino, c'è un' indagine
della magistratura e poi ci sarà anche l' intervento dell' Ordine. Ma mi
chiedo - conclude la presidente dell' Ipasvi - come abbia potuto agire
da sola questa infermiera quando molte attività all' interno di un
reparto vengono gestite in team".
(Frm/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
31-MAR-16 13: 33
servirebbero percorsi per gestire fragilita'
Roma, 30 mar. (AdnKronos Salute) - "Ora non colpevolizziamo l' intera
categoria. Gli infermieri non sono dei ' killer', sono gli unici
professionisti della salute che hanno come missione l' assistenza ai
pazienti 24 ore su 24. Certo possono assorbire il faticoso carico di
quest' assistenza continuativa, e possono esserci alcuni casi di forte
stress ed esaurimento: per questo servirebbero dei percorsi per
aiutare il professionista a gestire questi meccanismi nel migliore dei
modi". Lo afferma all' Adnkronos Salute Barbara Mangiacavalli,
presidente dell' Ipasvi, la Federazione nazionale dei Collegi
infermieri, commentando il caso dell' infermiera dell' ospedale di
Piombino accusata di aver ucciso 13 pazienti con iniezioni di eparina.
"In Italia ci sono 430 mila infermieri - spiega Mangiacavalli - che
lavorano con impegno e competenza senza mai far mancare il loro
apporto al paziente. All' interno di un ospedale sono i lavoratori che
stanno più a contatto con la malattia e la sofferenza, sicuramente più
del medico. Per questo è un' attività delicata che necessita di una
ottima salute psicologica, che può essere valutata al momento
dell' assunzione da parte dell' Asl o dell' ospedale".
"Non voglio entrare nel merito del caso di Piombino, c'è un' indagine
della magistratura e poi ci sarà anche l' intervento dell' Ordine. Ma mi
chiedo - conclude la presidente dell' Ipasvi - come abbia potuto agire
da sola questa infermiera quando molte attività all' interno di un
reparto vengono gestite in team".
(Frm/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
31-MAR-16 13: 33
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