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martedì 10 aprile 2018

RICERCA: DANNO RENALE ACUTO, STUDIO SCOPRE NUOVO MECCANISMO DI RISPOSTA



MARTEDÌ 10 APRILE 2018 13.36.56
SALUTE

RICERCA: DANNO RENALE ACUTO, STUDIO SCOPRE NUOVO MECCANISMO DI RISPOSTA =

Su Nature Communications il lavoro dei ricercatori Meyer-Universita' di Firenze Roma, 10 apr. (AdnKronos Salute) - Importante passo avanti nella conoscenza della sindrome del danno renale acuto: grazie a uno studio firmato da Università di Firenze e ospedale pediatrico Meyer è stato in fatti dimostrato come la capacità rigenerativa del rene sia limitata, confermando come le cellule staminali rappresentino un importante target terapeutico. Lo studio, effettuato da Paola Romagnani, responsabile della Sod di Nefrologia e Dialisi del Meyer e docente di Nefrologia all'Università di Firenze e dal suo gruppo (in particolare le ricercatrici Elena Lazzeri e Maria Lucia Angelotti) è stato pubblicato su 'Nature Communications', finanziato con un Consolidator Grant dell'European Research Council (Erc). Gli scienziati hanno scoperto che la capacità rigenerativa del rene in risposta al danno renale acuto è limitata, e che il recupero della funzione dell'organo è in gran parte dovuto al fatto che le cellule sopravvissute aumentano di dimensioni, sforzandosi di incrementare la loro attività, grazie ad un nuovo meccanismo di risposta al danno renale acuto denominato endociclo. (segue) (Gia/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 10-APR-18 13:36 NNNN
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(AdnKronos Salute) - L'endociclo - spiegano i ricercatori - consente alle cellule di raddoppiare il loro Dna senza dividersi, recuperando rapidamente la funzione ed evitando la morte, ma non permette di rigenerare il tessuto danneggiato. Pertanto - sottolineano - gran parte del tessuto perso non viene rimpiazzato, e questo comporta che episodi anche lievi della patologia lascino un danno permanente, anche in caso di apparente completo recupero della funzione dell'organo. Questo - osservano -spiegherebbe perché i pazienti che hanno avuto un danno renale acuto abbiano un aumentato rischio di sviluppare una malattia renale cronica negli anni successivi. Il team di studiosi ha dimostrato anche che una parte del tessuto renale perduto viene rigenerato dalle cellule staminali renali, che però non riescono a riparare completamente il tessuto danneggiato: "La buona notizia tuttavia - commenta Paola Romagnani - è che la stimolazione della funzione delle cellule staminali renali con farmaci specifici è in grado di potenziare la loro capacità rigenerativa ed evitare il danno renale permanente che può seguire ad un danno renale acuto, suggerendo che queste cellule rappresentano un importante bersaglio terapeutico per questa malattia". (Gia/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 10-APR-18 13:36 NNNN 

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