GIOVEDÌ 16 AGOSTO 2018 20.33.16
Riccardo Morandi scriveva nel 1979 degli interventi da fare sul "suo" ponte
Riccardo Morandi scriveva nel 1979 degli interventi da fare sul "suo" ponte L'aggressione di agenti chimici
Roma, 16 ago. (askanews) - Lo stesso ingegnere Riccardo Morandi,
nel 1979, scriveva in un articolo scientifico di alcuni problemi
a cui andava soggetto il "suo" ponte di Genova. Ne individuava le
cause e consigliava interventi specifici. Si tratta di uno
scritto sul viadotto Polcevera, proprio quello venuto giù,
presentato al "Bridges Symposium Report" della "Iabse,
International Association for Bridge and Structural Engineering".
L'articolo di Morandi è anche citato in un volume sulla "Storia
dell'ingengeria strutturale in Italia". In particolare, Morandi
sosteneva che non c'erano seri problemi di stabilità della
struttura ma il rischio arrivava piuttosto dagli attacchi degli
agenti atmosferici e chimici, che avevano, tra le altre cose, un
effetto degradante sul calcestruzzo.
L'ingegnere scriveva che il viadotto resisteva bene alle
sollecitazioni del traffico automobilistico, tanto che alcune
crepe che erano sorte erano da considerarsi fisiologiche e non
tanto grandi da rappresentare un rischio strutturale. Invece,
"L'aggressività atmosferica - così Morandi - è ciò che
rappresenta una condizione ambientale sicuramente negativa per
questa struttura". Si riferiva "all'atmosfera salina" e agli
agenti chimici industriali prodotti dalle ciminiere
dell'acciaieria.
Alcuni supporti, soltanto 5 anni dopo la costruzione, ricorda
Morandi, erano stati sostituiti con materiale di acciaio
inossidabile proprio a causa di fenomeni di corrosione. In
particolare, per Morandi, le superfici più esposte ai venti e ai
fumi acidi erano quelle più attaccate. Questo "rischio chimico"
si rifletteva sulle superfici in cemento. "Penso che in pochi
anni", scriveva ancora, si dovranno effettuare interventi di
rimozione "delle tracce di ruggine" sui rinforzi, per procedere a
iniezioni di resine epossidiche dove necessario e coprire tutto
con "elastomeri" ad alta resistenza chimica.
San/Int2 20180816T203302Z
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